Un crollo improvviso che ha del clamoroso quello che ha coinvolto le piattaforme Meta, un danno che vede sul banco degli imputati il re dei social media: Facebook.
Una crisi che affonda le radici oltre un anno fa con la stretta sulla privacy da parte di Apple, infatti, sono ormai mesi che i dispositivi della mela morsicata non permettono più il rilascio dei dati dei propri utenti alle piattaforme social media. Passaggio cruciale perché è proprio attraverso l’acquisizione di questi dati che i social media, non solo Facebook, lucrano.
Una mossa, questa, che ha sconvolto il mercato delle pubblicità online, infatti, non potendo più intercettare l’utenza interessata ad una precisa categoria merceologica, decade gran parte del successo di Meta, gli interessi degli investitori e gli utili che, per la prima volta nella storia, sono sotto soglia: 10.3 miliardi contro gli 11 previsti. Non riuscendo a trovare contromosse valide, Meta ha pensato bene di minacciare l’uscita dal mercato europeo viste le sempre maggiori restrizioni di tutela della privacy degli utenti (GDPR).
Questo è proprio quello che è avvenuto nell’immediato dopo il -26% in Borsa, andando a bussare alla porta dell’Unione Europea, Meta ha chiesto un cambio di rotta nell’accesso a dati di milioni di utenti. Ovviamente è stata una mossa dettata dalla paura, mai Meta potrebbe rinunciare ad una fetta di mercato così prospera, ma che fa capire il grado di incertezza all’interno del gruppo.
Ma cosa sta succedendo e come questo impatterà nella vita di tutti gli utenti? La risposta è difficile da trovare, si presume che nel breve, poco o nulla, ma nel lungo periodo si prospetta un lento declino, se non ci saranno interventi repentini, il perché in tre motivi principali:
- Innanzitutto i contenuti sui social stanno diventando sempre più brevi, short video sul modello di TikTok, ma mentre Instagram continua la sua resilienza, puntando sempre di più sui Reel, Facebook non c’è mai riuscito;
- Il Metaverso, la novità su cui Zuckerberg ha investito 50 miliardi ha bisogno almeno qualche anno di rodaggio ma Facebook non può aspettare così a lungo;
- I propositi del rendere Meta, un grandissimo e-commerce integrato in Facebook, Instagram e WhatsApp, anche in questo caso sembrano non realizzarsi…
Se a questo si aggiungono le voci di una probabile stretta da parte di Google e, quindi, Android, sulla privacy in stile Apple, allora la frittata è bella che fatta e la corona di re dei social passerebbe al giovanissimo TikTok, relegando Facebook al terzo o quarto social media mondiale… chi lo avrebbe mai pensato?
Fonti principali: FastForward, Matteo Flora
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