Sono ormai trascorsi mesi nei quali tutto ciò che riguarda il mondo dello sport sembrerebbe essere covo di malattie e contagi.
Li hanno definiti “Servizi non essenziali”. Eppure la sig.ra P. a settembre aveva detto che riusciva a salire le scale senza avere il fiatone; F. sosteneva che le sue ernie lombari le avevano dato finalmente tregua; G. stava iniziando a sbloccare la dolorosa zona cervicale…etc…etc…
E voi dite che non siamo essenziali? Non siamo affatto d’accordo.
Ci siamo adeguati a questa seconda chiusura come tutti gli altri esercizi commerciali, ma ora? Ora, nella confusione che ormai regna sovrana, quasi tutte le attività hanno riaperto. E noi? che promuoviamo la salute e il benessere fisico? Noi che, come molti, abbiamo fatto di tutto per rispettare le normative vigenti, abbiamo rivoluzionato le nostre strutture per essere in regola e di questo possiamo esserne certi perché i controlli non sono mancati, ma ben vengano se ci consentono di proseguire il nostro lavoro dato l’esito positivo degli stessi.
Noi che lavoriamo in spazi ampi con gruppi ristretti di 4/5 persone se non in rapporto 1:1.
Noi che…dobbiamo continuare ad aspettare che cosa? Che le persone stiano meglio? E’ la stessa cosa che vogliamo anche noi…che le persone stiano meglio!
Ecco perché riteniamo ingiusto il continuare a mantenere chiusi luoghi dove tutti noi possiamo aiutare ed aiutarci a stare meglio sia fisicamente che mentalmente. Bisogna infatti dare atto che in questo particolare periodo storico non ci si ammala solo di Covid.
Chiara Allegri