In ricordo di Luca, Davide e Michel

Un lettore, amico delle vittime, ci scrive ricordando il tragico incidente in cui persero la vita Luca Miozzi, 19 anni, Davide Donzel di 20 e Michel Val di 19 anni, il 2 agosto del 2005.
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Caro Luca, è una giornata particolarmente difficile: da oggi è passato più tempo dalla tua morte di quanto tu abbia avuto la possibilità di vivere. Sono trascorsi 19 anni da quel maledetto 2 agosto 2005, quando un tragico incidente ti ha portato via insieme a Davide e Michel. Avevate appena superato la maturità ed eravate partiti per le vacanze estive, per festeggiare una parentesi della vostra vita che si chiudeva, pieni di entusiasmo per tutto ciò che sarebbe venuto dopo.

Purtroppo, quel futuro non ha avuto la possibilità di realizzarsi. Solo qualche mese prima avevamo perso Alex e, il giorno prima, Pietro. Quell’infausto 2005 ha segnato profondamente tutti noi che abbiamo avuto la fortuna e il privilegio di conoscervi. Da quel momento, qualcosa dentro di noi si è irrimediabilmente spezzato. Quel giorno fu uno spartiacque per la nostra generazione, che ci costrinse a confrontarci bruscamente con la mortalità proprio quando ci sentivamo invincibili. Da quel giorno, la nostra spensieratezza si è frantumata, lasciandoci con una consapevolezza dolorosa della fragilità della vita.

Eri un giovane e talentuoso arbitro di basket, già promosso in serie C, con un futuro brillante davanti a te. Ma oltre ai tuoi successi sportivi e scolastici, ciò che ricordo con più affetto è la tua incredibile simpatia, la tua gentilezza, e una maturità che andava ben oltre i tuoi anni. Nonostante la tua breve vita, hai dimostrato a tutti noi quanto fossi straordinario. È difficile non pensare a tutto ciò che avresti potuto diventare, e la frustrazione per il destino che ti ha portato via così presto è sempre presente. Tuttavia, il rimpianto è attenuato dal ricordo di chi eri. Mentre ti ricordo, Luca, è impossibile non pensare anche a Davide, Michel, Pietro e ad Alex. I miei pensieri vanno anche alle loro famiglie… Dopo tutti questi anni, molti di noi hanno acquisito una nuova prospettiva.

Se nel 2005, per quelli della nostra generazione, era impossibile non immedesimarci in voi, ora, diventati uomini e donne adulti vicini ai quarant’anni, avvertiamo anche il profondo dolore di chi è rimasto, i vostri genitori e familiari. Il loro coraggio e la loro forza sono diventati per noi un esempio, e il nostro pensiero va a loro con profonda empatia e rispetto. Anche se la vita ci ha separato in modo così tragico, il ricordo di voi vive nei nostri cuori ogni giorno. Mi rendo conto che queste parole possano sembrare banali e infastidiscono anche me per la loro semplicità. Purtroppo però, so che è l’unica cosa che possiamo fare: vivere appieno e onorare ogni momento, proprio come avreste fatto voi.

Questo è il nostro modo di mantenere viva la vostra memoria e di rendervi omaggio. Non mi resta che ringraziarti per ciò che abbiamo passato insieme e per com’eri, per aver reso il tempo trascorso insieme speciale. Con affetto e gratitudine.

Lettera firmata

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