C’era una volta lo stage trimestrale non retribuito. A volte con rimborso spese, se andava bene. Oggi la nuova frontiera è la “collaborazione di 24 mesi a titolo gratuito”. Se il mondo del lavoro, soprattutto nel settore privato, offre sempre meno opportunità a compensi nulli se non risibili, il pubblico non è da meno.
Scade domani, mercoledì 19 marzo 2014 alle ore 12, infatti, l’avviso pubblicato un paio di settimane fa dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Valle d’Aosta (ARPA) per indire “una procedura comparativa di curriculum per il conferimento di n. ro due (2) incarichi di collaborazione a titolo gratuito relativi ad attività di fundraising nell’ambito della ricerca scientifica, della cooperazione e della formazione applicate ai temi ambientali”.
Nell’avviso di selezione pubblicato sul sito dell’Arpa, poi, ci sono tutti i dettagli. La durata della collaborazione è di “24 mesi dalla data di stipulazione del contratto”, mentre per quanto riguarda il compenso della collaborazione, “le attività di consulenza saranno da espletare a titolo completamente gratuito per cui nessun compenso sarà erogato da ARPA in relazione alle attività oggetto del presente avviso, neppure sotto forma di rimborso”.
Per lavorare gratis servono laurea ed esperienze internazionali
Per farla breve, due anni di lavoro senza stipendio. Inoltre, per essere presi ci vuole anche un certo curriculum. “Per partecipare alla selezione – si legge sempre nell’avviso – i candidati devono essere in possesso, alla data di scadenza del presente avviso, dei seguenti requisiti specifici”: e qui inizia la lista delle richieste. Laurea magistrale in discipline tecnico-scientifiche, esperienze professionali nella gestione di progetti internazionali di ricerca, di cooperazione e di formazione inerenti problematiche ambientali, nonché conoscenza della lingua francese e della lingua inglese come da codifica europea.
Fundraising, “raccolta fondi”
Ma di cosa dovrebbero occuparsi, questi due collaboratori “esperti” e “ultra-titolati”? Fundraising in italiano vuol dire “raccolta fondi”. Anche in questo caso, comunque, l’avviso entra nei dettagli. “La collaborazione consiste nell’espletamento delle seguenti attività: rassegna ragionata delle modalità usuali di finanziamento della ricerca, cooperazione e formazione scientifica applicate ai temi ambientali; rassegna ragionata delle modalità alternative per il reperimento di fondi a supporto della ricerca applicata, cooperazione e formazione scientifica; definizione di un piano di relazioni e networking con enti, università e centri di ricerca nazionali e internazionali attivi in progetti inerenti temi ambientali, con particolare attenzione ai soggetti operanti in territori montani; supporto all’eventuale presentazione di specifici progetti per il finanziamento e l’avvio di iniziative di ricerca, cooperazione e formazione scientifica nell’ambito dei temi suddetti”.
“Un co.co.co. che fa curriculum”
Ai collaboratori, che da contratto dovranno produrre al termine dell’incarico un rapporto tecnico, l’Arpa fornirà “una postazione di lavoro dotata di PC, telefono e connettività, sala riunione e servizi di rete”. Gli incaricati dovranno “espletare la propria collaborazione in piena autonomia, senza vincolo di subordinazione nei confronti dell’ARPA ma nel rispetto delle direttive da questa impartite. Il rapporto di collaborazione s’instaura con la stipulazione di apposito contratto di lavoro autonomo ai sensi dell’articolo 2222 e seguenti del codice civile”.
Dall’Arpa fanno comunque sapere che “si tratta di una pratica molto diffusa in altre Regioni d’Italia, che questo tipo di collaborazione serve ad arricchire il curriculum dei collaboratori che saranno scelti” e che “sono arrivate richieste anche da fuori Valle”. Ad oggi due buste in tutto.