La stagione turistica invernale in Valle si chiude con 1,8 milioni di presenze

Stando ai dati dell’Assessorato regionale al Turismo, calano i turisti italiani, mentre aumentano gli stranieri. I comprensori con i maggiori cali: Cervino, Valle del Lys e Val d’Ayas. Il grosso del mercato arriva dal Regno Unito.
Turisti che passeggiano
Turismo

Alla conclusione della stagione turistica invernale, i dati dell’Assessorato regionale al Turismo (relativi al periodo da dicembre scorso a marzo 2025) evidenziano 557.185 presenze (+ 2.53% sulla scorsa e, addirittura, +20,46% sulla precedente) e 1.820.646 presenze (+4.89% sulla scorsa stagione e +23,86% su quella prima ancora).

Lieve calo, sull’intera regione, nelle presenze di turisti italiani (340.557, cioè -1.15% sullo scorso inverno, ma +15.60% su quello prima), tendenza che si riverbera negli arrivi: 861.515, vale a dire -0.62% sulla stagione 2023/24 e +18.66% su quella 2022/23).

Gli stranieri hanno fatto, invece, registrare 216.628 presenze (+8.92% e +29.01% sull’inverno prima) e 959.121 presenze, quindi +10.39% sull’ultima stagione e +28.57% su quella precedente.

A livello di comprensori, quelli che hanno visto i maggior cali di presenze rispetto allo scorso inverno sono stati il Monte Cervino (-10.47% di italiani, ma +8.86% di stranieri), la Valle del Lys-Gressoney (-7.51% dall’Italia, ma +2.32% dall’estero) e la Val d’Ayas-Champoluc (-5.89% di italiani e -9.10% di stranieri).

Gli incrementi più rilevanti, invece, si sono registrati nell’area del Gran San Bernardo e Valpelline (+8.43% di presenze di italiani e +8.01% di stranieri), ad Aosta e dintorni (+8.17 dall’Italia e +21.25% dall’estero), nonché nell’area del Gran Paradiso (+3.45% italiani e +16.52% stranieri).

Quanto alla tipologia di strutture, calano arrivi (406.460, -2.25%) e presenze (1.354.950, -0.12%) in quelle alberghiere, mentre salgono quelle extra alberghiere: 150.725 gli arrivi (+19,12%) e 465.696 le presenze (+22.81%).

Su queste ultime, si riverbera la situazione degli alloggi ad uso turistico (normati dal novembre 2023, con specifica legge regionale). Le tabelle dell’Assessorato evidenziano, nei quattro mesi di riferimento, 91.669 presenze di italiani (+74.06%) e 115.277 di stranieri (+68.06%).

Guardando alle principali provenienze dal resto d’Italia, evidenti i cali (a livello di presenze) da Lombardia (292.857, -5.49%) e Piemonte (143.091, -1.31%). Crescita, invece, da Liguria (93.023, +3.73%) e Lazio (69.252, +1.03%).

Dall’estero, il Regno Unito assicura la maggior parte di mercato (265.929 presenze, +6.19%). Seguono la Svezia (99.-586, +2.82%) e Francia (63.384, +12.93%). Crescita significativa per Polonia (50.335, +21.98%) e Russia (12.299, +19.84%).

2 risposte

  1. Se non si tutela l’ambiente i turisti fuggono, vedi Champoluc: traffico incontrollato, inquinamento aria, taglio alberi in paese, spazi meno spazi verdi, …..
    Solo i prezzi sono da località di èlite

    1. Confermo quanto osservato da Silvio.
      Purtroppo Champoluc è un cantiere, ovunque si passeggi si vedono case in costruzione e hotel in ristrutturazione a scopo di ampliamento per accogliere sempre più persone.
      La turistificazione sta snaturando l’atmosfera alpina, ci si trova a Champoluc ma si potrebbe essere una località montana qualsiasi… peccato…

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