In Consiglio comunale ad Aosta, sulla nomina del portavoce della Giunta, si apre la bagarre.
Sul tavolo due mozioni (la numero 12 firmata da tutta l’opposizione, la 17 a firma Lega Nord e UVP) ed un’interrogazione (Alpe) che chiedevano di disgiungere le figure di portavoce da quelle di Ufficio Stampa, di revocare l’incarico di portavoce a Moreno Vignolini e – l’interrogazione – di verificare che all’interno dell’Amministrazione non ci fossero dipendenti che possedessero le caratteristiche idonee allo svolgimento delle mansioni richieste.
La minoranza parte subito all’attacco, e l’accusa è quella di una nomina illegittima rivolta al Sindaco Centoz: “Il problema, come per D’Anna – esordisce Nicoletta Spelgatti, Lega Nord – sta nel come vengano fatte le nomine. Chiediamo che una volta venga fatta almeno una nomina secondo i termini di legge. Quella del portavoce è figura di parte, del Sindaco e non di tutta l’amministrazione e che non può svolgere attività giornalistica. Chiediamo che questa figura sia disgiunta da quella dell’Ufficio stampa e che quest’ultima sia affidata al Consiglio comunale”.
Altra questione, invece, la revoca della nomina: “Ce l’ho con il Sindaco che piega la legge per fare i suoi comodi – ha attaccato invece Andrea Manfrin, sempre della Lega –, perché il problema è ‘grosso come una casa’. Non è questione di persona, unica pecca che ha avuto Vignolini è stata quella di affidarsi a Centoz come hanno fatto D’Anna e Zuccolotto prima di lui. Oggi il Sindaco ci spiega che tutto è stato tutto legittimo, perché tempo fa asseriva che la norma impediva a Vignolini di fare attività giornalistica e di dirigere Aistainforma? Oggi risulta ancora Direttore Responsabile, quindi qualcosa non torna. Riconosca che c’è un problema, revochi questo incarico e facciamo tutto nell’ambito delle norme”.
Fulvio Centoz risponde e difende la sua nomina: “Non c’è incompatibilità, il dottor Pier Carlo Sommo ha rilasciato un parere in cui dice che il portavoce può svolgere attività giornalistica. Sono figure distinte: il portavoce è però un giornalista e soggiace alle regole dell’Ordine, è evidente che non ci sia incompatibilità. Non vedo nulla di diverso rispetto a quanto fatto da chi mi ha preceduto: per i due addetti stampa precedenti è stata fatta una scelta fiduciaria, nessun bando e nessuna scelta del Consiglio ma una scelta dall’organo di vertice. Oggi il portavoce svolge comunicazione istituzionale per il Sindaco, la Giunta, il Consiglio comunale seguendo il dibattito e le Commissioni consiliari, non attività direttamente riferibili al Sindaco. La scelta di Vignolini è stata dettata da una necessità di contenimento dei costi e la scelta di una figura fiduciaria, come previsto dalla legge, nonché di un soggetto che sottosta a regole deontologiche per la comunicazione, anche del Consiglio comunale, esattamente come avveniva prima, e senza tessere di partito”.
Risposte che non soddisfano assolutamente la minoranza, che vota compatta le mozioni – respinte poi con i 18 voti contrari della maggioranza ed i 9 favorevoli dell’opposizione – che puntano l’attenzione anche su un problema dai contorni prettamente politici oltre che giuridici: “Non condivido sua risposta – ha spiegato Luca Lotto, MoVimento 5 Stelle –, non possiamo far convergere nella stessa persona la funzione di portavoce del Sindaco, un incarico fiduciario, con quella di addetto stampa che si occupa di tutta l’assemblea, questo non può essere umanamente sostenibile”.
“La questione è politica – attacca Étienne Andrione, UVP – e ogni volta lei, Sindaco, è chiamato al ruolo di una specie di ‘Fantozzi’ che finisce preso a schiaffoni. Ha promesso rinnovamento e trasparenza e non ci sono stati, è entrato n maggioranza a ballare la musica di altri. Si rende conto che o lei questa maggioranza la prende in mano o verrò stritolato ed Aosta continuerà ad andare verso il degrado”.
“Quella di portavoce e addetto stampa sono figure diverse – ha spiegato invece Loris Sartore, Alpe – e c’è un evidente contrasto, e chiediamo che siano disgiunte. Bisogna trovare il modo perché la nomina di un addetto stampa sia fatta dal Consiglio comunale, e che segua la comunicazione dell’assemblea”.
Tranchant anche Carola Carpinello, de L’Altra Valle d’Aosta: “ L’incompatibilità è evidente, ed il fatto stesso che Vignolini abbia una nomina a tempo determinato non è una garanzia di pluralismo. Il Sindaco ha tutti i diritti di nominare un portavoce, ma lo faccia a spese sue e non a spese dell’amministrazione”.
Così come Manfrin, che : “È possibile fare un provvedimento del Consiglio che chieda che sia l’assemblea a nominare a maggioranza il proprio addetto stampa. Facciamo un nomina condivisa, perché su Aostainforma c’è spazio solamente per il Sindaco e per la Giunta”.
Voci inascoltate dalla maggioranza che rispedisce al mittente le mozioni e l’interrogazione.