Dopo un weekend di trattative serrate, la Stella Alpina, di fronte al muro alzato dall’Uv, ha deciso: Pierluigi Marquis si farà da parte per lasciare libera la poltrona dell’Industria al capogruppo Pd, Raimondo Donzel. E’ quanto stabilito questa sera in Avenue des Maquisards durante l’incontro fra il Mouvement, l’Edelweiss e il nuovo alleato di governo.
Marco Viérin, sostenitore insieme al segretario Maurizio Martin, della linea dura – no a nuove rinunce – tornerà a sedere sullo scranno più alto dell’Assemblea regionale e si porterà dietro, nell’ufficio di Presidenza, l’attuale capogruppo, Stefano Borrello che andrà a sostituire André Lanièce nel ruolo di consigliere segretario. Per Marquis, che per alcuni ha pagato lo scotto di aver contribuito nelle scorse comunali alle sconfitte di Calza a Chatillon e di Fosson a Saint-Vincent, rimarrà la posizione di capogruppo.
Come contropartita Stella Alpina ha chiesto la presidenza di alcune commissioni consiliari, la Presidenza di Finaosta ma anche delle garanzie per la Presidenza dell’Aps, in scadenza nei prossimi mesi.
Domani dovrebbero arrivare quindi le dimissioni dell’attuale assessore alle attività produttive la cui sostituzione verrà iscritta con un punto supplettivo all’ordine del giorno dell’Assemblea convocata per mercoledì 15 luglio. La strada è ora tutta in discesa ma non è detto che sul cammino della nuova maggioranza regionale si frappongano nuovi ostacoli. L’accordo raggiunto questa sera ha allargato, infatti, la platea dei malpancisti, oltre a decretare una disfatta per l’area post democristiana dell’Edelweiss.
La seduta si aprirà con l’elezione del Presidente del Consiglio regionale, procedura che in questa legislatura ha riservato parecchi grattacapi alla maggioranza. Per essere eletto Viérin dovrà raccogliere nelle prime tre votazioni, a scrutinio segreto, la maggioranza assoluta dei consiglieri. La nuova alleanza a tre ha oggi i 21 voti necessari per riconsegnare subito lo scranno al dimissionario Presidente ma, come detto, i franchi tiratori potrebbero essere ora più che mai in agguato. Alla quarta votazione la poltrona andrà al candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti e a parità, al più anziano di età. Insomma se qualcosa dovesse andare storto in apertura dei lavori la strada per nuove elezioni si farebbe davvero molto breve.