Ada Satragni, il medico-psichiatra che per primo intervenne sul luogo del delitto di Cogne e che diagnosticò al piccolo Samuele Lorenzi un possibile aneurisma cerebrale, non potrà più essere un medico di famiglia. A stabilirlo è stata l’azienda Usl che il 3 febbraio scorso ha deliberato la cessazione, dal 13 febbraio, del rapporto convenzionale con la donna.
La decisione è arrivata dopo che nel settembre 2015 il direttore generale Veglio aveva incaricato il direttore di Area di verificare la sussistenza di valide motivazioni che giustificassero il mantenimento della convenzione con quei medici di famiglia che non hanno superato i 300 pazienti pur essendo iscritti negli elenchi da oltre 5 anni.
Satragni ha presentato ricorso al tribunale del lavoro di Aosta contro il provvedimento dell’azienda Usl e domani la causa sarà discussa davanti al giudice Eugenio Gramola. Lo stesso magistrato che nel 2004, in qualità di gup, condannò a 30 anni di carcere Annamaria Franzoni per l’omicidio del figlio Samuele.
