Dopo aver provato a comprendere come, se e dove la Regione Valle d’Aosta avesse investito nell’online, attraverso i social, siti di settore e Google (qui) terminiamo con il terzo e ultimo articolo dedicato a quello che, per gli esperti del settore, è il grimaldello utile a concludere l’acquisto online, cioè il sito di vendita. La Valle d’Aosta ha due siti di riferimento per l’informazione turistica, lovevda.it e bookingvalledaosta.it, sito quest’ultimo di prenotazione diretta di alberghi, B&B, chambre hôtes e strutture ricettive; il suo è un ruolo nevralgico come dichiarato dall’assessore del Turismo, Jean-Pierre Guichardaz: “Il sito web ha un ruolo strategico e sono perciò le risorse umane e finanziarie destinate all’aggiornamento e allo sviluppo dei siti turistici della Regione ad avere un’importanza primaria”.
Il sito è sicuramente innovativo, la Valle d’Aosta è una delle poche regione ad averne uno ad hoc per le prenotazioni dirette, insieme al Trentino, e questo punto è un dettaglio tutt’altro che trascurabile. La sua struttura interna è comprensibile, intuitivo ed è facile navigare ma, purtroppo, non sono presenti tutte le attività ricettive regionali, anzi, solo in minima parte.
Dai dati ricavati del Piano Operativo 2022 divulgato dall’Office Regional du Tourisme, hanno aderito al sito solo 389 pari al 31,36% della totalità delle strutture ricettive. Un numero esiguo se si pensa che è un “portale di sistema” tra tutte le località della Regione e permette all’utente di crearsi una vacanza su misura, scegliendo in pochissimi passaggi: la meta, le date e la tipologia d’accoglienza.
Un numero che deve essere ulteriormente decurtato perché solo il 50% delle strutture presenti caricano le loro disponibilità e i prezzi, il restante 50% non risultano prenotabili online ma solo contattabili su richiesta. Si riduce così a circa il 15% quelle strutture che utilizzano il portale nella sua piena funzionalità.
Entrando nello specifico andiamo analizzare i pro e contro del portale.
BookingValledAosta quali vantaggi?
I vantaggi per una struttura ricettiva ad essere sul portale regionale bookingvalledaosta.it sono su più livelli:
- Maggior visibilità online e possibilità di vendita.
- La presenza dà la possibilità di disintermediare la vendita, risparmiando sulle commissioni alle varie OTA (Online Travel Agency) come Booking.com.
- Visibilità sui vari siti delle località turistiche (Courmayeur, La Thuile, Cervinia, Ayas, Gressoney, Cogne).
- La possibilità di essere rintracciati e segnalati in loco dai vari uffici di turismo.
BookingValledAosta quali svantaggi?
Tutte le opportunità riportate hanno un loro rovescio della medaglia.
- Innanzitutto un cambio di paradigma della metodologia di lavoro di molte attività ancora abituate a prenotazioni manuali e sprovviste di sistemi di sistemi gestionali e challange manager (strumento che consente di allineare automaticamente le disponibilità e prezzi sui vari canali di prenotazione). Una scelta importante che, meglio prima che poi, dovrà essere presa da tutte le strutture per non rischiare di essere tagliati fuori da un mercato sempre più tecnologico, scelta che permetterebbe al portale regionale, di poter contare su un maggior numero di strutture per un’offerta ancora più completa.
Proprio in quest’ottica lavora l’ADAVA che, in collaborazione con la regione, promuove corsi di formazione e strumenti gestionali per alberghi a prezzi convenienti per tutti gli associati.
- Dal lato cliente, il vero problema del portale si chiama visibilità. In un mare di offerte online si rischia di essere letteralmente surclassati dagli annunci pubblicitari di siti di prenotazione (Booking, TripAdvisor o Expedia).
E proprio su questo punto nasce la sua contraddizione:avere successo con un sito online significa investire online, ma da quello che si è potuto apprendere (qui), la Regione non ha inteso promuoversi su internet prediligendo la pubblicità offline, televisiva in primis.
Insomma il portale risulta uno strumento veramente indispensabile per concludere la vendita di un soggiorno ma necessita maggior innovazione da parte di tutte le strutture ricettive e, allo stesso tempo, investimenti chiari e mirati per promuoverlo nell’ambiente dove nasce: internet.
Una risposta
Buongiorno Nicolò Balzani, mi presento: mi chiamo Claudio Pica e molti mi conoscono prevalentemente perché sono Co-fondatore dell’ Home Sharing Club Valle d’Aosta ( meglio conosciuta come la Community di Airbnb) ma pochi probabilmente sanno che da 36 anni (dal 1986) mi occupo di marketing in generale e da 24 anni (dal 1998) invece mi sono appassionato di Marketing Turistico in qualità di Consulente, Docente Direttore Marketing di quello che era diventato il 3° Tour Operator Italiano fino alla bellissima esperienza che sto vivendo con Airbnb.
Ho seguito attentamente i suoi articoli e mi complimento con lei per la precisa analisi .
Nel suo sito web menziona una frase di Warrn Buffet che condivido pienamente.
“La collaborazione è la strategia vincente in qualsiasi business”.
Mi piacerebbe che questa frase fosse riportata ed entrasse nel cervello anche a chi dovrebbe rappresentare e fare gli interessi del Turismo in Valle d’Aosta.
Più volte ho cercato un dialogo ma l’ottusità e la presunzione di alcuni vertici politici mi hanno fatto desistere e invogliato ad occuparmi prevalentemente delle strutture che si occupano di locazioni brevi della nostra Regione .
Noi Host di Airbnb, grazie alla devozione e alla qualità del servizio che offriamo ai nostri ospiti, nel corso degli anni abbiamo raggiunto il 6° posto su 7904 Comuni d’Italia in termini di gradimento.
Ma lei pensa che qualcuno sia venuto a chiedere come facciamo?
Qualcuno pensa che ci dia venuto a chiedere di sederci ad un tavolo?
In realtà in passato qualche Assessore più lungimirante ed aperto mentalmente ci aveva preso in considerazione ma con l’ultima legislatura non solo non siamo più stati interpellati ma addirittura hanno cominciato ad additarci come ” le pecore nere” e la causa della crisi del turismo.
Forti di questo appoggio politico alcuni albergatori ci hanno utilizzato come alibi per giustificare i loro insuccessi quando in realtà sono ben note le motivazioni ( e lei, in maniera attenta e puntuale ne ha focalizzate molte).
Noi , però nel nostro piccolo, pur senza ottenere alcun aiuto da mamma Regione (né morale, né economico) continuiamo a dedicarci con passione e professionalità a quello che stiamo facendo cercando di migliorare sempre più la qualità offerta ai nostri Ospiti senza mai dimenticare il nostro modus operandi e soprattutto nostra filosofia:
“BIEN FAIRE ET LAISSER DIRE”.
Claudio Pica
Co-fondatore dell’Home Sharing Club Valle d’Aosta
(Community di Airbnb)