Neuralink, effettuati i primi due impianti cerebrali

Come funziona il chip Neuralink? Quante persone sono già state impiantate? Ce lo spiega Ludovico Bonora nella rubrica Breakfast Tech che torna dopo la pausa estiva.
Neuralink
Breakfast Tech

Dopo il primo paziente trapiantato a gennaio di quest’anno, Elon Musk ha annunciato che è stato effettuato un secondo impianto di un chip cerebrale in un essere umano. Come funziona il chip? Quante persone sono già state impiantate?

Cos’è Neuralink?

Ne avevamo già parlato in un precedente articolo, ma facciamo un breve riassunto:

Neuralink è una delle tante aziende rivoluzionarie, tra cui Tesla e SpaceX, fondate da Elon Musk. La missione di Neuralink è molto ambiziosa: creare un’interfaccia diretta tra cervello umano e dispositivi elettronici (Brain-Computer Interface, BCI) per aiutare la cura o facilitare la convivenza con gravi malattie cerebrali.

Com’è fatto e come funziona il chip?

Impianto cerebrale N1 - fonte: Neuralink
Impianto cerebrale N1 – fonte: Neuralink

I componenti principali dell’impianto cerebrale N1 di Neuralink sono:

  • Involucro biocompatibile che racchiude tutto il dispositivo.
  • Batteria ha il compito di alimentare il sistema.
  • Chip integrato questo chip ha il compito di raccogliere tutti i segnali ricevuti dagli elettrodi impiantati e di trasmetterli.
  • Elettrodi flessibili il cuore del dispositivo è composto da un insieme di fili sottilissimi chiamati “thread” che contengono fino a 1024 elettrodi. Questi fili vengono collegati al cervello umano.

High-level representation of how the N1 Implant, N1 Charger, Neuralink Application, and R1 Robot interact (objects in diagram are not to scale).

Il processo inizia con l’impianto del chip, che viene effettuato dal robot R1. Questo robot è incaricato di collegare con precisione gli elettrodi flessibili al cervello umano, garantendo un’integrazione sicura e accurata con il tessuto cerebrale.

Una volta completato l’impianto, il chip integrato nel dispositivo inizia a captare gli impulsi elettrici generati dal cervello. Questi segnali vengono poi elaborati dal chip e trasmessi via wireless a un sistema esterno, come uno smartphone o un computer.

Il sistema decodifica e traduce i segnali cerebrali in azioni concrete, come il movimento di un cursore su uno schermo.

I primi due impianti Neuralink

Neuralink ha finora impiantato con successo la sua interfaccia su due pazienti umani.

Il primo paziente: Noland Arbaugh

Noland Arbaugh che utilizza Neuralink
Noland Arbaugh che utilizza Neuralink

Il primo impianto di Neuralink è stato realizzato a gennaio 2024 sul paziente Noland Arbaugh. Il paziente, che soffre di tetraplegia, ha partecipato a diverse sperimentazioni in cui è stato dimostrato che poteva controllare un cursore sullo schermo di un computer, giocare a videogiochi e svolgere altre attività utilizzando solo il pensiero.

Tuttavia, sono emersi alcuni problemi tecnici subito dopo l’impianto, con una parte di elettrodi che si sono scollegati dal cervello, riducendo l’efficacia del dispositivo.

Secondo paziente

Elon Musk (fonte: Wikipedia)
Elon Musk (fonte: Wikipedia)

Pochi giorni fa Musk ha annunciato che è stato trapiantato un secondo paziente che, stando a quanto dichiarato, ha una patologia molto simile a quella di Arbaugh, che i test sembrano andati a buon fine e che ci sono già 400 elettrodi del chip funzionanti.

L’obiettivo di Neuralink è di arrivare a 10 impianti prima della fine di quest’anno.

Il progetto italiano: Corticale

Corticale
Corticale

Anche in Italia è stato avviato un progetto simile chiamato Corticale, un’iniziativa con sede a Genova che si propone di sviluppare tecnologie avanzate di interfaccia cervello-computer (BCI).

Questo progetto, simile a Neuralink, si concentra in particolare sulle applicazioni mediche e neuro-riabilitative, mirando a migliorare significativamente la qualità della vita di persone con gravi disabilità motorie e sensoriali.

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