I motivi che spingono alla nascita di questa nuova aggregazione di forze si riassumo nella necessità di opporsi ad “un sistema arrogante – ha detto Dondeynaz – di controllo, fondato sulle clientele e sulla spartizione dei posti di potere, un sistema che si autoalimenta all’interno della sua stessa cerchia, che esclude ogni possibilità di pari opportunità, dove a preparazione e le competenze non ottengono il giusto riconoscimento. La raccomandazione prevale sul merito”.
A guidare l’azione di ALPE saranno, da quanto anticipato dai fondatori e come contenuto nel manifesto del movimento “principi federalisti della solidarietà e della sussidiarietà che devono costituire, unitamente alla necessità di garantire a ciascuno pari opportunità, la base dell'organizzazione amministrativa, sociale e economica della Valle d'Aosta”.
Per Dondeynaz il 2006, anno in cui andò a battesimo “il Galletto”, le componenti principali del quale ritroviamo oggi in Alpe, “ha lanciato un messaggio forte e chiaro di rinnovamento e le tappe che sono seguite hanno confermato questa forte volontà popolare”. Il simbolo rimane pressoché uguale, un Galletto, che guarda però a destra.
Il 27 febbraio si terrà il congresso fondante dell’ALPE dove saranno nominati il coordinatore, un esecutivo e un direttivo che dovranno traghettare il raggruppamento per circa un anno fino al congresso ufficiale di fondazione del movimento. Sarà un anno di sperimentazione nel quale tutti potranno verificare se l’azione del movimento corrisponderà alle aspettative e all’incarnazione dei nuovi valori guida annunciati. “Abbiamo il garbo di non correre – ha aggiunto Dondeynaz – e di avere i piedi per terra”.
Franco Vallet di Renouveau Valdotain ha aggiunto “da questo insieme di forze e sensibilità diverse dovremo produrre temi che rispecchino questa formazione”. Walter Pivato, di antica estrazione Ds-Gauche Valdotaine non confluita nell’allora PD, ha spiegato “Crediamo in questo nuovo soggetto che riassume riformismo, autonomismo e rispetto dell’ambiente. Cercavamo un gruppo che non fosse la filiale di movimenti nazionali, ma fosse il frutto di un’aggregazione di realtà diverse, legate anche al territorio. Questo non l’abbiamo trovato nel PD, che non ci ha voluto”.
E sulle prossime elezioni comunali? Nessun nome, l’unica anticipazione è che a metà aprile si svolgeranno le primarie per definire chi concorrerà in veste di sindaco e vice. Sul fronte alleanze le porte al PD rimangono aperte “E’ l’unico movimento a noi vicino – ha sottolineato Gianpaolo Fedi dei Verdi – e siamo sempre stati aperti verso di loro, non possiamo metterci su un piano di scontro”.
Per Pietro Floris, infine, che rappresentava la libera società al tavolo della conferenza stampa “C’è bisogno di una nuova forza politica portatrice di nuovi valori e abbiamo un anno di tempo per sperimentarla”.