“Sarebbe stato più semplice non trattare questo argomento in campagna elettorale, ma lo facciamo per senso di responsabilità”. Il presidente della Regione Luciano Caveri sa che la questione del termovalorizzatore è scottante. E ci cammina sopra coi piedi di piombo. “Dobbiamo essere sempre più maturi sulla raccolta differenziata – dice – ma bisogna trovare un modo per smaltire le quote residue di rifiuti indifferenziati”.
Per quanto riguarda un eventuale import di rifiuti da fuori Valle per far lavorare l’impianto a pieno regime, Caveri e l’assessore all’Ambiente Alberto Cerise rassicurano in coro: “Non ce ne sarà bisogno. A Brissogne c’è la miniera di rifiuti di una discarica che va bonificata”.
E così la Giunta regionale, nell’ultima seduta, ha approvato la delibera che approva lo studio di fattibilità per la realizzazione di un termovalorizzatore a Brissogne che smaltisca contemporaneamente i rifiuti non differenziati prodotti quotidianamente e quelli stoccati nell’attuale discarica, che verrebbe così bonificata. L’orientamento della Giunta, che ora dovrà passare al vaglio del Consiglio regionale già nella prossima adunanza, è il risultato di un percorso avviato nel 2005 in cui l’assemblea aveva dato mandato all’esecutivo di presentare una “proposta di valorizzazione energetica dei rifiuti”.
In questi anni è stato realizzato uno studio che ha preso in considerazione tre ipotesi principali: la realizzazione di una nuova discarica, la realizzazione di un termovalorizzatore che smaltisca la produzione annuale (ipotizzata nell’area ex Follioley a Issogne) e la costruzione di un termovalorizzatore che smaltisca la produzione annuale e bonifichi il sito di Brissogne.
Su queste ipotesi, all’inizio di marzo, il Consiglio dei sindaci della Comunità montana dell’Evançon ha detto sì solo per lo stoccaggio delle ceneri del termovalorizzatore sul territorio di Issogne. Il Consiglio permanente degli enti locali, il 18 marzo, ha dato l’ok – quasi all’unanimità – per il termovalorizzatore che bonifichi anche la discarica a Brissogne. Ultimo via libera, quello della Commissione consiliare “Assetto del territorio”, presieduta da Fedele Borre. Unico voto contrario, quello del consigliere Arcobaleno Ugo Venturella.
I dettagli sulle modalità di realizzazione del termovalorizzatore li descrive l’assessore all’Ambiente, Alberto Cerise: “L’impianto dovrà trattare fra le 70 mila e le 80 mila tonnellate di rifiuti, di cui la metà per bonificare i rifiuti della discarica. Il costo di realizzazione sarà di circa 80 milioni di euro e avrà una vita di 20 – 25 anni, all’incirca quanto è necessario per smaltire lo stoccaggio dell’attuale sito di Brissogne”. E poi la delicata questione dell’inquinamento. Secondo Cerise il nuovo impianto avrà emissioni pari alla metà di quanto previto dalla normativa. “Gli studi epidemiologici – afferma l’assessore all’Ambiente – non danno riscontri di particolari malattie nelle vicinanze di termovalorizzatori”.