Il dono: cinque film per celebrarlo

In occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue che si è celebrata il 14 giugno, in questo articolo collettivo i giovani di AIACE VDA e il Coordinamento FIDAS Giovani Valle d’Aosta vi propongono la visione di cinque titoli dedicati al tema del dono.
La custode di mia sorella Nick Cassavetes
Incontri ravvicinati con AIACE

In questo articolo collettivo di “Incontri ravvicinati con AIACE” i giovani di AIACE VDA e il Coordinamento FIDAS Giovani Valle d’Aosta vi propongono la visione di cinque titoli dedicati al tema del dono.

LA CUSTODE DI MIA SORELLA  Nick Cassavetes, disponibile su Prime Video

USA; 2009; drammatico

La custode di mia sorella è un film disturbante e capace di sollevare diversi interrogativi bioetici. Il regista, Nick Cassavetes, pone il pubblico di fronte a un dilemma in cui l’amore familiare oscilla tra simbiosi e parassitismo

la custode di mia sorella
la custode di mia sorella

Quando alla piccola Kate Fitzgerald (Sofia Vassilieva) viene diagnosticata una forma acuta di leucemia, i genitori Sara (Cameron Diaz) e Brian (Jason Patric) sono pronti a donarle subito sangue e midollo osseo, ma risultano non compatibili. A questo punto, nasce l’idea di mettere al mondo un bambino “su misura”, con le caratteristiche genetiche adatte per essere compatibile con sua sorella alle donazioni. Il desiderio dei due genitori di mantenere in vita Kate si trasforma in un semilucido atteggiamento di sfruttamento nei confronti della secondogenita, Anna (Abigail Breslin), che all’età di undici anni si oppone e chiede assistenza legale ad un avvocato. Da qui si sviluppa un confronto, destinato a stravolgere per sempre gli equilibri della famiglia Fitzgerald. 

IL DONO DI NICHOLAS di Robert Markowitz

Italia, USA; 1998; drammatico​​

IL DONO DI NICHOLAS di Robert Markowitz
IL DONO DI NICHOLAS di Robert Markowitz

Tratto da una storia vera, il film esemplifica l’altruismo come valore universale, in grado di superare il lutto, oltre l’età e la nazionalità. A distanza di quattro anni dal tragico evento che coinvolge Nicholas Green e la sua famiglia, il regista Robert Markowitz decide di portare sul grande schermo la vicenda con un cast composto da Jamie Lee Curtis, Alan Bates e Gene Wexler.

Nicholas (Gene Wexler), un bambino statunitense di sette anni, adora l’Italia e la sua storia. Per questo, i suoi genitori (Jamie Lee Curtis, Alan Bates) decidono di organizzare una vacanza in Sicilia con lui e la sorella (Hallie Kate Eisenberg). Il viaggio viene bruscamente interrotto quando, all’improvviso, la famiglia viene coinvolta in una sparatoria sull’autostrada Salerno – Reggio Calabria. Il giovane protagonista resta gravemente ferito, secondo i medici non ha speranze. Nel frattempo, in un altro filone narrativo, vediamo consumarsi una tragedia che coinvolge una famiglia italiana, i Bianchi. Il figlio Angelo necessita urgentemente di un trapianto di cuore, la sua situazione si aggrava di minuto in minuto. Con un tono dolce amaro, la narrazione si sviluppa fino alla scelta dei genitori di Nicholas che permetterà di salvare la vita a sette persone.

18 REGALI di Francesco Amato, disponibile su Now TV

Italia, drammatico, 2020

18 regali di Francesco Amato
18 regali di Francesco Amato

18 regali è un film del 2020, ispirato dalla vera storia di Elisa Girotto, mancata nel 2017 a causa di un tumore al seno particolarmente aggressivo. Da poco mamma di una splendida bambina, consapevole di non poter festeggiare con lei i compleanni futuri, Elisa ha preparato 18 regali che accompagnassero la crescita della figlia fino al suo ingresso nell’età adulta.

Questi fatti ricalcano la trama del film di Francesco Amato (co-sceneggiato dal marito di Elisa, Alessio Vicenzotto), ma si focalizzano su una tanto ipotetica (dato che la vera figlia di Elisa oggi è ancora in età scolastica) quanto  fisiologica ribellione di Anna, la figlia di Elisa. Anna adolescente, interpretata da Benedetta Porcaroli, soffre per la perdita della madre e proprio in occasione dei suoi 18 anni diserta la sua stessa festa e ha un incidente stradale…con quella che si rende conto essere sua madre.

Questo la porta a incontrare la donna in una sorta di multiverso, proprio mentre sta scegliendo i regali per lei. Il film ha una dimensione onirica e malinconica, senza mai sfociare nello stucchevole e raccontando in modo poetico la gestione di un lutto molto delicato. 

Il film è stato premiato ai David di Donatello del 2021 con il David Giovani. 

TUTTO SU MIA MADRE, disponibile per il noleggio su Prime Video e Youtube

TUTTO SU MIA MADRE di Pedro Almodovar
TUTTO SU MIA MADRE di Pedro Almodovar

Spagna, drammatico, 1999

Uno degli autori più significativi del panorama internazionale contemporaneo, Pedro Almodovar, spesso ha inserito nei suoi film il fil rouge del dono di organi. Non a caso il suo titolo più noto, Tutto su mia madre affronta la tragica morte del figlio di Manoela, che acconsente al dono del cuore di suo figlio per salvare la vita di altri grazie al trapianto.

Il film si apre così: la macchina da presa carezza dolcemente una flebo mentre scorrono i titoli di testa. Assistiamo dopo qualche inquadratura a Manoela, infermiera, che annuncia al telefono la disponibilità di un nuovo donatore di organi. Non sappiamo da chi né per chi: è il gesto in sé a contare. Un gesto che costituirà nel resto del film uno dei nuclei tematici fondamentali. Poco dopo la stessa donna si trova, osservata dal figlio amorevole, a dover recitare una scena in cui deve simulare di essere una donna che affronta il dono di organi di un caro estinto. Scena per altro identica anche in Il fiore del mio segreto, di quattro anni prima, in cui la donna che parla con i dottori si chiama proprio Manoela.

Il cinema di Almodovar è tutto percorso da simili coazioni a ripetere tipicamente postmoderne, ritorni e riflessi, dialettiche tra realtà e finzione, indistinguibili e con-fuse (per esempio la trama di Donne sull’orlo di una crisi di nervi è recitata da Penelope Cruz nel film-nel-film di Gli abbracci spezzati). Così, nel gioco beffardo e crudo del destino e della fantasia, Manoela si ritroverà poco dopo a vivere la stessa finzione prima soltanto interpretata, per sensibilizzare le persone sul dono di organi: suo figlio muore in un incidente e lei dovrà iniziare ad elaborare il lutto proprio con il dono. Il ragazzo diventa in poco tempo un “nuovo donatore”: lei, avendo lavorato in quel campo per molto tempo, accetterà. Come spesso accade nel cinema di Almodovar, così come nella realtà, la morte genera la vita. Seguiamo per pochi istanti la nuova gioia dei genitori del ragazzo che si è salvato grazie al dono di organi del figlio di Manoela.

In neanche venti minuti dall’inizio abbiamo già attraversato il labile confine tra la morte e la vita e Almodovar ha esposto chiaramente uno dei temi che gli stanno più a cuore: il dono e il trapianto di organi, nonché, di conseguenza, il rapporto tra i corpi. Non a caso l’ambientazione ospedaliera, chirurgica e della salute fisica legata spesso a incidenti e future morti imminenti è una delle costanti autoriali del regista spagnolo, che torna con importanza variabile in moltissimi altri titoli: La legge del desiderio, Parla con lei, La pelle che abito, fino al suo ultimo lungometraggio, Madres paralelas, in cui il dono e scambio di organi si estende alla vita intera di un soggetto umano, un neonato.

LA MOSSA GIUSTA di Gianluca Nanni

Disponibile su Youtube al al link: https://www.youtube.com/watch?v=y-Bbvo8nwfM 

la mossa giusta di Gianluca Nanni
la mossa giusta di Gianluca Nanni

La Mossa Giusta, realizzato da ADVS Fidas Ravenna, è un corto che racconta la storia di un giovane che, dopo una serata tra amici, si ritrova testimone di un incidente stradale. Tra le persone coinvolte c’è la ragazza a cui è interessato, ferita e bisognosa di una trasfusione di sangue. L’evento scioccante spinge il protagonista a riflettere profondamente sui propri comportamenti e a intraprendere importanti cambiamenti nella sua vita. Attraverso una narrazione avvincente e toccante, il film di Nanni mette in luce l’importanza cruciale del dono del sangue. Ogni anno, migliaia di vite vengono salvate in questo modo: il cortometraggio illustra come un gesto apparentemente semplice possa avere un impatto tanto significativo. La storia del protagonista diventa un invito a considerare la responsabilità individuale e collettiva verso la comunità.

Evidenziando come le scelte personali possano influire positivamente sulla salute e sul benessere degli altri, La mossa giusta è inoltre una riflessione sulla possibilità di avere uno stile di vita sano e responsabile. Il giovane protagonista, attraverso la sua esperienza, rappresenta un esempio di crescita personale e di impegno verso il prossimo. Il cortometraggio affronta argomenti come la responsabilità individuale, la consapevolezza delle proprie azioni e l’importanza di fare scelte informate e sane. 

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