I soldi si dice non facciano la felicità. Non è di questo avviso l’Arev – l’Associazione Regionale Allevatori Valdostani – che, riunitasi in assemblea questa mattina ha puntato il dito verso la politica, subissando di domande l’assessore regionale all’Agricoltura Testolin ed il Presidente Rollandin.
Pomo della discordia i contributi forniti, in realtà che dovrebbe ancora fornire, l’Agea, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, per il 2015 e l’incertezza per le risorse 2016. Gli allevatori si innervosiscono, l’aria si fa tesa, e l’assessore Renzo Testolin non riesce a dare rassicurazioni: “È un momento non facile – spiega – sia per chi espone i propri problemi, sia per chi deve dare delle risposte. L’amministrazione ha fatto tutto il possibile, ha sollecitato da novembre Agea ed il Ministro Martina con lettere ufficiali, chiedendo alle loro strutture di darci delle indicazioni. È difficile poter chiedere di pagare i contributi entro fine maggio se chi deve erogarli non lo fa. Al di là delle promesse sono arrivate indicazioni di erogazione di pagamenti di una prima tranche a fine maggio ed una seconda a fine giugno, notizie però solamente ufficiose. Da parte nostra c’è serietà nel cercare di dare risposte”.
E la risposta, che seda gli animi caldi dell’assemblea, la tira fuori dal cilindro il Presidente della Regione Augusto Rollandin, che spariglia le carte: “Nessuno può dire quando questi contributi arriveranno, quindi abbiamo cercato di vedere cosa potevamo fare per dare alcune garanzie, per erogarvi i soldi che vi spettano attraverso le banche, con la Regione che fa da garante, fino al 90% di quanto vi spetta e garantendo per voi che gli agricoltori possano pagare. Questa è l’unica proposta che ci permette di erogarvi delle risorse senza discutere sul ‘quando’, o aspettando Agea sulla quale la Regione non ha nessuna responsabilità”. Un’operazione del tutto simile a quella applicata con la riduzione dei tassi di interesse sui mutui Finaosta.
Sul tavolo, poi, anche i 2 milioni di euro decurtati negli anni alla voce ‘rassegne’: “Erano soldi che arrivavano direttamente nelle tasche degli allevatori – si alza la voce dalla platea –, diversi da quelli, essenziali, che arrivano per gli investimenti”.
Anche qui Rollandin getta acqua sul fuoco: “È un tema che dibattiamo da tempo, va fatta una riflessione per vedere quali siano norme per la concorrenza e se ci siano misure per intervenire in tal senso, la nostra volontà è di approfondire questa questione”.
Atmosfera che resta comunque tesa, nonostante le rassicurazioni: “Chiediamo meno burocrazia, più rispetto e più attenzione da parte della politica, ma siamo rimasti troppo pochi a supportarvi ed i nostri numeri probabilmente non vi interessano più”, insorge un allevatore. “Com’è possibile che si trovino le risorse per tenere in piedi aziende fallimentari, da chiudere, e non si riesca con le nostre attività?”, si sente ancora. Mentre, per qualcuno: “La politica si è accorta che da imprenditori agricoli, nell’ultimo anno, siamo diventati pressoché dei casi sociali?”.