E’ minuta, con il volto segnato dal duro lavoro di chi affronta la sofferenza ogni giorno, cercando di alleviarla e quando possibile sconfiggerla con tutti i mezzi a propria disposizione, e le mani solide di chi possiede la tenacia necessaria a lottare per garantire il rispetto di quei diritti che per qualcuno, troppo spesso, sembrano non esistere. La “Donna dell’anno” 2010 si chiama Bibisora Oripova ed è un medico psichiatra originario di Samarcanda, in Uzbekistan: da anni si occupa di aiutare le donne a superare situazioni familiari fatte di violenza e abusi continui, salvandole dal suicidio e permettendo loro di reinserirsi nella società, per sperare in un futuro migliore.
La vita insopportabile, la mancanza di cibo e l’arretratezza sociale rendono estremamente difficili le condizioni femminili nelle zone rurali e in quelle più remote, quasi disabitate. Bibisora Oripova, che è anche Presidente dell’Associazione “Womens’s Society”, nel suo centro si è occupata di curarne la depressione cronica, lo stress fisico e morale. Dopo mesi, talvolta anni, di recupero, queste donne sono reinserite in comunità protette dove i mariti non possano trovarle e, con l’aiuto di organizzazioni internazionali, dove hanno la possibilità di imparare un mestiere e di ricominciare la vita in una società più civile.
Con i 50 mila euro del premio assegnatole ieri a Saint-Vincent, Bibisora Oripova potrà continuare l’attività della struttura che prende il nome, non a caso, di Speranza. “Questi soldi sono destinati ad aiutare tutte le donne e i bambini che sono stati, e purtroppo saranno, vittime di violenze – ha dichiarato la vincitrice – per evitare che queste avvengano di nuovo”.
Un riconoscimento, quello promosso dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta e giunto alla tredicesima edizione, che quest’anno ha ottenuto l’adesione del Presidente della Repubblica oltre al Patrocinio dei Ministeri degli affari esteri e delle Pari opportunità.
“E’ un premio dinamico – ha spiegato il presidente del Consiglio regionale, Alberto Cerise –destinato non solo a finanziare un progetto concreto, ma mirato anche a dare la giusta risonanza mediatica a una serie di attività che necessitano di attenzione e di fondi, in modo che altre persone possano interessarsi e contribuire al loro sviluppo”.
La giuria, presieduta dal Ministro plenipotenziario coordinatore per la cooperazione culturale decentrata del Ministero degli affari esteri, Liana Marolla, che ha sostituito nel ruolo il prof. Umberto Veronesi, assente per impegni di lavoro, ha ugualmente assegnato una menzione speciale e un riconoscimento in denaro alle altre due finaliste della manifestazione, l’italiana Adriana Gulotta e la burundese Spès Nihangaza.
Infine, durante la serata, è stato assegnato il Premio Soroptimist Club Valle d’Aosta, del valore di 2.500 euro, alla dottoressa Marina Trivelli di Medici per l’Africa, impegnata ad aiutare il prossimo in Mozambico, Angola ed Etiopia.