Siamo ad un bivio, da definirsi epocale, tra quello che era prima e quello che sarà dopo questa emergenza sanitaria e anche il commercio non potrà astenersi da questo cambiamento che, per forza di cose, avrà una diversa modalità di esistere, più resiliente e digitale.
Un trend digitale che passa dall’e-commerce che, in verità, è già in forte espansione da anni, basta leggere i numeri per l’Italia stilati della Casaleggio Associati:
- Acquisti on-line nel 2018 superiori ai 41 miliardi di euro
- +18% rispetto il 2017 e +29% rispetto il 2016
- Stimati ulteriori +15% nel 2019 (Osservatorio eCommerce B2C)
- Forte percentuale d’investimento nel turismo e nel tempo libero
Dati che cambiano e si acuiscono nel presente, in piena emergenza sanitaria, dove abbiamo avuto, secondo ilSole24ore, un accesso alla rete del +45% al 50% a seconda delle zone d’Italia. Approfondendo il riferimento all’e-commerce, nella sola settimana tra il 24 febbraio al 1 marzo, si è visto un incremento delle vendite on line dell’81%, +30% rispetto alla settimana precedente (dati Nilsen).
A fare la voce grossa sicuramente l’e-commerce grocery, i beni di prima necessità sono quelli che maggiormente ne hanno beneficiato con un aumento degli ordini del +320% (Eataly) e un accesso ai siti di e-commerce del 1.000% (Bennet).
In questo rimodellamento commerciale, non si possono escludere le aziende del food (ristoranti e gastronomie) che hanno attivato i servizi di delivery, cambiando il proprio processo produttivo hanno salvaguardato la propria economia d’impresa.
I rischi sono che per un certo periodo vivremo in condizioni di “distanziamento sociale” inducendo molti a stare lontano dai negozi di ogni genere. Un modello che porterà, o meglio sta già portando, a un nuovo paradigma della vendita dove sarà sempre più l’azienda ad andare dal cliente e non viceversa.
In quest’ottica sarà necessario adattarsi, predisponendosi verso un’era digitale tramite e-commerce o sfruttando meglio quelli esistenti:
- Amazon offre la possibilità di aprire uno store vetrina al suo interno;
- Piattaforme come Shopify permettono di realizzare un e-commerce handmade;
- I social media (Instagram) si stanno attrezzando con un loro e-commerce strettamente correlato alle immagini postate;
Scelte che, però, necessitano la consulenza di professionisti del settore che, oggi più che mai, possono rappresentare una chiave di volta per la corretta lettura di questa nuova fase.
Per un commercio capace di reggere gli urti di questa emergenza essere resilienti al cambiamento diventa (quasi) indispensabile.