Aosta celebra il 25 aprile con lo sguardo rivolto al futuro

In piazza Chanoux, stamattna, si è celebrata la Festa della Liberazione dal nazifascismo. Il richiamo delle autorità è rivolto al domani, ad una nuova Liberazione da ottenere. Centoz: "Oggi i migranti cercano la stessa libertà degli italiani di allora".
Le celebrazioni del 25 aprile
Società

C’è un 25 aprile noto, celebrato, studiato e approfondito nei dettagli dalla storiografia, dalla letteratura. C’è poi il 25 aprile di oggi, con tutti i significati di cui si carica, ma soprattutto c’è il 25 aprile di domani che vuole guardare oltre ai confini nazionali, al mondo che ci circonda.

Questa è il messaggio di questa mattina, durante le celebrazioni della Festa della Liberazione in Piazza Chanoux, mandato dal Primo Cittadino Fulvio Centoz: “Questa è la festa di tutti gli italiani – ha spiegato il Sindaco durante la commemorazione – ma è importante collocare il 25 aprile nel contesto attuale. Il giorno della Liberazione piena dal nazifascismo ricorda a tutti i motivi che spingono i profughi a fuggire dai loro paesi: con la stessa speranza di trovare un posto sicuro e libero per chi oggi fugge in cerca di una vita migliore, e con le stesse speranze che avevano gli italiani di allora perché le guerre non sono mai un bene, nemmeno per chi le vince. E siamo fieri dell’abnegazione con la quali gli italiani continuano a salvare le vite di chi sta peggio di noi”.

Ed un elogio di Aosta, della Valle e della sua storia arriva del Senatore Gianfranco Pagliarulo, oratore per l’ANPI: “Percorrendo le vie della città – racconta Pagliarulo – si leggono i nomi delle vostra grande storia, cultura ed identità. Una Resistenza attiva, come avvenne nella Repubblica Partigiana di Cogne, esperienza di autonomia e autogoverno in un paese occupato, anticipazione visionaria di ciò che avvenne 2 anni dopo, il 2 giugno 1946”.
Lo sguardo, però, è sempre rivolto al presente e al futuro: “Oggi ci sono le nebbie del lavoro che non c’è – prosegue Pagliarulo –, quelle dell’esodo biblico dei migranti, quelle del frastuono dei bombardamenti, delle svastiche e del neofascismo. Oggi abbiamo il compito di rinascere con l’applicazione rigorosa della Costituzione partendo da qui, da Aosta, che con i suoi 600 metri di altitudine è una città un po’ più vicina al cielo, la vera bellezza di questa città unica”. 

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