Maggiore chiarezza sugli affitti brevi e la domanda di ulteriori incentivi che attraggano nella regione personale oramai cronicamente carente. Sono le richieste arrivate nel pomeriggio di oggi, mercoledì 3 maggio, dagli oltre 500 albergatori provenienti da tutta la Valle d’Aosta, riuniti al Grand Hotel Billia di Saint-Vincent, in occasione della Giornata Adava dedicata all’ospitalità.
Gli affitti brevi
Al centro delle critiche di albergatori e ristoratori della Valle d’Aosta, come sottolineato dall’assessore regionale Turismo, sport e commercio, Giulio Grosjacques, risultano gli appartamenti destinati agli affitti brevi, una modalità di ricettività alternativa che a oggi conta sul solo portale AirB&B già 3.500 strutture.
“Non ho mai avuto nel confronti della questione un approccio ideologico o di concorrenza visto che sicuramente i gestori di tali attività non possono evadere le tasse poiché vincolati alla denuncia sulle piattaforme di riferimento – ha commentato il presidente di Adava, Luigi Fosson –. L’aspetto maggiormente problematico è invece quello dell’assenza di dati e numeri relativi a queste strutture che i siti web comunque non possono fornire”.
Inizialmente, il disegno di legge sulle locazioni turistiche prevedeva un periodo di affitti massimo di 180 giorni; eppure, a seguito di discussioni e dibattiti tra Governo regionale e associazioni competenti, il provvedimento è stato rivisto riducendo la fascia temporale a 30 giorni.
“Questa normativa indispensabile per la Valle d’Aosta è stata appena illustrata agli organi competenti nonché condivisa e recepita in modo unanime dal Cpel e da Adava e, nei prossimi giorni, verranno avviate doverose interlocuzioni con gli esperti del settore – ha annunciato Grosjacques -. Essa obbliga i proprietari degli alloggi a una serie di adempimenti che li accomuna ad altre tipologie di attività, grazie a un lavoro istituzionale che verrà completato nelle prossime settimane e che sarà approvato in Consiglio prima dell’avvio della stagione estiva”.
La nuova legge regionale introdurrà l’imposta di soggiorno anche per le locazioni turistiche, revisionando una normativa vecchia più di un decennio e andando da tassazione da facoltativa a obbligatoria su tutto il territorio regionale; a seconda della classificazione stabilità dalla Legge 13/1998, perciò, ogni comune stabilirà per la propria clientela un prezzo variabile da 50 centesimi a 5 euro.
Il personale
Una delle principali azioni che, secondo il presidente di Adava, potrebbe giocare un ruolo fondamentale sia nel contrasto allo spopolamento della montagna sia dell’attrazione di nuove e giovani leve per la ricettività, la ristorazione e il commercio valdostani coincide con la qualità di vita offerta ai lavoratori.
“Come Regione abbiamo deciso di affrontare di petto la tematica andando a riprendere un disegno di legge imbastito nella decade passata che trattava del recupero degli edifici in disuso – ha spiegato Grosjacques -. Da un lato vogliamo garantire adeguati spazi e incentivi a coloro che recuperano attività ricettive o di somministrazione di cibo e bevande, mentre dall’altro lato vogliamo dare una risposta urgente in termini di disponibilità di alloggi per il personale dipendente di strutture turistico-ricettive e attività commerciali”.
L’inverno 2022/2023
Dopo le difficoltà apportate dalla Pandemia, il mondo dell’ospitalità valdostana pare essere tornato a pieno regime, come dimostrato dall’ottimo andamento dell’appena trascorsa stagione invernale: se il fondo Valle inizia a registrare un numero crescente di presenze grazie all’arrivo delle belle e lunghe giornate di primavera, i comprensori dell’Alta Valle hanno riscontrato rispettivamente a gennaio e febbraio un +20% e un +10% di visite; nonostante il lieve calo riscontrato nella seconda metà di marzo, il periodo di Pasqua è stato sufficientemente proficuo grazie anche a prenotazioni giunte all’ultimo minuto.
“L’inverno ha dimostrato alla regione che non vi sono alternative allo sci e, nonostante gli albergatori si stiano orientando verso la sostenibilità ambientale, anche il versante sociale riveste un ruolo fondamentale nel permettere alla popolazione di continuare a vivere felicemente e produrre nelle valli – ha esordito Fosson -. Per poter riuscire a fare questo, le varie località devono innalzare il livello dei servizi offerti, obiettivo raggiungibile soltanto portando a termine i collegamenti intervallivi tanto al centro delle polemiche che, secondo recenti proiezioni, permetteranno di sciare alle quote più alte sino al 2050”.
Come riportato anche dallo stesso Grosjacques, non soltanto gli impianti di risalita che fungono da traino per gli altri settori economici locali hanno quest’anno superato i 100 milioni di fatturato, ma le presenze hanno quest’anno toccato quota 1,4 milioni, confermando un +21% rispetto all’anno passato e un +4% rispetto agli anni antecedenti il Covid, con un incremento del +5% nel numero di italiani e del +3% nel numero degli stranieri”.
Nonostante l’andamento, non sono tuttavia mancate durante la stagione appena trascorsa alcune problematiche legate principalmente ai rincari di materie prime ed energia elettrica nonché ai lavori in svolgimento sul Tunnel del Monte Bianco, questi ultimi rischiosi per gli albergatori e gli esercenti locali soprattutto in vista delle prossime chiusure.
Classificazione alberghiera
Fosson ha voluto in attacco complimentarsi con alcuni dei suoi colleghi albergatori per essere stati in grado di implementare la qualità delle proprie strutture raggiungendo le 4 stelle e le 5 stelle.
“Abbiamo partecipato a differenti incontri con le istituzioni per portare avanti importanti provvedimenti partecipati tra cui la nuova classificazione alberghiera, la quale va a inserire le varianti 3 stelle superior e 4 stelle superior e permette alle residenze alberghiere di arrivare a ottenere le 5 stelle superior – ha rammentato il presidente di Adava -. A oggi i mutui di Finaosta coprono il 75% della spesa necessaria ad aumentare le proprie stelle, ma perché non concedere un finanziamento che copra invece l’80% o il 100% nel caso di aumento di una o due stelle?”
Anche Grosjacques ha evidenziato l’importanza dell’argomento, a suo avviso molto sentito dall’amministrazione regionale e tuttora in attesa dell’approdo e dell’approvazione definitiva in Giunta prevista nelle prossime sedute.
“La normativa permetterà di regolamentare i cosiddetti alberghi diffusi, realtà non ancora pienamente decollate pur essendo state inserite sin da subito nella legge regionale per via della mancanza di discipline che relative alla distanza tra camere e nucleo centrale – ha anticipato l’assessore -. Secondo il nuovo provvedimento dunque, ogni struttura del genere dovrà possedere un minimo di 7 camere dislocate su di una superficie di 500 metri, cosa che permetterà a tutti quei comuni che dispongono di un borgo di avvalersene per migliorare e far crescere la propria offerta di ricettività”.
Il marchio ombrello
Come più volte ribadito da Fosson, al fine di rendere la Valle d’Aosta un centrale punto di riferimento nonché una fonte di attrattiva turistica unica nel suo genere, uno dei primi passi che politica e associazioni di categoria nostrane dovrebbero compiere è quello di creare un’immagine complessiva della regione che presenti la sua esclusività e la sua eccellenza in tutti i comparti.
“Il cosiddetto marchio ombrello di cui si parla da tanto tempo rappresenta un obiettivo che questa e la precedente amministrazione si sono prefissate di raggiungere entro la fine della propria legislatura – ha osservato Grosjacques -. Per il momento abbiamo provveduto alla registrazione tramite disciplinare del logotipo a cuore, che vorremmo trasformare in un marchio di qualità con indicazione di origine andando a stabilire opportuni standard cui il sistema produttivo valdostano dovrà adattarsi in futuro”.
In aggiunta, la Regione ha lanciato una prima sperimentazione di una gestione strategica di marketing e promozione estesa a più assessorati contemporaneamente partendo dall’organizzazione delle fiere locali e successivamente ipotizzando un ampliamento a più settori.
“Sicuramente non possediamo ancora i mezzi di Trentino marketing, ma abbiamo le potenzialità e le possibilità di connotarci così come siamo tra le località turistiche italiane – ha notato Grosjacques -. Nelle prossime ore invieremo una lettera a ministro e strutture competenti per evidenziare gli errori contenuti nella sezione Valle d’Aosta sul portale Open to meraviglia al fine di restituire ai turisti un’immagine dignitosa della regione esente da similari inciampi grossolani e intollerabili”.
La Giornata Adava
Dopo i saluti istituzionali del presidente della Regione, Renzo Testolin, è stata la volta del seminario “Lezioni di marketing romagnolo” curato dal comico Paolo Cevoli di allietare la giornata Adava orientata all’ospitalità. Prima di poter gustare il buffet di aperitivi a base dei sapori e dei profumi della tradizione, il pomeriggio è proseguito con la tavola rotonda “Gestione delle risorse umane e valorizzazione delle competenze: scuola e imprese a confronto” che, con la moderazione della presidentessa di Skyway Monte Bianco nonché fondatrice della Nuove vie boutique agency, Federica Bieller, ha visto intervenire l’assessore regionale Sviluppo economico, formazione e lavoro, trasporti e mobilità sostenibile, Luigi Bertschy, l’amministratore unico di Casinò de la Vallée e Grand Hôtel Billia, Rodolfo Buat, l’albergatore Michil Costa, l’hotel manager nonché autrice e creatrice della Sensory Academy Management, Sara Abdel Masih, il presidente della Rete nazionale istituti alberghieri, Luigi Valentini, e il dirigente scolastico dell’istituto alberghiero di Trentino Rovereto e Levico Terme, Federico Samaden.