Di questi tempi si sente tanto parlare di malasanità, tutti si lamentano per disservizi e lunghe code nei Pronto Soccorso, senza assolutamente rendersi conto dell’enorme lavoro che queste persone, tutti i giorni, devono svolgere.
Io però faccio parte di un ristretto gruppo che, invece di lamentarsi, scrive due righe per fare i complimenti a chi mi ha dedicato tempo, forze e grande competenza!
Arrivo al Pronto Soccorso dell’ospedale Parini di Aosta la mattina del 2 agosto con febbre alta persistente da circa una settimana. Al triage mi dicono che devo aspettare parecchio tempo, in primis perché tantissime persone arrivate prima di me hanno codici di accesso più gravi del mio e poi perché avendo preso un Tachipirina si è dovuto attendere che l’effetto del farmaco finisse e che la febbre ricominciasse a salire. Mi siedo e con calma aspetto il mio turno.
Appena entro trovo ad attendermi un personale cordiale e super efficiente e conosco il dottor Marco Bulgaro con il quale si instaura da subito un rapporto di fiducia.
Mi rivolta letteralmente come un calzino e alla fine vengo dimessa con una diagnosi di Polmonite interstiziale. Mi aggiunge un altro antibiotico, cortisone, aerosol……e mi dimette con tante raccomandazioni. Ritorno a Courmayeur ed eseguo esattamente tutto ciò che il dottor Marco Bulgaro mi ha consigliato.
Passano i giorni la febbre se ne va, ma la situazione non migliora in modo significativo. Il 13 agosto 2024, mi scende tanto la saturazione e la febbre purtroppo ricompare. Alle 21,15 arrivo nuovamente in Pronto Soccorso, questa volta mi danno un codice di priorità e praticamente mi fanno entrare subito.
Combinazione ritrovo il dottor Marco Bulgaro in servizio tutta la notte. Quando mi rivede ricomincia a fare indagini molto approfondite e alle 2 mi comunica che mi trattiene per la notte perché vuole farmi una TAC con il contrasto la mattina successiva. Ovviamente la notte è passata insonne, ma questo mi ha dato la possibilità di vedere con quanto impegno e dedizione tutto il personale si prodiga per portare cure e conforto alle persone in attesa come me.
La mattina il dottor Bulgaro mi saluta e mi lascia nelle mani della sua collega, la dottoressa Antonia Maria Rosa Billeci. Faccio la TAC dalla quale si evince una broncopolmonite bilaterale.
Mi fanno subito un antibiotico in vena, la dottoressa mi comunica che ha cambiato antibiotico e che per cinque giorni devo continuarlo a casa. Si raccomanda di non fare nulla per 7/10 giorni e mi avvisa che se nelle successive 48 ore fosse ritornata la febbre, sarei dovuta ritornare immediatamente in ospedale per un ricovero.
Garbata, cortese e molto disponibile si raccomanda sia con me che con mio marito, in modo che fosse chiaro a tutti e due la delicata situazione in cui mi trovavo.
Oggi posso dire di stare decisamente meglio e la memoria mi riporta indietro e non posso non pensare a tutte le persone che ho incontrato, alla loro empatia, alla loro gentilezza, a partire dal personale medico, infermieristico e a tutto il resto dello staff che lavora ininterrottamente non conoscendo la fatica e la stanchezza che però si legge chiaramente nei loro occhi!
Grazie, grazie e ancora grazie per tutto quello che ho ricevuto, porterò sempre alto il nome del vostro ospedale e se mi parlano di malasanità porterò l’esempio l’Ospedale Parini di Aosta dove questa parola è sconosciuta.
Ci terrei tanto che questa mia mail venisse inoltrata anche al personale del Pronto Soccorso e alla Direzione Sanitaria affinché la mia esperienza possa essere per loro un motivo per continuare a lavorare così!
Silvia Pasca
2 risposte
Buongiorno,
Anch’io come la Sig.ra Pasca ho dovuto sperimentare il Pronto Soccorso di Aosta e anch’io confermo la cordialità, la pazienza e la gentilezza del personale. Però appartengo alla categoria di quelli che si lamentano della malasanità, della carenza di personale che costringe a orari di lavoro massacranti, alle mancanze che ci costringono a ricorrere al privato per esami che non possono aspettare. Io ho conosciuto un’altra Sanità e un’altra Valle d’Aosta. Quindi sì, grazie di cuore a tutto il personale, che tiene duro per passione e che ha tutta la mia stima, ma no, chi ha portato la nostra regione ad essere il fanalino di coda in Italia deve solo vergognarsi.
Saluti .
Ornella Follioley
Posti i miei più sinceri auguri di lunga vita in salute, mi chiedo:
1) perché non Le hanno fatto proseguire l’antibiotico in vena ambulatorialmente o in una Residenza Sanitaria Assistenziale vista la gravità del quadro clinico;
2) una TAC con mezzo di contrasto (a cui poteva avere una reazione allergica anche se precedentemente non occorsa) per diagnosticare una polmonite bilaterale che normalmente vedi con una bella e più economica radiografia del torace?!
3) visto il quadro clinico già grave al primo accesso, non potevano già trattenerLa ed evitare che il quadro si complicasse?
4) non si capisce che cosa vuol dire “non fare nulla” per 7-10 giorni: hanno allertato i servizi territoriali per eventuale bisogno di assistenza? E il Medico di Medicina Generale? O le hanno dato indicazioni per l’accesso agli ambulatori per i turisti?
5) ha avuto difficoltà per l’approvvigionamento dell’ossigeno domiciliare o non desaturava poi così tanto da averne bisogno?
Per far giungere la Sua segnalazione agli operatori, Le consiglio di scrivere all’URP: certamente il Suo ringraziamento arriverà a destinazione.
E perché no, anche al GIMBE, affinché possa correggere i dati sulla Valle d’Aosta.
Cmq, io ho sempre ringraziato chi si occupa della salute, e non solo della mia e della mia famiglia. E so che tanti altri lo fanno.
Piuttosto è più raro trovare politici e dirigenti che sanno vedere le critiche come un incentivo alla qualità.