L’Agorà, vista come luogo di raccordo tra i cittadini e le istituzioni politiche, non è più un luogo fisico ma, piuttosto, eterico che trova le sue forme di coinvolgimento sugli schermi dei computer e cellulari. Internet ha, ormai, scavalcato ogni barriera comunicativa in Italia, nel primo trimestre 2020, erano quasi 45 milioni le persone online ogni giorno, con 113 ore di navigazione media mensile, 35 milioni quelle attive sui canali social e oltre 80 milioni di smartphone su una popolazione di 60 milioni (Osservatorio sulle Comunicazioni di Agcom).
Dati trainati dell’emergenza sanitaria in corso e che hanno portato il digitale ad essere, per il 64% dell’utenza on line, la fonte primaria dove approvvigionarsi di informazioni (journalism.org). In questa situazione, la politica trova nei social network in particolare, un luogo fertile dove potersi raccontare e confrontare con l’elettorato, consapevole che la visibilità ha un suo costo.
A livello nazionale gli investimenti politici, indirizzati ai social, hanno un esborso sempre più sostanzioso e elevato; approfondendo, quali sono i partiti che investono maggiormente sui social media in Italia? La risposta la rivela una ricerca realizzata, tra il marzo 2019 e 2020, da Orizzonti Politici:
Dati reali perché, è giusto ricordare, le restrittive regole sulla Privacy di Facebook rendono disponibili, a chiunque, la visione di inserzioni a pagamento di carattere politico. Attraverso una semplice ricerca nella sezione chiamata “Ad Library” di Facebook, oppure presso le stesse pagine social dei movimenti e dei loro candidati, nella sezione “Trasparenza della Pagina”, sono visibili: quali, quante inserzioni a pagamento sono pubblicate e quale importo è stato stanziano su ognuna di esse.
Con l’avvicinarsi delle elezioni, tali azioni pubblicitarie, sono una scelta quasi obbligata per le varie forze politiche in campo per prendere contatto con l’elettorato. Nessun utente sociale ne sarà immune, infatti, grazie ad un sofisticato sistema algoritmo, esiste la possibilità di profilare l’utenza a seconda degli interessi, creando così inserzioni pubblicitarie apposite ad personam.
Chi cavalcherà l’onda digitale? Quali saranno i partiti più lungimiranti che sapranno investire tempo e denaro in una strategia comunicativa vincente? Lo scopriremo sulle nostre bacheche social nelle prossime fatidiche settimane d’avvicinamento alle elezioni del 21 settembre.