Addio all’alimentare Marchi: dopo 60 anni chiude un pezzo di storia di Aosta

Il 31 dicembre 2024 ha segnato la fine di una piccola realtà commerciale, aperta in via Lys nel lontano 1965.
Raffaella e Afra dell'Alimentare Marchi
I lettori di Aostasera

Il 31 dicembre 2024 ha segnato la fine di una piccola realtà commerciale che è cresciuta e si è consolidata con la storia di un quartiere, legandosi saldamente al tessuto sociale del quartiere stesso il quale è occupato da molte abitazioni, attività commerciali e uffici: dopo quasi 60 anni di tradizione familiare ha chiuso l’alimentare Marchi in via Lys ad Aosta.

La storia è iniziata nel febbraio del 1965, in pieno boom economico che caratterizzò l’Italia nel secondo dopoguerra, quando una coppia di giovani sposi, Afra e Alfieri, con una bambina piccola, provenienti dal Veneto, decise di vivere ad Aosta e di dare inizio ad un’attività commerciale per la vendita di prodotti alimentari in un locale che Alfieri aveva rilevato da alcuni parenti. Una scelta coraggiosa per la giovane coppia che, lasciando la terra, la famiglia e gli affetti, si trovava ad affrontare molte difficoltà, non per ultima la comunicazione con i clienti per via del “dialetto veneto”.

Alimentare Marchi
Alimentare Marchi

Questa scelta comportò per i giovani sposi (che nel 1968 ampliano la famiglia con l’arrivo della seconda figlia Dionisia) sacrifici, impegno e lungimiranza, così come per tante famiglie che in quegli anni avevano deciso di investire nel commercio: le difficoltà della gestione familiare imprenditoriale erano maggiori in un contesto sociale in cui non esistevano asili nido e garderie, per cui le bambine per certi periodi venivano accompagnate nel Veneto, dove i nonni e gli zii potevano occuparsi di loro mentre i giovani genitori muovevano i primi passi nel commercio alimentare.

Il quartiere Cogne, dove si trovava l’attività, è ancora caratterizzato dalla presenza di numerose famiglie venete emigrate con l’inizio del XX secolo in cerca di lavoro presso lo stabilimento siderurgico da cui lo stesso quartiere ha preso il nome. Quindi Alfieri e Afra, con l’intraprendenza di commercianti coraggiosi, iniziarono a vendere alcuni prodotti tipici provenienti dalla terra veneta come mostarda, mandorlato, pan biscotto, bigoli all’uovo, trovando grande riscontro nella clientela locale, in gran parte composta dalla comunità veneta immigrata a inizio secolo.

Intanto la figlia Raffaella era cresciuta, aveva studiato e aveva trovato il suo posto fisso che poi lasciò negli anni ’90 per affiancare i genitori nella gestione dell’attività, così Alfieri diventò anche rappresentante e piazzista di prodotti alimentari: acquistò anche un furgone refrigerato per portare in Valle d’Aosta i prodotti di una nota marca di pasta fresca ripiena, con sede nel Veneto, che da piccola produzione artigianale si era trasformata in consolidata industria agroalimentare, oggi leader nel mondo nel suo settore.

Alfieri, nel 1994, viene a mancare a causa di una grave malattia, lasciando la moglie e le due figlie; la gestione passa quindi alla moglie Afra e a Raffaella, che nel 2011 – ormai titolare – con coraggiosa imprenditorialità acquista un locale attiguo, amplia l’attività e ristruttura l’intera struttura, rendendola moderna e offrendo una vasta gamma di prodotti alimentari freschi e confezionati. L’attività cresce e la cognata Vanda entra come commessa affiancando dietro il banco Raffaella fino all’età del pensionamento.

Raffaella in quegli anni è stata supportata dai famigliari, ma soprattutto dal marito Mauro che nel 2022 è mancato a seguito di malattia, lasciando un grande vuoto. Raffaella negli ultimi due anni ha maturato però la scelta di mettere in vendita l’attività, e il 31 dicembre, ultimo giorno di lavoro, ha salutato i numerosi clienti, diventati negli anni amici e confidenti, che si sono stretti in un caldo abbraccio di congedo, dispiaciuti e alcuni anche con le lacrime agli occhi.

A salutare i clienti era presente anche Afra che, con i suoi 86 anni, ogni giorno ha affiancato la figlia, “presidiando” il negozio dove si occupava ancora delle “piccole cose”, ma soprattutto curava le relazioni che in tanti anni aveva costruito, prima con il marito e poi con la figlia, con la speranza che quel luogo tornasse presto a vivere e a sostenere il tessuto economico della città.

Silvana Piotti

4 risposte

  1. … e anche questa fetta del mio passato se ne va con il sorriso dolce di Raffaella, con la sua laboriosa mamma Afra e con la mia cara amica Vanda. Il mio augurio è che possiate trovare la serenità che meritate, con affetto Viviana

  2. Grazie famiglia Marchi. Siete stati davvero preziosi per il ns quartiere. Ricordo quando come resto ci venivano date li cicche. Quanto era bello!

  3. Un abbraccio a queste due meravigliose donne. Le ricordo fin da bambina, la loro focaccia in cartella e via a scuola. Sono state un istituzione del Quartiere Cogne insieme alla signora Bacchetta. Un ricordo che ci porteremo sempre nel ❤️

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