Una vita tra la “ruvida pietra”. È morto l’artigiano Gino Daguin

Classe 1935, Daguin era nato a Hône dove domani, 30 marzo, alle 14.30, si celebreranno i funerali. Diventato scultore quasi per caso, per oltre 50 anni ha vissuto la "Millenaria" portando i suoi "sogni di ruvida pietra" agli occhi di tutti, vicino alla Porta Praetoria.
Gino Anselmo Daguin
En souvenir

È morto a 89 anni compiuti da poco, lo scorso 3 febbraio, Gino Daguin, dopo una vita passata a lavorare, tra i suoi polpastrelli e con i suoi strumenti i “Sogni di ruvida pietra”, come recitava la mostra che l’ha visto protagonista, a fine 2021, al Chiostro di Sant’Orso di Aosta.

Classe 1935, Daguin era nato a Hône dove domani, 30 marzo, alle 14.30, si celebreranno i funerali. Dalla sua Hône a Donnas il passo è stato breve, alla scuola di scultura di Lucio Duc, maestro elementare ad Arnad e scultore, che Daguin ha frequentato per tre anni.

L’amore per il legno, prima, poi il richiamo della pietra. Materiale che nelle mani di Daguin prendeva vita. Tanta, quanto la vita portata alla Fiera di Sant’Orso, che l’ha visto esordire nel lontano 1978 e che da sempre – nelle oltre 50 edizioni vissute – l’ha visto esporre vicino alla Porta Praetoria, davanti a Palazzo Ansermin.

Pastore, contadino, operai, Daguin è diventato scultore quasi per caso. Un caso che gli fatto lasciare una traccia ben grattata sulla “ruvida pietra” che tanto amava.

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