Siamo erroneamente portati a credere che un ospedale sia composto solo da medici e infermieri, in realtà non è proprio cosi. Sono necessarie in ogni ospedale un gran numero di figure professionali, sia tra la dirigenza sanitaria sia tra il comparto, che muovono la grande “macchina sanitaria” che ogni giorno cura ed assiste i cittadini. A mero titolo di esempio possiamo citare nel comparto i tecnici di radiologia, i tecnici di laboratorio, i fisioterapisti o i logopedisti che condividono con i più noti infermieri analogo diploma di laurea triennale. Tra la dirigenza sanitaria possiamo citare i fisici medici, i farmacisti, i biologi, i chimici o gli psicologi che condividono con i colleghi medici analogo curriculum studiorum composto da laurea magistrale e specializzazione, titoli necessari per accedere ai concorsi.
In ogni ambito lavorativo, fondato sulla collaborazione e sulla multidisciplinarità quale quello ospedaliero, tutti i profili professionali sono indispensabili; in Valle d’Aosta, dove disponiamo di un’unica struttura ospedaliera, si osserva da tempo carenza di organico e rapido turn over anche di queste figure, cui compete, tra le altre cose, la responsabilità di garantire in via esclusiva alcuni LEA (livelli essenziali di assistenza) definiti dal Ministero.
La scelta politica di prevedere incentivi economici solo per infermieri e medici, con lo scopo di attirare personale, ha perso di vista il principio della multidisciplinarità esponendo l’intera struttura sanitaria regionale a ulteriori impoverimenti in termini di risorse umane per tutti quei profili professionali esclusi; lo dimostra la scarsa partecipazione ai concorsi, che spesso risultano deserti.
Le considerazioni vanno da se: senza una parificazione dei riconoscimenti economici nei vari profili professionali non ci sono i presupposti per attirare personale da fuori regione o per convincere i lavoratori a rimanere in ospedale.
Sono in scadenza giovedi 20 ottobre alcuni bandi dedicati a queste figure, aspettiamo di capire se gli esiti di tali scelte politiche porteranno i frutti che noi temiamo, perdendo ancora una volta la possibilità di praticare una medicina moderna interdisciplinare, sempre più calibrata sul singolo paziente.
Dott.ssa Pierina Raso
Referente regionale della professione Tecnico Sanitario di Radiologia Medica