“La Valle d’Aosta è sicuramente una regione di montagna, ma i valdostani ho dei dubbi siano montanari”. A giustificare le parole del Presidente dell’Associazione valdostana impianti a fune Ferruccio Fournier i dati sulle carte résident, ovvero le tessere che consentono a chi è residente in Valle d’Aosta di sciare con tutta una serie di riduzioni.
“Con i sistemi informatici noi sappiamo esattamente quanti sono i valdostani che sciano, comune per comune. La media degli sciatori sul totale dei residenti in Valle d’Aosta è del 10%”. Dato che scende intorno al 6% per i residenti nei comuni del fondo valle. “I valdostani sciano poco” scandisce Fournier. “E se non conoscono il territorio anche le scelte della Regione in termini di investimento non vengono capite”.
Da qui lo sforzo intrapreso negli ultimi anni dalla Regione per riportare in primis le giovani generazioni sugli sci, attraverso lo skipass under 18 a 50 euro e l’iniziativa “Sci…volare a scuola“, che porta i ragazzi del primo anno delle scuole secondarie di primo grado a provare una giornata di sci nordico e alpino.
“Ci siamo ritrovati con bambini di undici anni che per la prima volta non solo mettevano gli sci ai piedi ma anche andavano a Pila per la prima volta” ricorda Beppe Cuc, presidente dell’Associazione maestri di sci.
L’iniziativa, che verrà riproposta quest’anno, coinvolgerà 999 studenti di 13 istituzioni scolastiche e 55 classi. A loro sarà offerta una giornata sugli sci di fondo o di discesa, la prima in programma l’11 dicembre a Pila. “Saranno coinvolti 130 maestri di sci di 12 scuole” evidenzia ancora Cuc.
Il 54% dei partecipanti ha scelto quest’anno lo sci nordico, in programma nelle stazioni di Flassin, Cogne, Saint-Barthélemy, Brusson, Torgnon e Valtournenche. Mentre gli altri ragazzi delle prime medie che hanno aderito al progetto scieranno sulle nevi di Pila, Estoul, Torgnon e Courmayeur.
“La volontà è di rilanciare ancora il progetto per renderlo più significativo. Non si tornerà alla settimana bianca, ma per dare più sostanza al progetto vorremmo portare i ragazzi per 2/3 giorni in montagna” annuncia l’Assessore agli impianti a fune Luigi Bertschy.
“E’ un progetto per incentivar la socialità” ricorda l’Assessore all’Istruzione Jean-Pierre Guichardaz “ma anche per aumentare la sensibilità dei nostri giovani sull’ambiente”.
Accanto al progetto Sci…volare a scuola, la nostra regione dall’anno scorso porta avanti l’iniziativa Sci per tutte le abilità rivolte alle persone con disabilità fisiche e psichiche. “Il progetto riguarda per ora solo l’inverno, – evidenzia l’Assessore regionale al turismo Giulio Grosjacques – ma speriamo in futuro di allargarlo ad altre attività”.
Nella stagione 2019 – 2020 sono stati 5200 gli skipass under 18 venduti in Valle d’Aosta, scesi la stagione successiva di circa un migliaio, per poi risalire nella stagione 2022-2023 a 4921. Quest’anno l’iniziativa è stata estesa anche agli exchange student presenti in Valle d’Aosta. “Un segno di ospitalità e accoglienza per chi frequenta la nostra comunità”.
9 risposte
Alors selon Fournier,il faut pratiquer le ski de piste pour connaître le territoire,la montagne,pour être un montagnard valdotain.QUELLE STUPIDITÉ. Grand praticant,je peux dire que beaucoup de valdotains n’attendent pas la neige pour pratiquer la montagne, être de parfaits montagnards,il y a avant tout les agriculteurs, les alpagistes etc… La montagne se pratique toute l’année, rien de tel que les hautes routes numéro 1 et 2 pour connaître véritablement le territoire et se sentir un montagnard dans l’âme. Et puis il y a aussi tout ceux qui pratiquent des ascensions modestes le week-end par exemple ,mais non moins intéressantes pour découvrir le territoire. L’hiver, les milanais du week-end et les touristes d’une semaine ainsi qu’INTERSKI et autres, ah oui en voilà de vrais montagnards selon la théorie de Fournier et que dire des supers riches qui s’adonnent à l’héliski et dont l’hélicoptère polue toute une vallée (odeur rémanente de kérosène) et dérangement de la faune locale. En voilà de véritables montagnards ! Fournier devrait plutôt se poser la question du pourquoi il y a si peu de valdotains sur les pistes: tarifs journaliers exorbitants et maintenant quasi tout les complexes font payer le parking. Moi qui ski encore de temps en temps toute la journée je connais malheureusement bien ce problème de parking. Pourquoi beaucoup de valdotains se sont mis au skialpinsme,il n’y a pas que le goût de l’effort et la neige vierge qui les y a poussé. Selon Fournier encore, je cite :”ovvero le tessere che consentono a chi è residente in VDA di sciare con tutta una serie di riduzione ” J’ai du manquer quelque chose parceque je connais que la carte résident et le tarif plus de 65 ans qui ne sont pas cumulables … Bravo monsieur Fournier, vous êtes assurément un grand connaisseur des valdotains.
MONTAGNA = SCI
finché si riduce tutto a questo, le politiche dei nostri amministratori creeranno solo danni…e voti!
Fa male leggere che per far conoscere il territorio, per aumentare la sensibilità bisogna portare i giovani sulle piste da sci. A me sembra la solita supercazzola
Fatevi la domanda e datevi la risposta…
Vorrei capire cosa c’entri lo sciare con l’essere montanari, forse che i milanesi, ad esempio, che vengono a sciare lo sono e forse che conoscono il territorio? Magari conoscono solo le piste che fanno sempre e ignorano tutto il resto del territorio.
Lo sci è sport elitario visti i costi di attrezzatura e impianti e non tutti possono permetterselo, altri se lo potrebbero permettere ma non son interessati.
Molti valdostani che lavorano magari preferiscono il fine settimane fare altro che stare in coda sugli impianti e magari con tutto quello che costa una giornata sugli sci optano per altre attività.
Sicuramente conoscono meglio il territorio valdostano coloro che fanno escursionismo e son tanti, scialpinismo mountain bike ecc. di chi va su un impianto di risalita e fa su e giù tutto il giorno sulle stesse piste già fatte tante volte.
Io scio ma non penso affatto che lo sci sia sport da montanari, non fa certo conoscere il territorio vero valdostano bensì un territorio molto antropizzato e spesso rovinato dagli stessi impianti e dalle tante strutture ricettive a loro collegati, basti vedere lo scempio di Cervinia tanto per fare un esempio.
Fournier, la sagra delle cavolate e delle banalità.
Standing ovation ! concordo su tutta la linea…
Non si scia più per diversi motivi: i costi di attrezzature, abbigliamento e giornalieri sono importanti e le famiglie devono fare delle scelte che vanno verso sport meno impattanti, spesso di squadra che richiedono decisamente poco. Inoltre diversi decenni fa i comuni o le scuole organizzavano corsi di sci a costi contenuti e quasi tutti i bambini imparavano a sciare. Una giornata come sci-volando è una goccia nel mare…non è un progetto sistemico e non convince. Solo 10 anni fa le scuole organizzavano le settimane bianche, esperienze immersive in ambiente montano, ora praticamente scomparse per fondi al lumicino dedicati alle attività didattiche. I vari assessori invece di fare i soliti proclami si facciano due domande sul passato e sul presente della VdA…
Forse perché i soldi molte famiglie non li hanno per sciare? E poi alcune di loro hanno altri investimenti sportivi sui figli che limitano lo sciare, oltre ad essere più economici, ad esempio calcio, danza, tennis, ginnastica ritmica, ecc.
Meno male, hanno sale in zucca 😉
E farsi due domande no???