In merito all’articolo “Protesta surreale dei sindacati della funzione pubblica per salvare 6 giorni di ferie” è doveroso fare alcune puntualizzazioni e considerazioni. Niente di surreale in primis nel fare ciò che è nell’anima del sindacato, difendere e batterci per far valere i diritti di tutti i lavoratori. Troviamo subdolo, pretestuoso, strumentale e superficiale che venga fatta una distinzione proprio in questo momento di emergenza coronavirus tra lavoratori del Pubblico e quelli del Privato, come se si dovessero fare delle contrapposizioni tra lavoratori di serie A e di serie B.
Propaganda questa, che pare scaturire da qualche zelante figuro, che vuole occultare come le amministrazioni del comparto unico, rivalendosi sulle ferie di quest’anno, non facciano che divergere da quanto disposto a livello nazionale, in modo del tutto arbitrario. C’è stato da parte dell’Amministrazione Regionale un tentativo di farci sottoscrivere, come organizzazioni sindacali, un accordo che by-passasse la norma sulle ferie, che noi abbiamo fermamente rigettato. La difficoltà nella gestione dell’emergenza sanitaria, che si è abbattuta anche nella nostra Valle d’Aosta, non sia pretesto per insinuare che il sindacato difenda i privilegiati che stanno a casa pagati: non ci stiamo! Noi difendiamo i diritti di tutti i lavoratori e questa nostra protesta in modo particolare, riguarda tra l’altro le figure più “deboli” del settore pubblico: bidelli, ausiliari, operai generici etc., lavoratori che in questo momento di emergenza non possono svolgere lavoro da casa e che nell’ottica della salvaguardia della salute pubblica devono stare a casa, loro malgrado. Le ferie sono un diritto garantito costituzionalmente. Non c’è niente di surreale in questa protesta. E sull’onda dei nostri nazionali, anche qui in Valle d’Aosta, unitariamente e con forza, Cgil, Cisl e Uil si battono per vedere garantiti e salvaguardati i diritti dei lavoratori. Come riportato dall’art. 87 c.3 del DPCM n. 18/2020 che chiarisce quali istituti utilizzare per le assenze dal servizio e specifica che si può attingere a quelle che sono le ferie del 2019 e precedenti e non quelle maturate e da maturare nel 2020.
Si vuole forse mettere in discussione anche la circolare del Ministero della Pubblica amministrazione del 2 aprile? Oppure il protocollo d’intesa che ha avuto il buon esito tra Cgil, Cisl e Uil e il Ministro Dadone? Se si vuole fare melina anche su decreti legislativi e sui diritti previsti dalla Costituzione per far passare messaggi sbagliati, qualcuno ha sbagliato il tiro, cercando di minimizzare il lavoro del sindacato, quello che tenta sempre di mediare ma che non può essere complice. Troviamo becero il tentativo di qualcuno di cercare di gettare fango sulle organizzazioni sindacali nascondendosi e lanciando illazioni a destra e a manca, pensando di intimidirci nel proseguire la nostra azione di protesta. Nel folle delirio di delegittimare il nostro lavoro, qualcuno dimentica che gli stipendi dei lavoratori pubblici sono essenziali per tante economie familiari.
Gentili organizzazioni sindacali,
da parte nostra non c’è stata nessuna categorizzazione dei lavoratori: abbiamo piuttosto espresso una critica, riteniamo legittima e ci siamo accorti in un secondo momento anche condivisa da diversi lavoratori del comparto pubblico, sull’opportunità e sul senso di una battaglia portata avanti in un momento in cui l’emergenza e lo sfacelo economico sono sotto gli occhi di tutti e stanno generando e genereranno conseguenze pesantissime per la stragrande maggioranza dei lavoratori e delle imprese di questa regione.
Cordiali saluti
Nathalie Grange
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La normativa è chiara, tutto il resto è fuffa. Mi spiace per la sig.ra Grange.