Il mistero si infittisce. Anche perché dire l’affare s’ingrossa sembra obiettivamente troppo. Fatto sta che mentre Union Valdôtaine e Autonomisti di centro hanno ufficializzato il matrimonio per le Comunali Aosta – vedi sotto –, l’altra parte degli attuali alleati in piazza Chanoux aspetta di capire a che gioco si stia giocando.
O meglio, sebbene il nuovo asse Uv-AdC dica non ama si metta loro in bocca la “discontinuità” sui vertici di Aosta, e soprattutto su Nuti, dai lidi del Partito democratico, il segretario regionale Luca Tonino spiega che “noi abbiamo espresso un giudizio positivo, come Pd, rispetto all’andamento della legislatura, e anche sulle figure apicali del Comune. Ma abbiamo registrato che c’è un’opinione diversa”.
La partita che vorrebbe giocare il Pd è doppia, ovvero: partecipare all’accordo con Uv-AdC, ma su più piani. In chiaro: vincolare l’alleanza per il Comune di Aosta (su cui i dem contano di avere più voti in città rispetto agli Autonomisti di centro) a quella per le Regionali. Insomma, nessun niveau différent e nessuna sorpresa elettorale.
Nel frattempo, nelle redazioni arriva una nota di Forza Italia in cui gli azzurri spiegano: “Siamo noi ad esserci sempre dichiarati alternativi alla sinistra che ha guidato la città di Aosta portandola al degrado amministrativo e urbano che oggi è sotto gli occhi di tutti e sul quale il nostro partito, in collaborazione con i nostri gruppi consiliari, è da anni che insiste. Non a caso, sono gli stessi attuali alleati del Partito democratico a chiedere una discontinuità netta rispetto a quella che si è rivelata un’esperienza fallimentare”.
E ancora: “Forza Italia rappresenta con chiarezza il centro del centrodestra e lo fa senza ambiguità: non siamo alternativi al mondo autonomista con il quale, pur nelle differenze, è possibile ricercare convergenze – si legge ancora –. Siamo alternativi, politicamente e nei valori, a una sinistra che ha perso credibilità e visione, troppo impegnata a guardare in casa d’altri anziché prestare attenzione a ciò che accade in casa propria”.
Su questo, Tonino non ci sta: “Non ci interessa Forza Italia, loro hanno risposto ad un invito che non abbiamo fatto di sicuro noi. Che ci sia allargamento anche al centro del perimetro attuale è auspicabile, ma non abbiamo mai parlato di Forza Italia”.
Ancora una volta, la partita si fa al centro. Resta da capire se sia il centrodestra o il centrosinistra. E resta da capire quanti voti abbia effettivamente – e ad Aosta più che mai – questo “centro”. Anzi, se l’asse si polarizzasse con un’alleanza Pd – Avs – Rete Civica da una parte ed il Centrodestra unito dall’altra, siamo certi che il centro abbia i numeri per incidere?
Uv e autonomisti di centro pronti a scrivere una nuova pagina per Aosta: “Non è discontinuità, è visione condivisa”
26 giugno 2025
di Silvia Savoye

L’Union Valdôtaine volta pagina sulla città di Aosta, ma guai a parlare o scrivere la parola discontinuità.
“Si è parlato tanto di persone, ma non è così” dice il presidente Uv Joel Farcoz, in apertura della conferenza stampa di presentazione dell’intesa con gli Autonomisti di Centro (Pour l’Autonomie, Stella Alpina e Rassemblement Valdôtain). “L’accordo non prevede discontinuità o continuità, ma è un accordo improntato esclusivamente sulla volontà politica e amministrativa di governare la città di Aosta”. Per cinque anni il Leone Rampante ha fatto parte della maggioranza con Partito democratico e Rete civica. Oggi, l’obiettivo è costruire “una nuova pagina per la città“, come si legge nell’accordo firmato. Una pagina che riconosce il lavoro svolto, ma che intende affrontare con coraggio “le trasformazioni economiche, sociali e ambientali in atto” e le “fragilità gestionali emerse nel tempo”.
Il nuovo progetto si basa su un nucleo autonomista e si apre al contributo di forze civiche e moderate. “È un percorso in divenire – spiega Ronny Borbey – che potrà includere forze come il Partito democratico, con cui è previsto un incontro informale, o altre realtà, come Forza Italia, se ci sarà condivisione di obiettivi. Ad oggi, nessun accordo è chiuso. Il nostro approccio è chiaro: siamo aperti al dialogo, ma deve esserci una visione comune.”
Solo dopo aver definito il perimetro politico, si passerà alla costruzione del programma e della squadra di governo. Difficile, quindi, che gli attuali vertici di Piazza Chanoux – Gianni Nuti e Josette Borre – siano riconfermati, anche se nessuno lo esclude esplicitamente. “Come possiamo parlare di nomi se non abbiamo ancora definito il perimetro?” risponde a domanda precisa Joel Farcoz. “Gianni e Josette sono due persone sicuramente squisite ed intelligenti. La loro amministrazione è stata sicuramente coraggiosa e molti dei risultati si vedranno tra qualche anno” dice ancora Farcoz.
“Avevamo lanciato un appello per costruire un progetto concreto. – ricorda Stefano Aggravi – Oggi, quella concretezza si traduce nei contenuti programmatici che vogliamo condividere e sviluppare. Non c’è la volontà di demolire tutto ciò che è stato fatto in questi anni, ma è evidente che esistono delle criticità. Criticità che, va detto, non dipendono necessariamente da chi ha governato, ma da un contesto complesso e in continua trasformazione. Su Aosta incombono progetti strategici rilevanti, che ci auguriamo possano essere finalmente attuati nei prossimi anni. Per affrontare queste sfide è indispensabile lavorare con serietà e spirito di collaborazione”.
L’accordo individua alcuni assi prioritari: la costruzione di una visione strategica di medio-lungo periodo per l’Aosta del 2040; il rilancio dell’economia e attrarre imprese, famiglie e giovani; il rafforzamento dell’identità alpina, culturale e linguistica della città; la gestione in modo coordinato i cantieri strategici con la Regione; la promozione di una rigenerazione urbana sostenibile e inclusiva; il miglioramento del decoro, pulizia e manutenzione urbana; la valorizzazione della vocazione universitaria della città e il rafforzamento della collaborazione tra i Comuni del Conseil de la Plaine.
“Vivo la città di Aosta a 360 gradi, di giorno e di notte – anche grazie al mio cane, che mi consente di osservare direttamente i problemi reali nei diversi quartieri” aggiunge Aldo Di Marco ” Ritengo che ci siano tre questioni centrali da affrontare con urgenza. La prima è riavvicinare l’amministrazione comunale ai cittadini: oggi c’è una distanza evidente che va colmata. Basta guardare alle condizioni del verde pubblico, alla percezione di insicurezza in alcune zone, alla mancanza di risposte tempestive”.
Accordo raggiunto tra Union valdôtaine e Autonomisti di centro per le comunali di Aosta
24 giugno 2025
di Silvia Savoye

C’è l’accordo per le comunali di Aosta. L’Union valdôtaine correrà con gli Autonomisti di Centro, la nuova formazione che raggruppa Rassemblement valdotain, Stella alpina e Pour l’Autonomie.L’intesa, che sarà ufficializzata nei prossimi giorni, punta a una netta discontinuità con l’attuale giunta.
Tramonta quindi il Nuti bis. Tra i punti fermi dell’accordo figura infatti l’esclusione di una ricandidatura del sindaco uscente, oltre a un parziale rinnovamento del programma amministrativo.
Altro aspetto centrale è la revisione del perimetro politico: Partito Democratico e Forza Italia, forze moderate di riferimento nazionale, potranno essere coinvolte nella coalizione del blocco autonomista. Rimane invece esclusa Rete civica, che ha sostenuto l’attuale amministrazione.
L’intesa riguarda per il momento le sole elezioni comunali di Aosta.
Sui nomi per sindaco e vicesindaco non ci sono scelte ufficiali. Nei giorni scorsi sono circolate alcune ipotesi. Per Stella Alpina si era parlato dell’attuale assessore regionale alla Sanità, Carlo Marzi, che però avrebbe manifestato la volontà di proseguire il suo incarico in Regione. Sempre nell’area di Stella Alpina era emerso anche il nome di Stefano Borrello, che ha smentito l’intenzione di candidarsi. Per l’Union valdôtaine, i nomi che circolano sono quelli di David Follien, già consigliere regionale tra il 2013 e il 2018, e di Jean Dondeynaz.
“Cosa succede in città”? AAA Sindaco di Aosta cercasi
13 giugno 2025
di Luca Ventrice

AAA Sindaco cercasi. O forse no. Mentre le Elezioni comunali si avvicinano, la corsa per il Primo cittadino ad Aosta è totalmente aperta. Tra chi “nicchia” e chi prende tempo, i sommovimenti dei movimenti ci sono tutti. Inevitabilmente, peraltro.
Silenziosi ma operosi, appunto, partiti e movimenti si incontrano. Mettono qualche nome alla spicciolata sul tavolo – a volte per “bruciare”, a volte per saggiare temperature e pazienza di alleati e avversari – alla caccia di candidati per una fusciacca “scomoda”.
Scomoda per diversi motivi: da un lato perché Aosta è il Comune “cardine” di tutta la Valle, soprattutto per numero di abitanti e servizi – sia comunali, sia regionali e statali – che ci concentrano in città.
Dall’altro perché in ballo – come sempre – c’è la breve distanza, forse troppo breve, tra piazza Chanoux e piazza Deffeyes. Quella vecchia storia, vecchia ma in fondo vera, di una Aosta “ancella” che dipende troppo dagli equilibri, e dagli umori, del Palazzo regionale.
Quindi, inevitabilmente, dopo essere andati a setacciare voci e stati d’animo – tra conferme e pour parler – delle Unité Mont-Cervin, Mont-Émilius, Valdigne-Mont-Blanc, Evançon, Grand-Combin, Mont-Rose e Walser, tocca ad Aosta. Quella “Unité” a sé, per peso politico e, perché no, ambizioni.
Tempus fugit

Ad oggi, l’enigma di fondo resta quello del sindaco uscente Gianni Nuti. Uscente e rientrante? Sul suo destino, il diretto interessato non si sbilancia: “Continuo ad essere vago, ma più tempo passa più i chiarimenti diventano quasi automatici. Perché anche una ‘non decisione’ è un segnale. Io, del resto, non ho uno spirito di militanza ma di servizio”.
Neanche un po’ di velleità di mettere “pressione” alle forze politiche dell’attuale maggioranza? Anche se il tempo scorre, Nuti dice di no: “Quando dico che mi affido alle decisioni dei movimenti politici è perché assumo un atteggiamento di alta considerazione. Non me la prenderò mai con i movimenti che mi hanno sostenuto. Al massimo, saluto e ringrazio per l’esperienza politica che mi è stata concessa di fare”.
Il Primo cittadino attuale sta alla finestra. Ma, in città – e nelle segreterie politiche, si muove anche qualcos’altro.
Lavorio nell’area autonomista: “Cortesie per gli ospiti”?

In questo momento, a spiccare, sono i molti (forse troppi) silenzi dell’Union Valdôtaine. Anzi, nella mega Union réunie nella quale sono in tanti, sì, ma più silenti che mai.
Diciamo che il pensiero di fondo sembra abbastanza chiaro: cercare di restare a contatto con quegli Autonomisti di centro – la coalizione formata da (in rigoroso ordine alfabetico) Pour l’Autonomie, Rassemblement Valdôtain e Stella Alpina – che paiono al momento piuttosto corteggiati. Anche se sul loro effettivo “peso” elettorale le incognite non mancano.
Su questo flirt, l’Union ha ovviamente la testa anche alle Regionali. Per Aosta, pare che il centro autonomista chieda discontinuità. Quindi, nessun Nuti bis. Qualche nome per sindaci “papabili”, dagli incontri con l’Uv, pare però già affiorare da mare di silenzio.
Il primo è quello dell’attuale assessore alla Sanità Carlo Marzi – che nel capoluogo è stato anche, sul finire della Giunta Giordano e poi in quella di Centoz fino al 2019 assessore alle Finanze, non proprio una discontinuità fulminante, insomma –, ipotesi che però sembra stia già tramontando.
Tra le controproposte, si dice, spunta anche il nome di David Follien, già in Consiglio Valle dal 2013 al 2018.
Altro nome sul tavolo – si tratta sempre di indiscrezioni – è quello di Jean Dondeynaz, attualmente segretario regionale della Cisl Valle d’Aosta e da poco riconfermato alla guida del Comitato valdostano del Coni. Meno fredda è invece la pista che porta ad un altro ex assessore del Comune di Aosta (all’Edilizia, dal 2010 al 2013) e anche in Regione (alle Opere pubbliche). Si parla infatti di Stefano Borrello, da sempre in Stella Alpina.
E gli altri alleati?

Per il momento, tutti sono in attesa di capire come si districherà la matassa politica. Nessuno si sbilancia, ma dai lidi del Partito democratico l’idea è che la convergenza – come già cinque anni fa – debba puntare sulla riconferma di Nuti. Nome considerato “figura di garanzia”. Forse anche per il fatto che il sindaco uscente non ha tessere di partito in tasca.
Però, e qui rientra il “tubare” tra UV ed autonomisti di centro, da queste latitudini si chiedono certezze sul “perimetro” politico. Una locuzione che significa, in soldoni, che altri nomi oltre a quello di Nuti non sarebbero poi così graditi. Soprattutto, se ci si spostasse troppo verso il centro.
Un sostegno a Nuti arriva però anche da una parte del Mouvement stesso. Sia dalla parte più “progressista”, sia da alcuni neo unionisti, ovvero dagli ex della fu Alliance Valdôtaine.
A destra è tutto fatto. O forse no

Dall’altra parte della barricata, i giochi – sulla carta – sembrano già fatti. Il candidato Sindaco per il Centrodestra Unito – che assomma Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati – è quello del già aspirante Primo cittadino nel 2020, arrivato al ballottaggio con Nuti, Giovanni Girardini. Senza grandi sorprese, insomma.
Se il presidente de La Renaissance – recentemente confluita nella coalizione di centrodestra – sembra però inamovibile, a maggior ragione dopo un incontro romano con i vertici dei partiti nazionali parte dell’alleanza, qualche equilibrio va ancora trovato sulla figura del Vicesindaco. E non sembrano solo spigoli da limare, per ora.
Per quel ruolo, i rumors vedono in prima fila l’attuale consigliera di opposizione – e già in minoranza a Sarre dal 2010 al 2015 – Sylvie Spirli. Questione che, però, pare non convincere appieno Fratelli d’Italia che vorrebbe qualcuno dei suoi in quella carica. Chi? Le voci indicano Walter Musso, già in Fédération autonomiste nei tempi che furono ed oggi membro del coordinamento regionale del partito di Giorgia Meloni.
Un interrogativo a sinistra

Tolto che parlare di “sinistra” è impossibile senza finire in un ginepraio – si diceva tempo fa –, anche qui le posizioni sembrano essere attendiste. Molto. Tramontata definitivamente l’idea di un nuovo Progetto civico progressista, dalle parti di Rete civica un bis di Nuti sarebbe visto di buon occhio. Molto di buon occhio, anzi.
Diverso è se ci spostiamo sui lidi di Valle d’Aosta aperta, che nella maggioranza di Aosta ha un agente sotto (neanche molta) copertura. La tensione con Rete civica – dopo l’affaire del simbolo basculante di Avs – è alle stelle. Anche se, proprio ai nostri “microfoni”, si era parlato recentemente anche di un possibile accordo per il Comune di Aosta con lo spauracchio dei bei tempi: “Non lasciare la città in mano alle destre”. Con tutti i “se” e – essendo comunque a sinistra –, soprattutto con tutti i “ma” del caso. Fatto sta che da VdA aperta, oggi, se candidati sindaco e vice ci sono, le carte restano coperte.
15 risposte
Come sempre Luca Tonino e il Pd ne escono con le ossa rotte. Sfiduciata la giunta comunale di cui fanno parte e sono ancora lì a pietire un’alleanza con l’UV, scaricando bellamente Nuti che fino a ieri volevano riproporre a sindaco. Non hanno veramente dignità.
E se il nome forte su Aosta fosse quello di Emily Rini? Donna forte e determinata, capace di farsi valere e rispettare come nessun altro negli ambienti parlamentari e che contano a Roma, da dove peraltro arrivano una buona parte dei soldini da investire nella nostra città. Chissà che l’Union non stia pensando a proporre questa mossa, che oggettivamente sarebbe una delle poche sensate tra le tante boutade che si stanno sentendo in giro di questi tempi…..
Ahahahah, questa è buona veramente! E quali sarebbero questi ambienti che contano? A me sembra più una portaborse che altro, a essere sincero….
Da rivedere periodicamente, certamente prima di ogni elezione. Sempre attuale, sul consenso:
https://youtu.be/ZSxYxZQdEmw?si=mM9XIiYCZKmG9k6b
Questi non hanno il coraggio nemmeno di mettere il nome sulla cassetta postale!
Bene l’ union ha cominciato la pesca a strascico stile Campo allargato.
Speriamo Forza Italia non ci caschi.
Tanto ad Aosta la gente é stufa e voterà lega O Girardini
Dalle ultime notizie, ci sarà discontinuità al comune di Aosta ma sarà di nuovo una coalizione autonomisti-PD: lascino perdere Foza Italia, ha già scelto la sua coalizione. Se poi gli autonomisti vogliono una coalizione con Forza Italia allora devono obbligatoriamente farla anche con FdI, Lega, Noi Moderati e Renaissance…. e conoscendo l’enorme ego che hanno gli autonomisti faranno la scelta solo per diperazione e per poter avere ancora un minimo di potere e comando.
Beh, è semplice in fondo.
Se si è soddisfatti dell’attuale amministrazione, si voti il candidato dell’Union.
Altrimenti, si cambi strada.
Se Girardini diventa Sindaco ad Aosta ci resto più che volentieri💪🏻
Il paese è piccolo… La gente mormora…
Contenta lei scontenti tutti…
invece sale Girardini io mi trasferisco ad Aosta
Ossignur che masochismo!
Siamo alle solite! Giochini politici e niente più! La città avrebbe bisogno di un sindaco indipendente dalle solite questioni politiche, con l’ampia prospettiva di riportare la città ai fasti di tempi ormai troppo lontani. Non ricordo negli anni passati una città così trascurata e maltenuta. Che peccato!
Se Aosta finisce in mano a Girardini io mi trasferisco in un altro Comune!
Che brutto che certi commenti appaiano senza nome e cognome!