Abituato a pensare in grande e a vedere oltre, Gioachino Gobbi non ha mai smesso, in tutta la sua vita, di raccogliere sfide, personali e lavorative, per vincerle e metterle a disposizione della comunità. A ricordarlo, ai piedi del suo adorato Monte Bianco, nel pomeriggio di oggi, mercoledì 20 novembre, non solo la comunità locale, ma il mondo della montagna in generale, le guide di Courmayeur e Chamonix, gli atleti della squadra Grivel e i lavoratori dell’azienda, i collaboratori del suo passaggio alla Courmayeur Mont Blanc Funivie di cui è stato Presidente, imprenditori, politici e persone che, almeno una volta nella vita, lo hanno incrociato, come ha ricordato la moglie Betta Frera al termine della funzione: “Ognuno di noi, qui, in questo momento, è ben consapevole di quale lascito lasci Gioachino, sono certa che Caterina e Oliviero (i figli ndr.), e ognuno di voi che l’avete conosciuto e gli avete voluto bene, saprete raccogliere e condividere tutto questo nel migliore dei modi. A nome di Gioachino e di tutta la sua famiglia, grazie, dal più profondo del cuore“.
Una visione, la sua, fatta non di ostacoli ma di soluzioni, guidata da coraggio, passione e lungimiranza: il passo calmo, un foulard sempre intorno al collo ed il ciuffo bianco che gli conferivano, aiutati dall’altezza, un’aurea severa, che svaniva dopo le prime parole che Gioachino amava scambiare con chiunque avesse seriamente voglia di parlare per raccontare e ascoltare.
Nato il 24 agosto 1945, dopo una laurea in economia e commercio a Torino, era tornato a Courmayeur e, alpinista appassionato, aveva portato l’essenza della montagna nel processo di rebranding della storica azienda Fratelli Grivel che rilevò negli anni ’80 per evitarle in fallimento e che trasformò in uno dei marchi più apprezzati e solidi del mercato dell’attrezzatura sportiva: da Courmayeur, e dalle Alpi, alla scena mondiale, grazie a un percorso coraggioso frutto di una delle tante sfide vinte.
Nel lungo cammino che portò la Grivel a diventare un riferimento nel settore dell’alpinismo, Gioachino non dimenticava mai di ricordare che nulla sarebbe stato possibile senza la donna con cui da tempo condivideva la vita e la sua visione imprenditoriale, la stessa che incontrò proprio a Courmayeur, per caso, quando Betta Frera, senza saperlo, varcò la porta dello storico Gobbi Sport di Courmayeur alla ricerca di un paio di scarponicini per un servizio fotografico. Il destino che decide la vita, come spesso ricordava Gioachino – adagio che per lui valeva per la sfera personale ma anche lavorativa -, sì, ma destino a cui l’uomo aveva il potere di indicare la via giusta in qualche modo, seguendola con gentile tenacia ed energica perseveranza, qualità che a Gobbi non sono mai mancate.
La montagna ha sempre segnato la sua vita e il suo destino e a quella montagna aveva dedicato con passione ogni gesto e ogni energia, non solo immaginando eventi, scrivendo libri o condividendo il sapere, ma anche, nell’ultimo periodo della sua esistenza, disegnandola per viverla ancora meglio e più in profondità. Una personalità mai doma, sempre in grado di regalare aneddoti su Courmayeur e più in generale sul mondo che Gioachino non si era privato di conoscere, per poi tornare sempre tra le sue montagne e immaginare nuovi progetti. La sua scomparsa lascia un vuoto nel paese della Valdigne e più in generale nel panorama culturale della montagna che oggi si è stretto attorno alla famiglia ricordando Gioachino con post sui social, articoli e diversi messaggi di vicinanza e affetto.
Oggi a Courmayeur i funerali di Gioachino Gobbi
di Silvia Savoye
Si svolgeranno alle 15 di oggi, mercoledì 20 novembre, nella chiesa di San Pantaleone a Courmayeur i funerali di Gioachino Gobbi, 79 anni, morto improvvisamente lunedì sera.
Questa mattina il Consiglio Valle, in apertura dei suoi lavori, ha ricordato l’uomo.
Il presidente Alberto Bertin, nell’esprimere le condoglianze dell’Assemblea alla famiglia, ha evidenziato che “Gioachino Gobbi è stato un esempio di passione, visione e impegno, il cui nome è intimamente legato a Courmayeur, dove ha saputo rappresentare un punto di riferimento per la comunità oltre ad essere un imprenditore capace e innovativo.”
Il capogruppo dell’UV, Aurelio Marguerettaz, ha ricordato “un uomo dai valori, dalla curiosità e dalla generosità incredibili che ha lasciato un ricordo straordinario”, il capogruppo di RV, Stefano Aggravi, “un visionario che credeva nella tradizione riproposta, un narratore dal giudizio serafico, una figura che la comunità di Courmayeur perde con dolore”. A intervenire nel ricordo è stato anche il consigliere Uv Erik Lavevaz per ricordare “l’uomo che, con grande coraggio, ha rilevato venti anni fa la ex Rossignol a Verrayes mantenendo il lavoro per 40 famiglie della media Valle”. Infine il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha parlato di “un uomo dalle diverse tonalità: uomo di montagna, un personaggio dalle molte opportunità con la capacità di trovare delle convergenze e di guardare lontano, uomo di paese e uomo internazionale: un pezzo di Valle d’Aosta che perdiamo.”
È morto l’imprenditore Gioachino Gobbi
19 novembre 2024 – di Silvia Savoye
Courmayeur e tutto il mondo dell’imprenditoria valdostana nel lutto. E’ mancato improvvisamente ieri sera Gioachino Gobbi, 79 anni.
L’uomo, dopo il Liceo Classico e poi la facoltà di Economia e Commercio, aveva iniziato a gestire a Courmayeur, suo paese di nascita, il negozio di articoli sportivi intitolato a suo padre Toni Gobbi, figura di spicco dell’alpinismo valdostano e guida alpina. Nei primi anni 80 aveva rilevato la Fratelli Grivel per impedirne la chiusura. Rilanciò l’azienda, che fabbrica attrezzature per alpinisti, la cui maggioranza recentemente è passata alla società di investimento svizzera Midi Management.
Fino allo scorso anno è stato presidente della Courmayeur Mont Blanc Funivie.
Gioachino Gobbi lascia la moglie Betta e i figli Oliviero e Caterina.
A esprimere cordoglio per la morte di Gobbi è la Giunta comunale di Courmayeur.
“Con profondo dolore ci uniamo al cordoglio per la scomparsa di Gioachino Gobbi, imprenditore visionario, alpinista appassionato e anima instancabile della nostra comunità. La sua dedizione allo sviluppo turistico e culturale di Courmayeur, unita al suo instancabile impegno nella promozione dei valori e delle tradizioni della montagna, ha lasciato un segno indelebile nel cuore di tutti noi” scrive la Giunta comunale in una nota.
“Gioachino è stata una delle figure più attive della nostra comunità. Non solo un grande imprenditore che ha saputo con la sua visione diventare una figura di spicco nel mondo dell’alpinismo e dell’imprenditoria italiana, ma anche un grande narratore della storia di questa comunità ai piedi del Monte Bianco, che ha saputo e voluto rendere protagonista in tante iniziative e attività, mostre, libri. Gioachino Gobbi ha rappresentato un esempio di come passione, tradizione e innovazione possano convivere, contribuendo allo sviluppo dell’alpinismo e alla valorizzazione del patrimonio culturale di Courmayeur. La Giunta comunale, a nome di tutta la comunità, in questo momento di grande tristezza, rivolge le più sentite condoglianze alla moglie Betta e ai figli Oliviero e Caterina, condividendo con loro il dolore per la perdita di un uomo che ha segnato pagine importanti della nostra storia locale“.
4 risposte
Condoglianze sincere a tutta la famiglia Gobbi da amici di gioventù
Profonda ammarezza per la perdita di un coetaneo, amico di gioventù, compagno di occupazioni universitarie in piazza Arbarello nei caldi anni 1968
Sentite condoglianze alla Famiglia
Condoglianze alla famiglia.
Condoglianze