Gentili signore e signori,
Ho appreso dai mezzi di informazione che dal 21 al 25 Agosto ad Arnad (AO) si svolge la 50a Festa del “Valle d’Aosta Lard d’Arnad D.O.P.”, conosciuta come la“Féhta dou lar”, occasione ideale per degustare il famoso Lard d’Arnad D.O.P. della Valle d’Aosta.
Nel programma della festa è previsto il “Pranzo presso le Casette degli Espositori della domenica (clicca per scoprire cosa si mangia)” ma non si mangia COSA bensì CHI perché gli animali non sono cose. Non chiameremmo mai “cosa” il miglior amico dell’uomo sdraiato sul divano, invece gli animali di questa festa mortifera sono smontati, tagliati, tritati per diventare prelibatezze gastronomiche: mousse di lardo con patate, bombetta à l’Arnaiota (carne e lardo), polenta e salsiccette, capretto con patate, agnello in umido con polenta, bollito salato di capra, salame di capra, tser creuva (insalata di carne), coniglio con polenta, mocetta di cinghiale, spezzatino di cinghiale con polenta, trippa e fagioli, salame, formaggi, cotechino, pancetta, miele, burro.
Il trionfo dei cibi animali mostra da una parte un’inspiegabile crudeltà nei confronti delle altre specie, dall’altra una preoccupante noncuranza dei dati che di giorno in giorno emergono sempre più insistentemente sul rapporto tra il consumo di carne e lo stato di salute del pianeta. Lo studio recentissimo dell’ONU, che non è certo un’associazione animalista, parla chiaro ma la Val d’Aosta lo ignora volutamente. Anche il Laboratorio del Gusto in collaborazione con Slow Food dà un pessimo segnale, in barba alla mistificatoria triade “buono pulito e giusto”: non c’è nulla di buono, di pulito e soprattutto di giusto nel mattatoio.
Nel programma della festa ci sono eventi collaterali alla gastronomia: corse podistiche su strada, serate danzanti, incontro yoga, rappresentazione teatrale, GRAN PRIX VDA MTB 7ª prova mini biker 6-12 anni, gara di Palet, mostra e dimostrazione pratica di vecchi mestieri. Si cerca di coltivare un vivaio mantenendo un contatto con le scuole: sono infatti esposti lavori eseguiti dagli alunni delle scuole. Inoltre durante tutta la manifestazione ci sono intrattenimenti per i bambini.
Come se non bastassero gli animali in tavola, ci sarà un’esposizione di animali domestici che possono ritenersi fortunati rispetto alle sfortunate capre costrette a combattere l’eliminatoria “Bataille des Chèvres” per il 22° Concorso regionale “Il circuito delle “Batailles des Chèvres” si è strutturato, a livello regionale, dall’anno 1997 grazie soprattutto all’impegno e alla grande passione degli allevatori di capre di razza valdostana (…) supportati dall’Amministrazione Regionale (…).
L’uomo, nelle battaglie, allestisce il “quadro”, la cornice della manifestazione: il contenuto è definito dalle regine, in questo caso le capre. L’esito della battaglia è sempre incerto, perché gli animali non sono macchine, e può sempre capitare la giornata “no”. L’attesa, la suspense fa sì che gli animi si appassionino, perché ci sono regine che non sbagliano mai, o quasi mai, e poi ci sono le out-sider, le rivelazioni.
Che cosa si può dire davanti a simili parole? Gli animali non sono macchine ma ad Arnad vengono massacrati come viene demolita una macchina e si fanno combattere come le automobiline dei car-crash.
Oltre al danno, la beffa, se si pensa che l’iniziativa è finanziata dal programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Valle D’Aosta cofinanziato dal fondo europeo per lo sviluppo rurale (FEASR) 3.2 sostegno per attività di informazione e promozione svolte da associazioni di produttori nel mercato interno “L’Europa investe nelle zone rurali”.
Dunque, ce lo chiede l’Europa, coi nostri soldi, di essere così crudeli?
Cordiali saluti.
Paola Re
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Caro Christian non avrei saputo argomentare meglio! Complimenti
Partendo dal presupposto che il titolo della sagra è “Festa del Lardo”. Il che lascia ben poco spazio all’immaginazione della tematica e del tipo di sagra, mi chiedo per quale motivo una persona con un profilo da animalista come il tuo abbia preso parte a tale evento dato che il lardo, per antonomasia non arriva dalla soia. Se così non fosse, e non hai preso parte alla manifestazione, mi permetto di consigliarti di non scrivere tematiche su una sagra alla quale non hai nemmeno preso parte. Scegli tu.
Hai esordito con: Gli animali non sono cose. Dovresti però indicare dove il termine “cosa” è affiancato al termine “Animale”.
Hai descritto la procedura della preparazione della carne come un procedimento atroce e contro natura quando in realtà la consumazione di insaccati, carne e derivati da animali ci accompagna credo dall’era degli Australopitechi, Quindi tutta la moda di degradare il consumo di carne è ormai un modus operandi di alcune tipologie di persone verso qualcosa che non capiscono. L’ignoranza, spesso è fonde di pregiudizio e il tuo è un caso di tale ipotesi.
Ma veniamo al dunque:
Sono 50 anni che si svolge la festa del lardo ed è fonte di:
turismo
conoscenza
divertimento
svago
enogastronomia
cultura
La domenica sono presenti moltissimi stand che offrono la possibilità di degustare, osservare, provare e acquistare articoli che ricordano le tradizioni, che dimostrano al mondo di oggi che esistono cose diverse dal tablet, dallo smartphone e dal pulsante “condividi”.
I figli delle famiglie di città hanno la possibilità di correre in un prato con svaghi, giochi e aria buona. Le famiglie possono staccare qualche giorno dalla frenesia del tempo e poter vivere per davvero almeno un giorno. Sicuramente tutte queste persone non hanno bisogno di gente che giudica con ignoranza (e argomento il perché ti do dell’ignorante) quel momento così importante per loro.
Perché ti do dell’ignorante? Perché hai tralasciato nella descrizione del menù minestra d’orzo, minestra di castagne, zuppa al cavolo, castagne e sopratutto il MENU PER CELIACI. Tutti questi dettagli da “poco” per quale motivo non li hai scritti? Saranno stati i mezzi di informazione a dimenticarsi di riportarlo immagino.
Lo stato di salute del pianeta è dovuto da molti ma moltissimi fattori collegati tutti insieme. Se fai caso, anche il consumo di lacca per i capelli contribuisce al buco dell’ozono. Sta alla persona saper filtrare le informazioni e prendere in considerazione anche quelle che NON ci fanno comodo. Ma questo, come ho detto prima è ignoranza.
“I fortunati animai domestici”, come li chiami tu, non sono costrette a combattere. e questa è un’altra dimostrazione della tua ignoranza.
Le capre “combattono” per natura, le mucche combattono per natura e nessuna di quelle si fa male, NESSUNA fa parte della loro natura, come fa parte della nostra mangiare carne.
I palchi cadono da soli ogni anno in moltissimi animali. fa parte della natura. Appena una capra nota la superiorità della sua rivale si allontana e la “vincitrice” smette di attaccare. I cuccioli si prendono a testate per gioco quotidianamente. Se una capra non vuole combattere non viene drogata, non viene picchiata, non viene costretta in alcuna maniera. La capra non combatte e basta.
Quindi ti chiedo, per favore, di scrivere esclusivamente quando sei a conoscenza della verità. Altrimenti più che una figuraccia non puoi fare.
Cordiali Saluti.
Christian C.
Dall’articolo si capisce sin da subito che chi l’ha scritto non ha partecipato alla sagra. Ma per capire cosa comporta principalmente questa manifestazione, non è sicuramente necessario parteciparvi, come lei per primo ha specificato sottolineandone il nome.
Il termine “cose”, è più che evidente, viene associato agli animali nel momento stesso che questi vengono trattati come tali. Cioè, vengono fisicamente utilizzati per i nostri scopi senza tener conto del loro possibile volere. Il loro volere è ovvio: come ogni essere vivente, vorrebbero vivere.
Un tempo con gli schiavi neri dell’Africa si poteva fare ciò che si voleva, si poteva decidere della loro vita, e per tutta la società era una cosa normale. “Strani” erano coloro che pretendevano di difenderne i diritti. Erano persone, ma venivano trattati come cose.
Per quel che riguarda il consumo di carne nella storia, è evidente, per chi la conosce, che la sua conoscenza è un semplice ripetere qualcosa che ha sentito dire senza mai aver effettivamente voluto o potuto approfondire l’argomento.
Dove nell’antico passato l’uomo ha cominciato a consumare carne, è stato perché si è ritrovato costretto, in epoche o territori in cui l’ambiente non gli permetteva di potersi nutrire di altro. L’uomo per natura non è nato né carnivoro né onnivoro. (vorrei vedere un uomo del passato cacciare con unghie, denti, e due gambette… uniche vere cose che natura ci ha dato necessarie per nutrirci. Vorrei vedere un uomo di oggi come riuscirebbe a procurarsi in natura, sempre solo con ciò che la natura biologicamente gli ha dato, tutta la carne, il latte ecc di cui si ciba ogni giorno che trova pronti e comodi dentro il supermercato.). Ciò che lo ha portato a consumare carne è sempre stata solo una questione di sopravvivenza.
L’abitudine odierna di consumare carne regolarmente per il mero piacere, non ha assolutamente nulla a che fare con le modalità, le quantità, le necessità, di un tempo anche recente. Quindi aggrapparsi al passato per giustificare queste abitudini malsane del presente è assolutamente insensato.
Che la sagra sia un momento di svago per famiglie e un evento che muove nel suo piccolo un po’ di economia, con tutti i suoi contorni positivi, non è sufficiente per giustificarne il “prezzo” pagato da qualcun altro (le mucche in questo caso). Un evento positivo, piacevole e utile non ha necessità per esistere di avere come ingrediente principale del cibo animale.
Per quel che riguarda il discorso ambientale, anche qui é evidente che si trova molto impreparato. La rete fornisce quantità innumerevoli di materiale per scoprirlo, senza bisogno che le fornisca, io o qualcun altro, il materiale. Chi ci tiene veramente a capire la verità su qualcosa, non la pretende da chi prova a suggerirliela, chi ci tiene veramente, se la va a cercare da solo, a fondo, con determinazione.
Riporto quanto già scritto sopra: “Riguardo ai combattimenti, un conto sono alcune mucche, non tutte, che in natura si scornerebbero ogni tanto per una questione di territorio/gerarchia… Nulla a che vedere con un evento creato dall’uomo che le obbliga (poiché incapaci di sottrarsi al loro istinto nella situazione) a confrontarsi più e più volte nell’arco di una giornata in una situazione costruita che in natura mai si manifesterebbe uguale.
Una situazione di stress fuori dall’ordinario nel delicato periodo della gestazione.
Quale madre incinta in natura gradirebbe più stress di quello necessario?”.
E aggiungo, dato il suo esempio con gli animali domestici, che pure cani, gatti e altri si ritroverebbero in natura a scontrarsi, in maniere diverse, per questioni territoriali o simili. Situazioni ambientali, anche in questo caso, del tutto estranee a situazioni costruite appositamente e artificialmente dall’uomo.
Quindi, per concludere, se c’è qualcuno la cui conoscenza sull’argomento é vicina alla verità, e che quindi non ha fatto assolutamente brutta figura nell’esporre il proprio pensiero, è proprio Paola Re. Che, FORSE, anche lei un tempo la pensava diversamente.
Auguro a tutti coloro che non vedono niente di male nell’uccidere animali per cibarsene, (come me un tempo)
che il loro percorso di vita li possa portare pian piano a riflettere,
a informarsi,
a capire… per poi di conseguenza ritrovarsi ad alimentare la propria empatia e fare delle scelte non impegnative che faran la differenza su più piani negli anni a venire.
Ciò che trovo veramente vergognoso è come tale signora Paola giudica delle tradizioni senza conoscerle effettivamente. È vero, ognuno di noi è libero di esprimersi e di dire la propria ma alla base vi devono essere delle conoscenze concrete, non delle supposizioni. Invito tutti i finti animalisti ad informarsi veramente, a visitare le stalle in cui vengono curati questi animali perché vi assicuro che rimareste a bocca aperta a vedere con quanto amore vengono allevati.
Come si può parlare di amore per un animale quando si sa già che lo scopo del farlo nascere sarà poi quello di ucciderlo.
Come si può parlare di amore per questi animali quando li si ingravida artificialmente allo scopo di mantenerne la produzione del latte, per poi separarli dai propri figli al momento della loro nascita. Figli che saran presto uccisi se maschi nella quasi totalità dei casi non essendo utili ad altro se non per essere mangiati come carne, e probabilmente uccisi se femmine in un’altra alta percentuale dei casi.
Come si può parlare di amore per loro quando la durata della loro vita, decisa da noi, dipende esclusivamente da per quanto tempo saranno in grado di esserci utili per creare un profitto economico.
Se si ama un animale, lo si nutre e gli si da amore fino al giorno della sua vecchiaia in cui ci lascerà in maniera naturale. Come molta gente fa con cani, gatti o altri animali. Non é certo questo il modo per esprimere amore che si utilizza per le mucche.
Ti auguro di perderti nei boschi per giorni , di modo che quando vedrai uno scoiattolo lo guarderai in modo diverso,dagli albori della civiltà l uomo ha sempre mangiato carne.
Viviamo in una società libera, nessuno ti accusa per le tue scelte vegetariane e quindi perché devi accusare i carnivori?
In merito alle tradizionali battaglie delle capre e delle reines, non hai idea di come questi animali siano coccolati.
Signora Paola. La prego, vada a scrivere articoli sui giornali. E se non apprezza la festa del lardo, o comunque il mangiare la carne, è vivamente pregata di non denigrare in questo caso la festa del lardo, bensì può rimanere a fare l’animalista nei posti più adatti a ciò.
Se ci si perde in un bosco e si mangia istintivamente un animale per necessità di sopravvivenza è una cosa.
Nello stesso modo in cui ha fatto sempre l’uomo quando le situazioni ambientali non gli permettevano di poter mangiare altro di diverso.
Parlando di noi, in questa società, in quest’epoca, uccidere animali per il gusto di riempiersi la pancia, quando abbiamo infinite alternative per nutrirci con alimenti più sani e adatti a noi, non è certo una filosofia e maniera di vivere che si possa giustificare paragonandola agli esempi da lei esposti.
Riguardo ai combattimenti, un conto sono alcune mucche, non tutte, che in natura si scornerebbero ogni tanto per una questione di territorio/gerarchia… Nulla a che vedere con un evento creato dall’uomo che le obbliga (poiché incapaci di sottrarsi a loro istinto nella situazione) a confrontarsi più e più volte nell’arco di una giornata in una situazione costruita che in natura mai si manifesterebbe uguale.
Una situazione di stress fuori dall’ordinario nel delicato periodo della gestazione.
Quale madre incinta in natura gradirebbe più stress di quello necessario?
Oddio,
un’altra integralista del cibo, non se ne può veramente più!!
Vogliamo rispettare anche la libertà di chi la carne la mangia (e l’apprezza) o vogliamo imporre la dittatura del pensiero unico?? Io ho un cane (anzi, una cana) che adoro e sono stata vegetariana per 15 anni, dunque non si può certo dire che sia un’anti animalista nè mi sembra di essere incoerente, basta gestire tutto con il sacrosanto principio del giusto mezzo: non impedisco alla mia cana di dormire sul divano ma non voglio nemmeno privarmi del piacere di un buon piatto di polenta con lo spezzatino nè di una gustosa fetta di pane nero con il miele e una fettina di lardo di Arnad… Se poi tutto questo vi sembra un crimine, beh, me ne farò volentieri una ragione!
Parlando di libertà, si dice che finisca quando comincia quella degli altri.
Sul piatto della bilancia, è più giusto che un animale sia libero di vivere, o é più giusto che una persona sia libera di riempirsi la pancia in cambio della vita di quello stesso animale? Oltretutto mangiando qualcosa oltre che non necessario, oramai reputato dannoso per la salute.
Paola Re mettiti in contatto con me, complimenti per la tua lettera, concordo con te, scrivimi o chiamami al 3249513493. Bravissima
Mi piacerebbe sapere con quali materiali sono fatte le scarpe, la borsetta e le giacche della sig.ra paola
CONCORDO PIENAMENTE CON LUIGI.
Sicuramente non di pelle animale, mi sembra ovvio e scontato dato il pensiero espresso. Un po’ sciocca e immotivata questa sua allusione..
Né le capre, né le regine si feriscono, la più debole lascia il campo di gara, tutta intera senza nessuna ferita.
che le mucche non si feriscano questo non è vero, palchi di corna ho visto cadere… terribile.. poi per la scelta vegetariana be ci sta ma anche chi non lo è!!