Dall’accusa di averlo percosso, mossa ai poliziotti che lo avevano arrestato, alla proposta di risarcimento agli agenti. Tutto in due sole udienze processuali. E’ il sostanziale cambio di linea difensiva di Alessandro Pili, 23 anni, di Aosta, imputato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Nella prima udienza del procedimento, per la convalida dell’arresto, il difensore assegnato d’ufficio al ragazzo, Pierluca Benedetto, aveva sostenuto che al giovane fossero state "refertate in pronto soccorso delle lesioni riferibili a percosse ricevute in sede di arresto". L’imputato si era anche presentato con un collare cervicale.
Oggi, il processo è ripreso e la difesa di Pili, passata all’avvocato di fiducia Corinne Margueret, non solo non ha fatto menzione all’episodio delle presunte percosse, ma ha proposto un risarcimento ai due agenti di Polizia rimasti feriti eseguendo l’arresto di 500 euro a testa.
L’imputato dovrà versare la somma entro cinque mesi. Al giudice monocratico Marco Tornatore è inoltre stata richiesta dal difensore la messa alla prova per Pili. La prossima udienza, quella in cui verrà valutata l’ammissibilità è stata fissata per il 23 febbraio 2016.
In sede di convalida dell’arresto, il giudice aveva preso atto della dichiarazione del ragazzo, relativa alle presunte percosse subite, e si era riservato di trasmettere gli atti in Procura. Qualora il procedimento dovesse proseguire, manifestando l’infondatezza dell’accusa, Pili potrebbe essere chiamato a rispondere di calunnia.
Alessandro Pili era stato arrestato il 7 ottobre, dopo che, alla guida della sua auto, non si fermato all’"alt" dei poliziotti, intenti in controlli lungo la statale 26. Con una brusca manovra aveva urtato uno degli agenti, facendolo cadere, e si era dato alla fuga. Vistosi bloccato, infine, aveva tentato di fuggire a piedi, colpendo l’altro agente con lo sportello dell’auto. Per lui, l’arresto. Per la 19enne che viaggiava assieme a Pili, in auto, una denuncia per aver cercato di scappare, approfittando della situazione concitata.