E’ deceduto l’alpinista precipitato, quest’oggi, sul massiccio del Monte Rosa, tra la punta Giordani e la punta Vincent a oltre 3500 metri di quota. L’uomo era finito in una buca profonda molti metri, e i soccorritori hanno dovuto lavorare a lungo prima di riuiscire a estrarlo. Ma quando gli uomini del soccorso alpino lo hanno raggiunto, per lo sciatore non c’era più nulla da fare. Era già morto. A dare l'allarme sono stati i suoi compagni che hanno assistito all'incidente.
La vittima faceva parte di un gruppo salito da Alagna Valsesia nell'ambito di una gita di elisky. Un ponte di neve è crollato sotto i suoi sci mentre scendeva, precipitando per oltre quaranta metri tra il ghiaccio. Poi, il corpo è stato sommerso da una grossa quantità di neve. Per recuperare l’alpinista, gli uomini del soccorso alpino, hanno dovuto allargare la fenditura nel ghiaccio attraverso un compressore e martelli penumatici. Ora, la salma dell’alpinista è stata ricomposta al cimitero di Gressoney-La-Trinité, in attesa del nullaosta della procura per i funerali. La dinamica dell’incidente è a vaglio della guardia di finanza di Cervinia. Sul posto sono intervenuti anche gli uomini delle fiamme gialle di Alagna.
Nella notte, invece, sempre nella stessa zona, a 3500 metri di quota è stato recuperato un giovane alpinista di Varello Sesia. Il ragazzo di appena 18 anni è ricoverato all’ospedale regionale in gravi condizioni. Questa mattina è stato sottoposto a un delicato intervento chirurigico, ma le sue condizioni rimangono critiche. Il giovane, studente di scuola alberghiera, si era perso mentre saliva al rifugio Gnifetti. Era poi stato sorpreso dal buio, e mentre cercava di rientrare è caduto in un canalone, precipitando per circa 30 metri. Nella caduta il ragazzo si è procurato un grave trauma cranico. Il recupero è stato difficile, infatti, il ragazzo ha dato l’allarme verso le 18, ma poi a causa del buio e del brutto tempo, le squadre sono dovute salire a piedi.
Due squadre di soccorso (composte da guide alpine, volontari e personale sanitario) sono salite al buio, prima con i battipista della Monterosa ski fino al passo dei Salati, poi a piedi fino a punta Indren. Nel frattempo un'altra squadra ha fatto una traccia nella neve nella zona del canale dell'aquila. Il ragazzo è poi stato trovato a notte inoltrata, a monte del rifugio Mantova. Difficili le operazione di soccorso, che hanno visto impegnati circa venti uomin a temperature che hanno toccato i –20 gradi.