Fu tra i primi insigniti del titolo di Amis de la Vallée d’Aoste nel lontano 2007, ma il suo legame con la Valle d’Aosta è soprattutto dovuto alla sua attività musicale. Per 42 anni, dal 1962 fino al 2003, Guido Sportelli, morto nella notte fra lunedì 8 e martedì 9 gennaio, ha guidato il coro Penne Nere.
A ricordare oggi l’uomo è stato, in apertura del Consiglio regionale, il presidente Alberto Bertin, rivolgendo alla famiglia le condoglianze a nome di tutta l’aula.
Nato a Milano nel 1935, Sportelli ha svolto la sua attività di avvocato a Torino. In Valle d’Aosta arrivò come sottotenente di complemento alla Scuola Militare Alpina di Aosta. Il giorno stesso del suo arrivo nella nostra regione, consci della sua passione nel canto corale, gli proposero la direzione del Coro Penne Nere, sprovvisto in quel momento di direttore.
“Non avevo mai neppure pensato di dirigere un coro ma, con la solita incoscienza, accettai subito. – raccontava Sportelli – Tanto, mi dissi, se la cosa non funziona, fra otto mesi dovrò comunque tornare a Torino, nel frattempo ho la possibilità di continuare a fare attività corale. Non immaginavo certo che il coro Penne Nere avrebbe avuto una parte così importante nella mia vita, che nel coro avrei trovato i miei migliori amici, che avrei festeggiato i loro matrimoni, la nascita di figli e nipoti e che avrei sofferto con loro nei momenti più tristi. Ma questa è un’altra parte, e non meno importante, della storia.”
Il Coro Penne Nere lo ricorda come una “figura carismatica, piena di fascino, che ha sempre saputo guidare il Coro con grande professionalità, curandone la preparazione nei minimi dettagli. Dal punto di vista umano, dopo i primi approcci un po’ formali, dovuti chiaramente al suo ruolo di Direttore e ad una indubbia autorevolezza, tutti noi abbiamo scoperto in lui una grande umanità e una sincera amicizia che molti continuano a coltivare ancora oggi. La grande qualità che ha sempre contraddistinto il Coro Penne Nere è stata quella di riuscire a formare un gruppo molto unito dove amicizia e coralità si fondono in un insieme armonioso, unico ed originale, al quale Guido Sportelli ha dato un contributo essenziale e determinante”.
