La media Valle piange Corrado “Poldo” Reggiani, anima di tante serate

Titolare di diversi locali (su tutti, un ristorante a Salirod di Saint-Vincent), è ricordato soprattutto per la simpatia naturale, riuscita a trasformare molti clienti in amici. Lascia la figlia Matilde e la mamma Katia.
Corrado Reggiani
En souvenir

Se n’è andato all’improvviso, quando la vigilia di Natale, il 24 dicembre, era iniziata da poche ore. Corrado Reggiani, per tutti “Poldo”, è morto a 60 anni per un malore, che lo ha strappato agli affetti e ai tanti che, in anni da titolare di locali pubblici in media Valle, lo avevano conosciuto.

La sua storia da esercente inizia a Saint-Vincent, con una birreria aperta negli anni ’80. Subito appare evidente la sua simpatia naturale, vero valore aggiunto con la clientela. Un tratto che regalerà ricordi indelebili a tanti nell’esperienza imprenditoriale successiva di “Poldo”, un ristorante a Salirod, frazione sulla collina della Riviera delle Alpi.

Sono in molti a raccontare, con il sorriso sulle labbra, come se i fatti narrati risalissero alla sera prima, di cene (il locale era noto soprattutto per la carne) che finivano all’alba, con i commensali che si spostavano nella piccola discoteca del locale. E non sono pochi coloro che da clienti erano diventati amici di Reggiani, seguendolo anche nel capitolo successivo della sua storia dietro il bancone, un ristorante-pizzeria nuovamente nella cittadina termale.

Negli scorsi anni, “Poldo” aveva gestito la piscina comunale di Saint-Vincent e aperto un’attività nell’area dell’ex tiro Châtillon. In tanti lo hanno salutato nella camera ardente aperta ieri in cimitero, proprio a Châtillon, per poi accompagnarlo, stamane, al tempio crematorio di Aosta. Corrado Reggiani lascia la figlia Matilde e la mamma Katia.

Una risposta

  1. Grazie..

    Poldo è un uomo:
    tra i migliori conosciuti.
    I locali che ha gestito sono stati essenziale punto di riferimento e casa per molti.
    Imprenditore e ristoratore talentuoso, sempre dietro al fuoco di una griglia piena di carni e verdure, servite tanto calde da dover essere accompagnate da almeno un paio di birre e buon vino.
    Uomo generoso fino all’eccesso: si è sempre chiesto come offrire un ottimo servizio a un prezzo accessibile a tutti. E c’è sempre riuscito, portando in tavola prima del pane: umanità, simpatia, cuore..
    Oggi, Poldo, è il grande ricordo di un amico che ha saputo esprimere al meglio la passione per il lavoro, condivisa all’entusiasmo del far parte di una comunità.
    Proprio quella comunità che spesso lascia le emozioni ai margine delle cose..
    Così come ai margini di una inutile indifferenza è purtroppo stato lasciato.

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