Il 2022 si è concluso con la morte del Papa emerito Benedetto XVI, il primo Papa della storia moderna che rinuncia al pontificato rassegnando le dimissioni. Era il Febbraio 2013 e il comunicato fu un fulmine a ciel sereno. Il gesto venne paragonato a quello di Celestino V, il papa del “gran rifiuto” nel 1294, in un periodo buio per la chiesa, e poi imprigionato fino alla morte.
Nel 2013 invece il gesto di Joseph Ratzinger ci ha fatto vedere la chiesa da un più terreno e umano punto di vista. Un uomo che per il bene della Chiesa e dei fedeli si fa da parte per problemi di salute o forse anche per fatica psicologica, consapevole che per ricoprire quel “mandato” serva forza fisica. Un Papa, un uomo, che con grande fatica e non pochi contrasti, aveva dato avvio ad una stagione di grande ripulitura nella chiesa.
Un gesto, quello di Ratzinger, compiuto da un grande teologo e anche per questo ancor più straordinario.
Straordinario come straordinari sono gli anni e il tempo che stiamo vivendo? Forse sì, o forse è il mondo ad essere straordinario nella sua evoluzione e nelle sue trasformazioni?
Insieme a Papa Benedetto XVI lo scorso anno ci hanno lasciato la Regina Elisabetta, Piero Angela, Mikhail Gorbaciov, David Sassoli, Monica Vitti, Leonardo Del Vecchio, Shinzo Abe, Sinisa Mihajlovic e infine il grande Pelè.
Chi è stato invece in ottima salute, vivo e vegeto ad imperversare sui mercati finanziari è l’orso, la cui zampata dall’alto verso il basso simboleggia da sempre il mercato ribassista.
A gennaio si era svegliato dal letargo in cui si era ritirato da mesi, un po’ timido dopo un 2021 eccellente di ripresa post pandemia, e non ci abbiamo fatto tanto caso. “Una pausa di riflessione non fa male”, ci siamo detti.
Si è fatto coraggio a febbraio con l’inizio dell’aggressione di Putin all’Ucraina. “Finirà presto”, abbiamo sperato.
Si è irrobustito a marzo e durante tutta la primavera con l’inflazione fuori controllo e le banche centrali colte di sorpresa che si mostrano aggressive nel volerla contenere con continue promesse di rialzi dei tassi d’interesse.
Si è preso una breve pausa estiva e una autunnale per poi dare la sua zampata nel finale d’anno fino ad arrivare a brindare alla faccia nostra per tutto il mese di dicembre.
E’ passato l’orso su tutti i mercati.
Non si è salvato niente.
Ho recuperato le previsioni per il 2022 degli analisti, i cosiddetti “esperti”, quelli pagati per fare analisi e proiezioni che poi i gestori dei grandi fondi dovrebbero usare per posizionare al meglio i denari a loro affidati.
Ve ne riporto alcune:
A: “La nostra analisi mostra che quando l’inflazione sale partendo da livelli negativi o vicini allo zero, potrebbe non influenzare negativamente i prezzi delle azioni in termini reali”
B: “Un contesto nel quale i rendimenti azionari dovrebbero risultare più modesti ma ancora positivi grazie a solidi utili societari”
C: “Se le banche centrali nella loro azione di contrasto all’inflazione riescono a stabilizzare il percorso dei tassi reali, è ragionevole secondo Bruno aspettarsi che gli attivi rischiosi continuino a beneficiare anche nel 2022 dei fondamentali che appaiono ancora robusti”
D: “La ricerca bottom-up, orientata ai fondamentali, potrebbe aggiungere valore identificando opportunità potenzialmente interessanti sui mercati obbligazionari, compreso il debito dei mercati emergenti, l’high yield statunitese e il credito globale investment grade”
E: “l’inflazione sarà temporanea e di livello non preoccupante, pertanto l’impatto sulle obbligazioni Investment Grade sarà limitato
F: Il settore tecnologico sarà resiliente al rialzo dei tassi perché rappresenta l’innervatura di tutta la moderna economia”.
A,B,C,D,E,F, sono primarie case d’investimento, nomi autorevoli che qui ometto perché il mio obiettivo non è prendermi gioco di chi fa previsioni, ma delle previsioni in quanto tali e ragionare sull’utilità delle stesse nel breve, e forse anche nel lungo termine. Talvolta assimilabile a quella degli oroscopi.
L’unica previsione sul “tempo che farà” sui mercati finanziari che non leggerete mai, l’unica possibile da fare è la seguente: NON LO SO, nessuno lo può sapere e chiunque dica il contrario mente sapendo di mentire.
I mercati finanziari non sono gestiti dai passaggi del sole come le stagioni ma sono la somma di comportamenti umani quotidiani amplificati da schemi quantitativi e matematici che entrano in azione al verificarsi di determinate condizioni indicate dagli umani.
“Il buio più profondo è quello prima dell’alba”, vero, ma sappiamo quando arriva l’alba. L’ora dell’alba sui mercati non la si può conoscere in anticipo ma, quando arriva, ci devi essere altrimenti ti perdi lo spettacolo.
I mercati sono un mostro a tre teste che incenerisce i soldi? O, piuttosto, il “luogo” dove si dà un prezzo a tutto? Il tutto sono i patrimoni aziendali (azioni), i debiti (obbligazioni), le materie prime, le monete e tanta altra roba (molta inutile e dannosa) che deriva da queste.
“I mercati sono lo strumento per trasferire soldi dagli impazienti ai pazienti” – Warren Buffet.
Gli impazienti sono quelli che non hanno tempo o che sono “frastornati” dal rumore di fondo, mollano la presa e si perdono l’alba.
I pazienti sono quelli che guardano alla crescita di lungo periodo e riescono a gestire i periodi come questo.
Perché l’altra unica previsione che si può fare sui mercati, praticamente certa e mai smentita è la seguente:
Nei prossimi anni i mercati finanziari saliranno e creeranno valore, quello che non sappiamo è quando lo faranno: quest’anno, il prossimo o tra 10 anni?
La crisi energetica causata dall’aggressione Russa all’Ucraina e i continui fenomeni climatici estremi hanno dato una spinta eccezionale alla riconversione verso modelli alternativi di produzione dell’energia.
Durante la Cop 27 quasi duecento paesi hanno aderito alla creazione del fondo globale “Loss and Damage” e la Cop15 di Montreal ha visto la nascita del piano per la protezione della biodiversità. C’è stato poi l’annuncio della riuscita, prima volta nella storia, dell’esperimento di fusione nucleare in cui l’energia prodotta è stata superiore a quella impiegata per innescarla. Questo primo traguardo potrà aprire la strada allo sviluppo di una fonte energetica (la stessa che avviene nel sole) illimitata e pulita.
Il miglior augurio per il nuovo anno che posso fare a voi e a me stesso è quello di saper vedere “oltre” e di continuare a guardare quel lato della medaglia a volte difficile da scorgere ma che porta con sé innovazione, crescita e un futuro migliore.
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