L’alta montagna per tutti: tre disabili mentali a 3462 metri

L'obiettivo dell'iniziativa che si è svolta il 10 settembre è di valorizzare il ruolo formativo ed educativo dell'esperienza in alta montagna per i portatori d'handicap mentale.Tre ragazzi Down protagonisti del progetto 'L'alta Montagna per tutti".
I protagonisti del progetto
Società

Luca, Corinne e Chiara, sono i tre ragazzi con la Sindrome di Down protagonisti del progetto “L’alta Montagna per tutti” la cui prima tappa si è svolta mercoledì 10 settembre e il cui obiettivo è quello di valorizzare il ruolo formativo ed educativo dell’esperienza in alta montagna per i portatori d’handicap mentale. Curato da Fondazione Montagna Sicura, dall’Ambulatorio USL di Medicina di montagna e dall’Associazione Sport per Tutti Aspert, con il patrocinio del Comune di Courmayeur, il progetto si sviluppa su diverse iniziative. La prima si è svolta a Courmayeur. I tre ragazzi coinvolti, dopo aver sostenuto una visita medica specialistica presso l’Ambulatorio di Medicina di montagna,  diretto dal dott. Guido Giardini, hanno vissuto l’entusiasmante esperienza di una giornata in alta quota, che ha contemplato una prima fase d’acclimatamento al Pavillon du Mont Fréty a 2.173 mt e successivamente la salita ai 3.462 metri di Punta Helbronner. L'iniziativa ha permesso ai tre ragazzi un “tête-à-tête” con il Monte Bianco e di intravedere all'orizzonte i "quattromila" d'Europa.

A monitorare continuamente il comportamento dei ragazzi è stato il dott. Carlo Vettorato, accompagnato dall’infermiera Maria Laura Bornaz. "L’esperienza – si legge in una nota – è servita a raccogliere dati e a fornire indicazioni importanti e confortanti, che serviranno per costruire nuove azioni rivolte al mondo della disabilità". Tra queste quella, attualmente in cantiere, della creazione di un club d’escalade a Courmayeur, rivolto ai disabili mentali, ispirato all’esperienza transalpina di Chamonix e realizzata dall’Associazione En Passant par la montagne.

 

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