Eliski in Valgrisenche: Legambiente preme per limitazioni, ma il Comune frena

Dopo la bandiera verde al gruppo di residenti e frequentatori della Valle «per l’opposizione intelligente all’eliski, e l'interlocuzione con l’Amministrazione locale», il sindaco Moret frena: «Ascoltiamo tutti, ma l'Eliski è importante».
Heliski a Cervinia
Politica

«Non si chiude la porta in faccia a nessuno, ma un conto è chiedere la luna, un conto riceverla». Il sindaco di Valgrisenche Riccardo Moret frena di fronte all’ultima iniziativa di Legambiente. L’associazione aveva premiato con una bandiera verde un gruppo di cittadini che ha incominciato a dialogare con l’amministrazione del paese per chiedere limitazioni alla pratica dell’eliski, ovvero l’uso degli elicotteri per sciare in alta montagna nella vallata.

Dopo l’ultima stagione invernale è scaduta la convenzione tra il Comune e la ditta Pellissier Helicopter Srl e Moret ha fatto sapere, durante lo scorso consiglio comunale, che è allo studio l’opportunità di rinnovarla, questa volta assieme a La Thuile e Arvier: «Fare un unico servizio è meglio di averne due come ora – spiega il sindaco – perché il coordinamento sarebbe maggiore e unendoci si promuoverebbe meglio un comprensorio che è uno dei più importanti d’Europa per questo tipo di attività».

Chi si oppone all’eliski vorrebbe invece sfruttare l’occasione del rinnovo della convenzione per ottenere principalmente due limitazioni. La prima riguarda un accorciamento della stagione, la seconda una limitazione delle aree investite dalla pratica sportiva. «L’orizzonte è quello di una cessazione graduale – spiega Legambiente – cominciando da subito a ridurre la durata della stagione di eliski, che si chiuderebbe il 15 marzo, e creando nella vallata delle zone eliski-free, dedicate a scialpinisti e ciaspolatori».

Secondo l’associazione «molti scialpinisti e ciaspolatori non frequentano più la Valgrisenche per il disturbo arrecato dal rumore degli elicotteri» alle quali si aggiungerebbero «la sua pericolosità con incidenti verificatisi o sfiorati e le scarse ricadute economiche sul territorio».

La lettura da parte del Comune della stessa realtà è molto distante: «È logico che il discorso con eliski non va a braccetto con lo sci alpinismo – afferma il sindaco – ma quello che cerchiamo di far capire è che possono coesistere, se si sopportano a vicenda». Riguardo alla sicurezza il sindaco ricorda che «l’anno scorso gli unici due incidenti hanno coinvolto scialpinisti».

Anche riguardo alle ricadute economiche le posizioni sono distanti, a cominciare dal fatto che Valgrisenche ha entrate tra i 70 e i 90 mila euro l’anno per i diritti di volo, importanti per un comune di circa 200 abitanti. «Grazie all’eliski siamo conosciuti all’estero e i turisti si fermano a mangiare e negli alberghi – sostiene il sindaco – inoltre va ricordato che le guide eliski sono tutti lavoratori valdostani».

Se le opinioni sulla pratica sono molto distanti, sulle richieste avanzate c’è qualche timido spiraglio: «Sul limitare la stagione si può anche ragionare e già quest’anno c’erano periodi in cui gli elicotteri non hanno volato – continua Moret – anche se non è che si son viste arrivare frotte di scialpinisti». Riguardo alle zone libere dagli elicotteri il sindaco propone maggiore comunicazione: «Si potrebbe aumentare l’impegno nel dire più efficacemente ogni giorno dove si dirigeranno gli elicotteri».

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