“Il centro di Aosta senza scuole diventerà il deserto dei Tartari”

Un gruppo di docenti, genitori e commercianti ha dato vita ad una petizione per chiedere il mantenimento del Liceo Regina Maria Adelaide in via Torino. Le 1400 firme sono state consegnate oggi in Consiglio regionale.
I promotori della petizione per il Liceo Regina Maria Adelaide
Società

Impoverimento dell’offerta formativa, problemi di natura logistica, urbanizzazione di una zona verde e ancora spreco di risorse pubbliche. Sono alcune delle ragioni alla base della petizione, consegnata oggi alla Presidenza del Consiglio regionale, per il mantenimento del Liceo Regina Maria Adelaide in via Torino ad Aosta. 1400 firme per dire “NO” allo spostamento nella nuova scuola di Regione Tzamberlet.
Dal prossimo anno scolastico, secondo gli indirizzi approvati nei mesi scorsi dalla Giunta regionale sulla riorganizzazione e riqualificazione delle scuole superiori di Aosta, gli 830 studenti circa del Liceo delle scienze umane e scientifico “R. M. Adelaide” saranno prima trasferiti in Via Chavanne per arrivare poi nel 2021 nella sede definitiva di regione Tzamberlet. L’attuale edificio che ospita l’istituzione sarà invece inserito nel piano regionale delle alienazioni.

“L’Istituto oggi è in una posizione centrale” spiega la docente Valentina Tenedini “con nel giro di 300 metri tutta una serie di poli culturali, dalla biblioteca alla Cittadella dei giovani, spostarci in quella zona vorrà dire non avere più la possibilità, nei moduli, di fare usufruire ai ragazzi di questi servizi”.

Docenti, genitori e commercianti, uniti insieme in questa battaglia, sollevano poi obiezioni di tipo logistico: “La zona non è servita dai trasporti pubblici e il 47% dei nostri studenti arriva da fuori Aosta, “manca la mensa regionale” e ancora “mancano punti di ristoro”.

L’allontamento di circa 1000 persone da via Torino e dal centro storico, oltre ai danni al tessuto economico della città, potrebbe comportare lo spopolamento. "Questa era una zona appetibile dal punto di vista economico ora è il degrado” ricorda Michel Talamo, ottico di via Torino “Dopo 8 mesi di lavori per il teleriscaldamento, dopo l’aumento dei parcheggi blu, ci chiudono le scuole e si parla anche di chiudere il mercato coperto, così creano il deserto dei tartari”.

A preoccupare i promotori della petizione è anche l’aspetto ambientale.“Perché dobbiamo urbanizzare una delle poche aree verdi della città?” 

Infine il dito è puntato sull’aspetto economico. “La Regione dice di non aver 6 milioni di euro per ristrutturare il Regina Maria Adelaide e poi ne spende 25 per la scuola di Tzamberlet? sbotta il consigliere comunale di Alpe e docente dell’istituto Gianpaolo Fedi "Con quei soldi di scuole ne costruisci almeno tre”.

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