Inchiesta sui fondi ai gruppi, San Valentino di passione per la politica valdostana

Domani, martedì 14 febbraio, la prima sezione penale della Corte d'Appello di Torino deciderà sulla sorte di tutti e 27 gli imputati nell’ambito dell'inchiesta sui costi della politica. Sette degli attuali consiglieri regionali rischiano la poltrona.
L'aula senza minoranza - Consiglio regionale XIV legislatura
Politica

Ultime ore di attesa per 27 funzionari di partito, attuali ed ex consiglieri regionali. Domani, martedì 14 febbraio, la prima sezione penale della Corte d'Appello di Torino deciderà sulla sorte di tutti e 27 gli imputati nell’ambito dell'inchiesta sui costi della politica, partita quattro anni e mezzo fa e relativa all'utilizzo "improprio" di 1,2 milioni di euro dei fondi dei gruppi consiliari tra il 2009 e il 2012. In primo grado furono tutti assolti a vario titolo "perché il fatto non sussiste" o "perché il fatto non costituisce reato".

In caso di condanna l’esperienza che potrebbe toccare a sette degli attuali consiglieri regionali, coinvolti nell’inchiesta, sarà di essere lasciati (senza poltrona) il giorno di San Valentino.

Il procuratore generale d'Appello, Giancarlo Avenati Bassi – che da una settimana è ad Aosta per sostituire Pasquale Longarini – ha invece chiesto la condanna per tutti e 27. Ad attendere con trepidazione la sentenza non sono solo gli imputati ma il Consiglio regionale tutto. Da tempo il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, chiede ai suoi di pazientare fino al 14 febbraio per capire se e come mandare avanti l’attuale legislatura. 

Come funziona la sospensione?
L’articolo 8 della legge Severino prevede la sospensione dell’incarico, su richiesta del prefetto e del ministero dell’interno, per un periodo di almeno diciotto mesi per i condannati, anche solo in primo grado, per reati come corruzione, concussione, abuso d’ufficio, peculato. La legge regionale 33 del 1995 all’articolo 27 prevede invece la sostituzione del consigliere sospeso. Il consigliere supplente è considerato, per tutta la durata della supplenza, consigliere regionale a tutti gli effetti giuridici ed economici mentre il consigliere sospeso continuerà a percepire per tutta la durata della sospensione il 50% dell’indennità di carica. In sostanza se domani arriverà la condanna dei sette consiglieri attuali accusati di peculato aumenteranno i costi della politica in Valle. Un paradosso considerando come e perché l’inchiesta era partita.

I tempi per la sostituzione potrebbero non essere però così brevi. La sentenza deve essere infatti trasmessa al Prefetto che poi deve provvedere a inoltrarla al Presidente del Consiglio dei Ministri. Sentiti i ministri per gli Affari regionali e dell’Interno, il premier adotta il provvedimento comunicandola al Prefetto. Infine quest’ultimo deve consegnare la pratica agli uffici della Presidenza del Consiglio regionale.  Le stime sui tempi, in base a quanto accaduto nelle altre regioni, sono di un minimo di 35 giorni a un massimo di 4 mesi. Se è vero che per il Governo di salute pubblica s’immagina una vita di tre mesi, necessari per riformare la legge elettorale, tutto può ancora accadere.

Chi rischia la poltrona e chi potrebbe conquistarla?
In casa Stella Alpina la sospensione pende sul vicepresidente del Consiglio Valle Marco Viérin e sul consigliere André Lanièce che in caso di condanna lascerebbero il posto a Paolo Contoz e Delio Donzel. Il primo si è allontanato dall’Edelweiss per avvicinarsi all’Uv mentre il secondo potrebbe rinunciare al salto in piazza Deffeyes, se non necessario ai fini della stabilità dell’attuale esecutivo, per andare dritto verso la pensione da Assessore all’Ambiente di Aosta.  Se così fosse al suo posto subentrerebbe Vincenzo Caminiti, attualmente in quota Uv.

In casa Pd l’uscita di Raimondo Donzel e Carmela Fontana vedrebbe l’ingresso di Orfeo Cout, primo escluso del Pd e Andrea Padovani, lontano dalle posizioni degli attuali consiglieri regionali democratici. Terzo escluso del Pd è il sindaco di Aosta, Fulvio Centoz e a seguire Paolo Cretier, membro dell’Assemblea regionale.

Potrebbe invece fare buon gioco al Presidente della Regione l’uscita del “destabilizzatore” Leonardo La Torre la cui poltrona spetterebbe a Carlo Norbiato, e in caso di rinuncia di quest’ultimo, a Davide Perrin, l’ex consigliere comunale di Torgnon assolto dalle accuse di voto di scambio nell’ambito dell’inchiesta Declino. L’Assessore regionale alle Finanze, Ego Perron, su cui pende già una richiesta di rinvio a giudizio per il caso Bcc, pur non rischiando la sospensione perché imputato solo di finanziamento illecito dei partiti, potrebbe comunque in caso di condanna lasciare lo scranno della Giunta. Infine nel gruppo Alpe l’eventuale condanna di Albert Chatrian e Patrizia Morelli aprirebbe le porte dell’aula a Carlo Curtaz e all’ex sindaco di Etroubles Massimo Tamone. 

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte