Ha suscitato tristezza e cordoglio anche in Valle d’Aosta la notizia della morte, in Kenya, la sua terra natale, di Thomas James Lokomwa, podista 29enne noto in Italia per le sue innumerevoli vittorie e primati. Il ragazzo era infatti conosciuto nella nostra regione, perché la sua compagna – partita stamane alla volta di Nairobi, assieme al padre Antonio – è l’ex scialpinista dell’Esercito Chiara Raso, già vincitrice del trofeo “Mezzalama”.
Lokomwa trascorreva lunghi periodi in Valle, alternati a sessioni di allenamento nel suo Paese, dove lei spesso lo seguiva. Numerosi gli atleti valdostani che, nel tempo, hanno sperato, avendola, nella possibilità di allenarsi assieme a lui, nell’ostinato tentativo di capire il segreto di quella corsa, signorile ed inarrestabile, che appartiene solo ai migliori runners africani e che gli ha consentito piazzamenti di rilievo.
Nel suo palmarès figurano infatti le vittorie della Stramilano (2 edizioni), della Piacenza Half Maraton (tre volte), delle mezze maratone di Imperia, Marbor e Lugano. Nel 2016, il ragazzo aveva vinto a Gubbio gli assoluti italiani di Cross, poi quelli di mezza a Fucecchio. Era iscritto, e tutti guardavano a lui come ad un sicuro protagonista dell’evento, alla “mezzAosta” del prossimo 6 novembre. L’ultima volta che aveva corso in Italia era stato il 21 agosto scorso, in occasione della Amatrice-Configno, poi il ritorno in Africa per allenarsi.
L’esatta dinamica dell’accaduto non è ancora completamente chiara. Lokomwa ha perso la vita in un incidente stradale: mercoledì sera, 21 settembre, era uscito di casa poco prima di cena, alla ricerca di una zona coperta da rete mobile, per collegarsi ad Internet. I familiari, non vedendolo rientrare, si sono allarmati ed hanno avviato le ricerche, scoprendo poco dopo la sua tragica fine.
Il giovane corridore, dopo anni di iscrizione al gruppo austriaco della “Run2gether”, all’inizio del 2016 aveva cambiato società, passando al “G.S. Parco Alpi Apuane”, ed era seguito da un manager italiano, Enrico Dionisi. L’Italia era diventata il luogo non solo del suo futuro sportivo, ma anche di quello umano: l’inizio di quella che tutti gli amici ricordano come “una bella favola” con Chiara risale a tre anni fa.
Una vita piena di progetti, nei quali lo sport rivestiva un posto speciale (Chiara Raso è, tra l’altro, la promotrice di una scuola privata ad Aosta, per permettere agli atleti di studiare adattando i periodi di studio agli impegni agonistici), che il destino ha purtroppo cancellato improvvisamente. Tra i tanti saluti di queste ore, anche quello dedicatogli sul blog societario dall’Atletica Calvesi (intenzionata anche a ricordarlo con un trofeo in occasione della mezza aostana): “Ciao Thomas, è stato bello vederti correre e è stato bellissimo conoscerti e vederti felice accanto a Chiara”.