Discorso di commiato di Giordano: “Ai Comuni va ridata dignità in materia di investimenti”

"Ho accettato la carica di Presidente per mero senso di responsabilità..L'ho fatto non certo per interesse del Comune di Aosta, anzi forse pago anche questa scelta." ha detto il Presidente del Celva in apertura dei lavori
Politica

"Ho accettato la carica di Presidente per mero senso di responsabilità…L’ho fatto non certo per interesse del Comune di Aosta, anzi forse pago anche questa scelta. L’ho fatto in nome e per interesse di tutti e 74 i comuni della Valle d’Aosta, delle 8 Comunità montane e del Bim. Gli enti locali, il Cpel e il Celva sono stati sempre in cima ai miei pensieri e il mio impegno è stato grande". Discorso di commiato di Bruno Giordano, in apertura dei lavori del Consiglio permanente degli enti locali. Il presidente del Cpel nonché sindaco di Aosta non sarà tra i candidati in corsa il prossimo 10 maggio.

Una lunga relazione, quella di fine mandato, per ricordare innanzitutto la sua elezione, la prima avvenuta a scrutinio segreto, a causa delle difficoltà del momento: "la colossale crisi economica", "la marcata attitudine di un governo centralista e centralizzatore a guida Renziana" ma anche la scissione dell’Uv con la nascita dell’Uvp. "Ad andare a farsi un giro con il pattino sono tutti capaci, ma condurre in porto una nave, quando tutto sembra remare contro, può diventare anche un elemento di sfida performante che io ho deciso scientemente di raccogliere" ha ironizzato Giordano.

Il Presidente ha quindi spiegato come il suo mandato sia stato caratterizzato da forti cambiamenti istituzionali e economici. "Dal novembre 2011 ad oggi i comuni sono stati destinatari di oltre 50 decreti e provvedimenti legislativi: uno ogni 20 giorni". Riforme avvenute anche a livello locale, a cominciare dalla legge di riforma degli enti locali. "La riforma oggi c’è, anche perché gli enti locali non hanno atteso che venisse loro calata dall’alto". 

Per il futuro l’auspicio arrivato dal Presidente uscente è che "ai comuni venga ridata, già a partire dalla legge di assestamento del bilancio regionale 2015, la dignità in materia di investimenti". "Il Fospi è morto, e voleva quasi 40 milioni di euro annui. Le risorse finanziarie trasferite ai comuni e vincolate ad investimenti sono pressoché azzerate, e valevano quasi 17 mln di euro annui. Quello che chiediamo è di essere messi nelle condizioni di riattivare un ciclo virtuoso di investimenti". Un futuro che non si annuncia roseo. "Difficilmente sarà più semplice del presente. Gli enti locali hanno però il dovere di governare questo cambiamento e lo possono fare solo se continueranno a dare energia a questa Assemblea"  ha delineato Presidente. 

In conclusione Giordano ha ringraziato i colleghi "quelli che prima di andare a lavorare alle 6 del mattino vanno a vedere il tombino, l’intasamento, la strada interrotta, la frana, la colata di detriti, che ricevono i cittadini alle 19 o alle 20 e che hanno il telefono perennemente acceso" punzecchiando invece il Consiglio regionale "non lo fanno certo coloro che dall’alto dei loro scranni pretendono di dettarci regole o d’imporcele e persino di determinare quanto valiamo dal punto di vista economico, anche perché mi permetto di sottolineare che, se non mi sono perso qualcosa, una parte del bilancio comunale è fatta di imposte e tributi propri". Riferimento al disegno di legge che rivede gli stipendi degli amministratori locali, tra i punti all’ordine del giorno oggi dell’Assemblea. 

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