Cronistoria di un’impegnativa sanitaria

Riceviamo e pubblichiamo il racconto di una pratica sanitaria "problematica" da parte di una nostra lettrice.
I lettori di Aostasera

A seguito di un’esperienza personale circa l’iter di una pratica sanitaria iniziata con la prescrizione da parte del medico di una Risonanza Magnetica con contrasto per accertamenti, ritengo doveroso segnalare quanto segue. In possesso di suddetta prescrizione telefono al CUP di Aosta per procedere con la prenotazione ma l’addetto mi fa presente che tale prenotazione non può essere effettuata per telefono ma solo di persona. Prendo ferie e mi presento al CUP dove mi dicono di non avere disponibile nessuna data. Alla mia contrarietà perché il fatto non mi era stato segnalato al telefono il giorno precedente mi si fa presente che durante la mattinata potevano essere state effettuate prenotazioni al riguardo da parte di terzi “riempiendo” tutte le date disponibili, invitandomi comunque a verificarne la disponibilità telefonicamente. Faccio presente che il fatto poteva allora ripetersi per cui rischiavo di prendere inutilmente un altro giorno di ferie con tanto di spese per recarmi ad Aosta. Senza ulteriori ragguagli e/o indicazioni alternative al riguardo da parte dell’addetta allo sportello – comunque preposta alle esigenze sanitarie del pubblico – ritornavo, alquanto seccata, a casa dove mi attivavo IN PROPRIO per risolvere la questione alla base della mia necessità sanitaria. Dopo alcune ricerche informatiche, telefono al CUP del Piemonte dove, previa descrizione degli estremi dell’impegnativa, mi prenotano tout court (telefonicamente) per il 30/06/2023 a Novi Ligure o, in alternativa, per il mese di ottobre a Torino. Preferisco lasciare ogni commento agli addetti ai lavori e a quanti, diversamente interessati, in indirizzo cui auguro ovviamente di non aver bisogno di una più semplice o complicata esigenza per la propria salute rispetto ad una risonanza magnetica presso l’Ospedale Parini di Aosta, anche perché il fatto sopra descritto dimostra ed evidenzia, al di là di parole e di promesse, il grado di inefficienza, la poca funzionalità ed insensibilità che oggi l’azienda USL Valle d’Aosta ha riguardo al paziente valdostano. Concludo con una considerazione, non so quanto perseguibile, ma personalmente vorrei poter pagare la mia quota sanitaria preso un’altra Regione, più efficiente, funzionale ma soprattutto sensibile alla salute dei propri cittadini. Mi auguro, comunque, che questa mia piccola esperienza venga, se non chiedo troppo, presa in considerazione con la speranza che la sua pubblicità serva a qualcuno ed a qualcosa.

Marzia Bortoli

3 risposte

  1. Anche io stesso iter, terminato con il pagamento di 250 euro in una struttura privata della regione et voila’, risonanza fatta. Uno schifo questa sanita’ pubblica valdostana!

  2. Esperienza simile non per risonanza ma per togliere delle cisti. Andata a pagamento ma non al Parini per principio!!!!
    No comment per la nostra cosiddetta sanità, assistenza e aiuto ai cittadini malati.

  3. Succedeva anche a me ma guarda caso che a pagamento sono passato il giorno dopo sempre in ospedale Parini

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