Mont-Emilius, la campagna “Obiettivo +70%” nel mirino di Valle Virtuosa: “Promesse elettorali”

L'iniziativa, avviata a inizio gennaio, con la distribuzione di sacchetti arancioni per l'indifferenziato, viene definita “inefficace”, “inutile” e piena di contraddizioni.
Nella foto da sx Arona, Jeanne Cheillon e Sauro Savoldelli
Politica

“Questa è una campagna elettorale sulla pelle dei cittadini perché non porta al risultato promesso”. Valle Virtuosa si scaglia contro i vertici dell’Unité Mont-Emilius e in particolare contro l’ultima iniziativa in tema di raccolta differenziata avviata: la campagna "Obiettivo +70%”. Da inizio gennaio ai residenti nei comuni dell’Unité sono stati distribuiti  – anche nei paesi dove non è stata ancora avviata la raccolta dell’umido – dei  sacchetti arancioni, da utilizzare esclusivamente per la raccolta del rifiuto residuale indifferenziato.

La “sperimentazione” è stata avviata con la promessa di aumentare i quantitativi di raccolta differenziata ma anche di diminuire la Tari.

Iniziativa che Valle Virtuosa non esita a definire “inefficace”, “inutile” e piena di contraddizioni.

Il lungo cahiers de doléances, scritto dall’Associazione con il contributo dei cittadini della Mont-Emilius, inizia con proprio con i sacchetti arancioni. “Sono fallati perché realizzati con un plastica fine che si rompe facilmente” spiega Jeanne Cheillon, Presidente di Valle Virtuosa.

Ma il vero problema, secondo l’Associazione, riguarda il fatto che “questi sacchetti non hanno la possibilità di esser ricondotti all’utente che li utilizza” perché non hanno codici a barre o microchip.

“Come faccio a pagare meno se non vengo riconosciuto?” si chiede allora Cheillon che contesta, quindi, anche la definizione di “sperimentazione perché nell’ambito dei rifiuti non c’è più nulla da sperimentare, l’Italia già esporta modelli virtuosi”.

Un altro paradosso evidenziato da Valle Virtuosa riguarda la sostituzione dei cassonetti stradali per la differenziata con delle “mega campane, una per il multimateriale e l’altra per l’indifferenziato”. Non solo al momento nei comuni in cui è stata avviata la raccolta, i cassonetti dell’umido sono “tre per ciascun paese”.

“E’  un invito a buttar di tutto nell’indifferenziato, come peraltro abbiamo potuto appurare” scandisce Cheillon che con Valle Virtuosa ha segnalato la “contraddizione”  alla dirigente dell’Assessorato regionale all’Ambiente. “Ci ha dato ragione ma ad oggi anziché portar via le campane, come deciso da altri territori come la Val di Fiemme, stanno aumentando”

La proposta di Valle Virtuosa è di proseguire per i flussi differenziabili con i molok ma di avviare il porta a porta per l’organico e il secco indifferenziato. “A Sarre in tre mesi siamo arrivati al 78%”. 

Valle Virtuosa alla Fiera di Donnas ma non a quella di Sant'Orso 
Venerdì scorso l'Associazione ha preso parte con il gruppo di 12 migranti ospitati a Donnas alla Veillà del paese. Le 8 isole ecologiche presidiate dai volontari hanno portato tra l'altro al conferimento di 87 sacchetti di plastica. "Purtroppo – spiega Sauro Salvatorelli – il nostro lavoro è vanificato dal fatto che questa plastica non è riciclabile". 

L'Associazione annuncia, quindi, di volersi "battere affinché il prossimo Assessore regionale intervenga per sostenere le Proloco nell'acquisto del MaterB perché la plastica deve uscire dalle nostre sacre e non entrarci mai più". 

L'auspicio infine di Valle Virtuosa è che la Regione riesca a realizzare la prima fiera a rifiuti zero. "Noi non ci saremo perché non abbiamo la forza richiesta per una manifestazione di questi numeri – conclude Cheillon  – e poi non possono sempre essere le associazioni a far la differenza"  

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