E’ morta ieri all’Ospedale Beauregard di Aosta, dove era ricoverata, Carla Netto, storica preside del Liceo scientifico di Aosta e figura di riferimento nel mondo della scuola valdostana. Scomparsa all’età di 95 anni, ha lasciato un segno profondo nella formazione di intere generazioni di studenti, con il suo rigore, la sua passione per la conoscenza e il suo forte senso del dovere.
Carla Netto ha attraversato la storia dell’istruzione valdostana con un ruolo da protagonista. Dopo gli studi in Agraria, disciplina che aveva scelto per coniugare la passione per le scienze con il desiderio di stare a contatto con la natura, si era dedicata all’insegnamento. Prima docente di scienze al Liceo Classico, poi preside della sezione scientifica e infine del Liceo Scientifico di Aosta, ha sempre visto nella scuola uno strumento di crescita e di emancipazione.
“La sua presenza si faceva sentire, – ricorda il nipote, Lorenzo Tagliaferro – perché la persona che era sul lavoro, era anche nel privato. Però, aveva un lato tenero e giocherellone, che non faceva vedere a tutti. Io, però, sono stato fortunato e l’ho visto”.

Carla Netto era profondamente legata alla sua terra e alle sue radici. Nata nel Borgo di Sant’Orso, aveva sempre mantenuto vivo il ricordo delle sue origini. Il nonno materno possedeva un mulino sul Ru du Bourg e a casa si parlava piemontese, mentre il padre, arrivato dal Veneto, aveva trovato lavoro alla Cogne dopo la disfatta di Caporetto.
Anche da pensionata, il suo impegno non si era mai fermato: ha dedicato anni al volontariato, offrendo ripetizioni ai ragazzi in difficoltà e prestando servizio presso istituti religiosi. Non ha mai smesso di leggere, studiare e approfondire, conservando fino all’ultimo una mente lucida e curiosa.
I funerali di Carla Netto si terranno sabato 8 febbraio alle ore 10 nella Chiesa di Sant’Orso ad Aosta.
5 risposte
Aneddoto 1: Primo giorno di scuola appello (e memorizzazione da parte della Preside di volti e cognomi di un centinaio di nuovi alunni). Secondo giorno di scuola, uno di questi studenti salendo le scale viene prontamente redarguito : ” XX, si tolga il cappello”.
Aneddoto 2: Compito in classe, brillante idea di studente di 2º, altri tempi : non vado in classe, cabina telefonica semi-imboscata, patata in bocca, accento svedese alla Fantozzi che viene meglio, “C’e una bomba a scuola, bisogna evacuare!”. Dall’altro capo del filo la Preside : ” XX, è lei! Non faccia lo scemo e venga in classe”.
In ufficio la foto di un dobermann. Durante le autogestioni dormiva a scuola, ci apriva in vestaglia. Grande dedizione e affetto.
Che riposi in pace.
Un affettuoso ricordo di una donna rigorosa ma ricca di umanità che cercava di instillare, con l’esempio, un senso civico che oggigiorno è andato perdendosi. Buon viaggio professoressa.
Arrivederci Carla
È stata la mia preside allo scientifico. La Carla, come la chiamavamo, era burbera ed umana allo stesso tempo. Non le ho mai visto mettere in atto le sue minacce. Esponente di una scuola che non esiste più.
La ricordo con affetto. Era stata mia insegnante al Classico.