Ripercorso minuziosamente a tavolino il lavoro svolto da sabato pomeriggio – quando è scattato il Piano regionale conseguente all’allarme per l’allontanamento di Alex Bonin, 24 anni, da Villeneuve – il Direttore delle operazioni di ricerca (un funzionario dei Vigili del fuoco) e il Capo della Protezione civile Silvano Meroi hanno deciso: è opportuno "meglio approfondire alcune zone particolarmente impervie confinanti con quelle già bonificate”.
Le squadre di terra stanno quindi per tornare sul campo a cercare il 24enne, guida di rafting ed appassionato di softair, con particolare riferimento ad un “raggio di un chilometro dal punto di ultimo avvistamento”, cioè Villeneuve, comune dove Bonin vive con la moglie. Una decisione che non nasce da nuovi elementi (in prima battuta furono solcati luoghi segnalati, tra l’altro, da parenti ed amici del giovane) e non punta a qualche struttura in particolare (come invece fu ieri, con le miniere di Jovençan), ma ad un perimetro frutto di definizione gps.
Nel frattempo continua il lavoro della Polizia. La squadra mobile indaga sulla scomparsa senza escludere al momento nessuna pista, anche la fuga, nei boschi o all’estero, magari con mezzi pubblici. Al vaglio degli investigatori anche movimenti sul conto corrente ed eventuali prelievi di denaro contante. Oltre a due cellulari, entrambi spenti, nello zaino il giovane ha un tablet, che però risulta scollegato da internet.