"Abbiamo tenuto conto di tutto quello che ci è stato chiesto". Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, respinge in Consiglio regionale l’accusa di non aver tenuto in considerazione le richieste arrivate dal mondo della Caccia nell’elaborazione del disegno di legge, ora all’esame della competente commissione.
La scorsa settimana il presidente del Comitato Caccia Jean-Claude Soro e i presidenti di tutte le circoscrizioni regionali si sono dimessi. La decisione è arrivata dopo un mese dalla mozione di sfiducia nei confronti del presidente Soro dopo la revisione del Piano faunistico che non ha messo d’accordo la maggioranza del mondo dei cacciatori, come è stato ricordato oggi dal consigliere di Alpe, Albert Chatrian.
"L’impegno preso nell’ultimo consiglio di rispettare la volontà dei cacciatori diceva che i cacciatori avevano avuto una riunione a Gressan dove chiedevano di mantenere la legge tale e quale era stata la proposta" ha ricordato il Presidente Rollandin. "La legge è stata integrata solo di un comma specifico che si richiamava ai due punti da loro richiesti, cioè la deroga di due anni dall’applicazione. Il secondo comma di quello chiedono i cacciatori, condizioni specifiche solo per la quattro, non può essere accolto perché non si può utilizzare una norma solo per una circoscrizione. Per quanto riguarda i discorsi dei cinghiali nella legge non si è cambiato nulla, la mozione che abbiamo approvato l’abbiamo mantenuta".
Affermazioni che secondo il capogruppo di Alpe non trovano riscontro nella realtà. "La lettera che abbiamo ricevuto quattro giorni fa dei cacciatori ci dice il contrario, su questa missiva c’è scritto nero su bianco l’assoluzione contrarietà ad alcune parti dell’ultima bozza con sette firme più una".