Iniziate lo scorso ottobre con alcune acquisizioni documentali, si sono chiuse con la richiesta della Procura di archiviare il fascicolo le indagini sulla nomina di Igor Rubbo a Direttore generale dell’USL. Secondo quanto appurato dal pubblico ministero Luca Ceccanti, attraverso gli accertamenti delegati al Gruppo Aosta della Guardia di finanza, la procedura non presenta profili di rilevanza penale.
Ne sono emersi, tuttavia, di illiceità amministrativa, tant’è che il Tribunale Amministrativo Regionale, con una sentenza dello scorso 14 febbraio, aveva annullato gli atti di nomina (un decreto dell’allora presidente della Regione Pierluigi Marquis e due deliberazioni della Giunta) del top manager della sanità valdostana. L’indagine della Procura aveva preso il via, così come il giudizio al Tar, dall’esposto di uno dei 19 candidati alla carica inseriti nell’elenco degli idonei composto su base regionale.
A seguito dell’annullamento degli atti, l’azienda Usl della Valle d’Aosta è guidata, dallo scorso 26 febbraio, dal commissario Angelo Michele Pescarmona, nominato dalla Giunta regionale. Igor Rubbo, invece, è rientrato in servizio in seno all’Amministrazione regionale, quale dirigente della Struttura politiche della formazione e dell’occupazione dell’assessorato alle attività produttive.
Prima della parentesi all’Usl, era coordinatore dell’assessorato alla Sanità e, in quella veste, per i giudici amministrativi aveva svolto “funzioni ausiliarie all’assessore all’assessore alla sanità nel procedimento di nomina che vanno ad inficiare la legittimità del provvedimento” con cui Rubbo stesso “è stato successivamente individuato quale direttore generale” dell’azienda sanitaria.