A seguito dei nostri due articoli d’indagine (qui) in cui sono stati portati alla luce la mancanza di investimenti sull’online da parte della Regione Valle d’Aosta, il consigliere regionale Dennis Brunod ha richiesto delucidazioni, tramite un’interpellanza, all’assessore competente Jean-Pierre Guichardaz. Proseguiamo con le nostre considerazioni sulle risposte date dall’assessore.
Nell’interpellanza “Sulla promozione via web dell’immagine turistica della Valle d’Aosta” portata dal consigliere di minoranza Brunod presso il consiglio regionale del 23.2.2022 veniva richiesto: “… la Giunta regionale ha stanziato 1 milione 300mila euro per la promozione dell’immagine e dell’offerta turistica della Valle d’Aosta in Italia e all’estero… quante siano le risorse destinate espressamente per la promozione online a fronte del totale delle risorse stanziate per l’attività di comunicazione pubblicitaria per il 2021 e per il 2022 e se vi sia intenzione di fare approfondimenti e analisi dettagliate rispetto alle criticità evidenziate dai media locali.”
Analizziamo, ora, i 3 passaggi salienti della replica dell’assessore Guichardaz.
1.Contenuti pubbliredazionali
“Nel 2021, l’Assessorato ha speso complessivamente circa 466mila euro per pubblicare contenuti pubbliredazionali sui mercati italiani, francesi, belgi e del Regno Unito oltre che per la pubblicità online, a fronte di una spesa pubblicitaria totale di 3 milioni 341mila euro”
Innanzitutto, una precisazione, per pubbliredazionale s’intende articoli a pagamento e, visto il chiaro riferimento all’aspetto digitale della questione, si dovrebbe presumere una notevole quantità di articoli riguardanti la nostra regione. Va premesso che il valore di un articolo di questo tipo, a livello nazionale, si attesta all’incirca sui 1.000,00 € cadauno, dovrebbero, quindi, esserci oltre 460 articoli riguardanti la regione online.
In Italia è difficile distinguere il numero di articoli a pagamento e quelli scritti direttamente dalle redazioni (anche se non dovrebbe affatto essere così, ndr), ma è pur vero che il grande vantaggio dell’online è la possibilità di monitorare i numeri nel dettaglio. Quindi sarebbe giusto chiedersi: dove sono stati pubblicati questi centinaia di articoli nel 2021? In quali autorevoli testate? E, soprattutto, quanti click, quante visualizzazioni hanno collezionato?
Per l’indagine a livello europeo abbiamo potuto verificare numeri un più precisi per il 2021, sempre tenendo conto delle variabili sopra elencate:
Belgio: 5 > 10 articoli
Francia: 20 > 40 articoli
Inghilterra: 30 > 50 articoli
2. Nel mese di gennaio 100mila euro di promozione online.
“Nel 2022, l’Assessorato ha speso nel primo mese circa 100mila euro per iniziative di comunicazione pubblicitaria su siti italiani”
Centomila euro di promozione in un mese è una cifra veramente notevole, soprattutto nell’online, che dovrebbe saltare all’occhio a tutti gli internauti. Anche in questo caso la domanda dovrebbe essere: su quali siti italiani sono stati fatti questi investimenti? In che modo sono stati fatti? E, ricordando che nel digitale è tutto monitoratile, con quali risultati?
Queste affermazioni stonano con quelle da noi raccolte dalla Dott.ssa Gabriella Morelli, Direttrice dell’Office Régional du Tourisme, del 9 febbraio 2022, che affermava:
“Non sono state avviate campagne online di promozione della Regione, né social né Google, ma solo offline. Per quest’inverno stiamo lanciando il nostro portale di prenotazione online, iniziato a promuovere da poche settimane”.
3. Ricerca Ipsos?
“I risultati di una recente ricerca Ipsos attestano che la nostra è stata una scelta corretta, infatti per la prima volta la Valle d’Aosta è entrata tra le prime cinque destinazioni più ricercate in Italia per una vacanza invernale.”
I dati Ipsos dichiarati dall’assessore non sono riportati in nessuna comunicazione ufficiale, dalla società di ricerche di mercato. La più recente loro indagine riguarda il turismo autunnale 2021 e fa riferimento alla Toscana come la regione con maggior interesse, seguita da Trentino, Lombardia, Puglia e Sicilia.
Aspettando risposte concrete, alcune conclusioni si possono trarre: nonostante le cifre importanti nessun investimento risulta essere stato fatto né sui social media, che ogni giorno raggiungono 35 milioni di italiani, né su Google, che è il canale di ricerca di informazioni turistiche per il 68% degli italiani.