La maggioranza comunale scricchiola ancora. Alla base della frattura, seguita da una riunione ‘estemporanea’ a fine di chiusura dei lavori del Consiglio mattutino, la mozione firmata Vincenzo Caminiti, UV, che chiedeva di “prendere la distanze da chiunque con toni minacciosi metta in discussione la trasparenza del consiglio comunale auspicando che anche le associazioni che sono rappresentate da persone che proclamano di poter influenzare i voti degli iscritti si dissocino da tali dichiarazioni”.
Riferimento affatto velato a Pierantonio Genestrone, Presidente della Ascom-Confcommercio VdA, che ha diviso l’aula, nonostante la (quasi) unanimità della censura, che la settimana scorsa in conferenza stampa ha dichiarato fuori dai denti, in dissenso con il regolamento contro il gioco d’azzardo che la III Commissione sta stilando: “Non vi voto più, e non faccio più votare dai miei”.
Mentre la minoranza, che con Luca Zuccolotto (UV), Antonio Crea (PD/PSI) e Caminiti stesso vota a favore della mozione (che sarà respinta con 12 favorevoli e 17 astenuti) la maggioranza si astiene, non senza rischiare uno scivolone. Ad una minoranza che parla diffusamente di “sdegno”, “ingerenze”, di “affermazioni gravissime” e di “minaccia in perfetto stile mafioso” risponde Cristina Galassi, tra l’altro Vicepresidente dell’Union Valdôtaine, che dichiara, in un intervento molto discusso, a nome della maggioranza: “Non ci sentiamo minacciati, non abbiamo bisogno di essere difesi. A noi è sembrato che il Presidente della Confcommercio abbia difeso i diritti della sua categoria, usando parole eccessive ma frutto di un periodo difficile che la categoria sta vivendo e che nessuno ha evidenziato. Pare che qui l’interesse sia solo quello di strumentalizzare episodio, ed il fine è comprensibile. Se eravate così preoccupati avreste potuto condividere questa iniziativa col gruppo e con la maggioranza, cosa che non avviene mai”.
Parole che sconcertano il proponente Vincenzo Caminiti, e con lui tutta la minoranza: “È grave che parte di questa maggioranza non prenda una posizione, provo vergogna per questa maggioranza che dice una cosa e poi ne fa un’altra”.
E aggiunge il carico lo stesso Sindaco Fulvio Centoz, che censura le parole di Genestrone ma dà un colpo al cerchio ed uno alla botta: “Tutti dovremmo dissociarci da questi comportamenti, e tutti l’abbiamo fatto, e non concordo con le parole della collega Galassi. Però non dobbiamo prenderci in giro: oggi qui c’è stata una discussione contro una persona sola, incentrate solo sul Presidente Confcommercio. Non credo si debba prendere una tribuna in Consiglio per rispondere ad un’altra persona. Qui invece si è usato lo strumento consiliare in modo sbagliato, ad personam. Possiamo fare un ordine del giorno di condanna anche adesso, ma non ci sto a fare ore di discussione solamente per avere titoli sul giornale, come fu anche per la mozione sul gender”.
Maggioranza che mostra segni di nervosismo, con Caminiti che punta il dito contro il Sindaco stesso e tuona: “Lei è stato eletto con i miei voti”.