Nei trascorsi di Lalla Romano c’è anche la figura di Eugenio Montale che con un giudizio positivo sui suoi versi la incoraggiò a pubblicare alcune sue poesie, e il 1941 segna il suo esordio come poetessa Riservata, chiusa ma anche molto determinata, dal carattere severo, rigoroso, introverso, diventano l'impronta più specifica del suo percorso letterario. Nel 1951 pubblica “Le metamorfosi”, brevi testi in prosa dedicati alla descrizione di sogni, nel 1953 e nel 1957 i suoi primi romanzi.
L'opera che rivelerà, dopo vari trascorsi, la scrittrice al grande pubblico è il romanzo “Le parole tra noi leggere”, che ottiene il Premio Strega nel 1969, il cui titolo è tratto da un verso di Montale. Scrittrice infaticabile, contemporaneamente alle pubblicazioni dei libri, svolge anche un'intensa attività giornalistica in diversi quotidiani da il “Giorno”, il “Corriere della sera” a il “Giornale Nuovo”.
Negli anni ’80 le sue opere sono destinate a rafforzarne l'immagine come romanziera impietosa, a volte crudele narratrice dei vizi della borghesia italiana, che si riscatta dai perduranti sensi di colpa tramite aforismi ed un personale, specifico modo di scrivere. Negli ultimi anni continua a scrivere e, nonostante una progressiva malattia agli occhi la consegni ad una cecità quasi assoluta, pubblica a gennaio del 2001, dopo una lunga stesura iniziata a marzo del 2000, Diario ultimo. Dopo pochi mesi muore, il 26 giugno del 2001, a Milano.