Skipass scontati anche per il 2025: aumentano gli sciatori valdostani. Nuovo record per gli impianti

Confermate per l’inverno 2025 le agevolazioni sugli skipass per i residenti in Valle d’Aosta. Aumentano i primi ingressi e il fatturato degli impianti.
Le piste da sci a Chamois
Turismo

Anche per il prossimo inverno i valdostani potranno sciare con lo sconto del 50% sugli skipass. A confermare la misura l’Assessore regionale agli impianti a fune Luigi Bertschy assieme al presidente Avif Ferruccio Fournier, nel corso di una conferenza stampa, dove sono stati snocciolati i dati di “un’altra stagione record”.
Le politiche tariffarie introdotte quest’anno per riportare i residenti sulle piste da sci hanno avuto gli effetti sperati. Le carte resident e i teleskipass sono infatti cresciuti, passando dai 19.016 della stagione invernale 2023/2024 ai 22.979 di quella appena conclusa. 3963 nuovi sciatori rispetto alla scorsa stagione (+27% sulla media delle ultime tre stagioni invernali). Cresce anche la presenza sulle piste degli under 18 (+5% sulla stagione precedente, +14% sulla media delle ultime tre stagioni). Platea a cui è rivolto il progetto Scivolare a scuola, che quest’anno ha visto l’adesione di tutte le istituzioni scolastiche e la sperimentazione di una “mini” settimana bianca di 2 notti per due scuole.

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Il 18,7% della popolazione residente ha sciato nella scorsa stagione. Le percentuali più alte si registrano nei comuni montani: a Gressoney-La-Trinité (57,5%), Chamois (52,8%) e Valtournenche (48,3%). Nel fondovalle invece le percentuali più basse: nell’Unité Monte Emilius il 14% e nella Mont Rose il 13%.

valdostani che hanno sciato almeno una volta
valdostani che hanno sciato almeno una volta

Le 19 stazioni di sci alpino valdostane, con i loro 159 impianti in esercizio, mandati avanti dai loro 1100 dipendenti, hanno fatturato quest’anno 127 milioni di euro (+7% rispetto allo scorso anno, +23% rispetto alla media delle ultime stagioni). “Il fatturato in aumento non è determinato dall’aumento dei costi, ma dal maggiore utilizzo degli impianti” precisa l’Assessore Bertschy. I primi ingressi sono stati infatti 3,6 milioni, +14% rispetto all’anno scorso. 
A fare la parte del leone è Cervinia con 50 milioni di euro circa di fatturato e 1,1 milioni di primi ingressi. Monte Rosa ne fa circa la metà, seguono poi Pila con 18 milioni di euro di fatturato e 605mila primi ingressi. Numeri simili per Courmayeur, mentre La Thuile chiude la stagione con 13,6 milioni di euro di fatturato e 541 primi ingressi. Ai 119 milioni di euro fatturati dai grandi comprensori si sommano i 7,3 milioni dei piccoli, che registrano una crescita più sostenuta (+12% rispetto allo scorso anno, +28% rispetto alla media delle ultime tre stagioni). “Sono diventati un prodotto complementare” dice ancora l’Assessore. Il Magic Ski pass – 6 giornate a 100 euro – pensato per incentivare la frequentazione dei piccoli comprensori è stato acquistato nell’ultima stagione da 2360 persone contro le 951 della stagione 2022/2023. Lo sviluppo di queste località passerà anche dagli investimenti confermati oggi dall’Assessore, come ad esempio nuovi impianti di innevamento per Weissmatten e Estoul.

Il settore turistico registra un ritorno ai numeri pre-Covid: il 53% degli arrivi dell’ultima stagione è rappresentato da turisti stranieri. Gli arrivi e le presenze crescono del 22 e 14% rispetto alla media degli ultimi dieci anni. Aumentano anche gli alloggi ad uso turistico, che rappresentano oggi il secondo operatore in Valle d’Aosta, con 29 mila posti letto e oltre 6 mila codici identificativi rilasciati.

L’Assessore al Turismo Giulio Grosjacques ha quindi annunciato la volontà, con il prossimo assestamento di bilancio in fase di stesura, di incrementare i fondi di rotazione a beneficio delle strutture turistico-ricettive commerciale, con “un probabile aumento dei tetti dei mutui“.  In previsione anche nuovi investimenti per il settore degli impianti a fune, mentre è in dirittura d’arrivo lo studio di Finaosta sul futuro assetto delle società, che verrà consegnato alle commissioni nell’ultima parte di legislatura, “per consentire poi alle forze politiche di fare le proprie valutazioni”.

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