“L’Usca si occupa della gestione clinica e sanitaria, non della parte logistica”

La risposta alla lettera di una nostra lettrice da parte dei medici Usca. "La parte organizzativa e logistica che la Signora ci assegna fa capo a un altro uffici".
I lettori di AostaSera
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Gentile Signora Gualtieri,
siamo felici che Lei sia potuta rientrare, sana e salva, a casa Sua. Ci terremmo a precisare quanto pubblicato il 27/08/21 sulla testata Aosta Sera in quanto Lei attribuisce a noi, l’USCA, la parte organizzativa e logistica che, a suo dire, “presenta gravi problemi”.
L’USCA, Unità Speciale di Continuità Assistenziale, in realtà si occupa della gestione Clinica e Sanitaria: è un’équipe di medici e infermieri che lavora per assistere clinicamente con telemedicina, visite e terapie domiciliari i pazienti positivi al covid.
L’USCA ha come intento principale una rapida presa in carico del paziente al fine di ridurre il più possibile il carico ospedaliero. Ulteriore scopo è quello di agevolare le dimissioni ospedaliere prendendo in carico i pazienti dimessi in un ambiente più protetto.
Ciò specificato, la parte organizzativa e logistica che la Signora ci assegna fa capo a un altro ufficio. Siamo, inoltre, felici che la Signora, indirettamente, si congratuli anche con noi per “la parte sanitaria molto attenta, professionale e solerte.”
Nella speranza che questa lettera sia stata d’aiuto per comprendere al meglio la complessa gestione domiciliare del paziente affetto da COVID-19, auguriamo una buona giornata.

I medici USCA

 

Buongiorno, il mio nome è Dea Gualtieri, classe 1938.

Dopo aver completato il ciclo vaccinale con due dosi di Pfizer e aver ottenuto il Green Pass mi sono recata in vacanza in un albergo in Brusson. A due giorni dal rientro ho contratto la variante Delta e sono stata trasferita in data 7 agosto presso il Covid Hotel The Lodge di Aosta, fino al 24 agosto.

Innanzitutto, voglio complimentarmi per la parte sanitaria molto attenta, professionale e solerte. Con rammarico devo segnalare però che la parte organizzativa e logistica (affidata al reparto Usca) presenta gravi problemi.

Oltre alla difficoltà dell’isolamento forzato (che ritengo assolutamente giusto!) non c’è un responsabile che sia possibile contattare in caso di bisogni primari come il reperimento di prodotti per l’igiene personale e soprattutto per farmaci che devo assumere regolarmente.

Di fatto da turista, da cittadina responsabile e attenta a presidi e distanziamento mi sono trovata in un contesto superficiale e potenzialmente pericoloso per la totale assenza di riferimenti.

Il mio scritto non vuole essere di denuncia o critica, anzi! Mi auguro possa informare, sensibilizzare e aiutare a migliorare questo servizio tanto importante in questo momento storico.

Scrivo a voi nella speranza di poter dar voce a una situazione che potrebbe essere ampiamente migliorata e ringraziare chi è stato professionale ma anche che non ha dimenticato la parte umana.

 

Dea Gualtieri e la figlia Laura Bonecchi

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